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Parto d’urgenza per il Covid,
lieto fine al Salesi:
la mamma ha sconfitto il virus

ANCONA - E' guarita la 31enne di Civitanova intubata e sottoposta a un taglio cesareo all'inizio di aprile. La vita e l’amore per il suo bambino sono stati più forti della pandemia

L’ospedale materno infantile Salesi di Ancona

 

 

Sono stati più forti della pandemia la vita e l’amore di una mamma per il proprio bambino. La storia a lieto fine arriva dall’ospedale Salesi di Ancona dove è guarita dal Covid-19 la  31enne proveniente da Civitanova ricoverata lo scorso 4 aprile nella Rianimazione Pediatrica della struttura di via Corridoni per una insufficienza respiratoria.  La gestante, in stato di gravidanza alla trentesima settimana, era stata presa in carico dall’equipe della Rianimazione Pediatrica e il caso gestito in collaborazione con la Clinica di Ostetricia e Ginecologia diretta dal professor Andrea Ciavattini e la Neonatologia diretta dal professor Virgilio Carnielli. A seguito di un peggioramento, il 6 aprile, aveva affrontato il taglio cesareo  e il suo bimbo, nato prematuro, era stato ricoverato in isolamento nella Rianimazione Pediatrica. Una forza vitale deve essere esplosa nel cuore della mamma  dopo aver sentito nascere il suo piccolo perchè nel corso di poco più di due settimane la donna è riuscita  a superare le criticità e, grazie alla terapie mediche, a sconfiggere il virus. «Le condizioni cliniche del piccolo si sono sempre mantenute buone – ricorda Alessandro Simonini, il direttore Sod Anestesia e Rianimazione Pediatrica nella nota diramata oggi pomeriggio dall’ospedale Salesi – e il tampone per la ricerca del Sars-CoV2, eseguito il giorno successivo alla nascita, è risultato negativo.  Sono stati eseguiti due ulteriori tamponi, a 9 e 10 giorni dalla nascita, entrambi risultati negativi. Il neonato è rimasto in Rianimazione Pediatrica insieme alla madre con la quale non è mai venuto in contatto perché entrambi ricoverati in stanze di isolamento e il 16 aprile è stato trasferito nel reparto di Neonatologia. Il decorso clinico della paziente si è caratterizzato da una prima fase di rapido peggioramento che ha richiesto il passaggio dalla ventilazione assistita non invasiva all’intubazione tracheale con ventilazione meccanica e il parto cesareo in urgenza per evitare, al feto, ripercussioni dell’insufficienza respiratoria materna; in una seconda fase abbiamo assistito a una stazionaria criticità del quadro clinico, soprattutto respiratorio in quanto alla polmonite interstiziale da Sars CoV2 si è verosimilmente sovrapposto un processo infettivo di origine batterica». Una quadro clinico delicato, gestito in collaborazione con il reparto di Malattie Infettive, diretto dal dottor Marcello Tavio.  «Nella terza fase la funzione respiratoria della paziente – continua la nota diramata dall’azienda ospedaliera – si mostrava progressivamente migliorativa con riduzione del supporto meccanico fino al 14 aprile, quando la paziente è stata estubata per iniziare immediatamente il trattamento fisioterapico e un supporto ventilatorio non invasivo». Da quel momento, le condizioni sono migliorate via via e nel pomeriggio del 18 aprile la neomamma ha lasciato la Rianimazione Pediatrica ed è stata trasferita, per il proseguimento delle cure, nel reparto Covid-3 dell’ospedale di Torrette, diretto dalla dottoressa Lina Zuccatosta:«Il tampone eseguito il giorno stesso è risultato negativo così come un secondo, eseguito nel centro Covid-3. La paziente è guarita».

(Redazione CA)

Parto d’urgenza per una mamma Covid: il bimbo nasce prematuro, lei è grave in Rianimazione



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