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Ordina oltre 2mila euro di merce
ma non paga e minaccia la fornitrice:
«Ti faccio rinascere». Denunciato

JESI - La donna, una marocchina 45enne, si è rivolta alla polizia che ha subito avviato le indagini

Una Volante del Commissariato di Jesi in servizio (Archivio)

Si era rivolta lo scorso marzo agli agenti del Commissariato di Jesi per sporgere una denuncia. La vittima, una 45enne marocchina, aveva riferito di essere dipendente di una Srl per la quale svolgeva il servizio di vendita della merce e riscossione.
Il titolare di una società con la quale aveva rapporti lavorativi, era solito effettuare gli ordini telefonicamente, procedendo al pagamento dopo la consegna o in contanti o tramite ricariche Postepay.
Il 27 febbraio l’uomo, un 36enne marocchino, effettuava un nuovo ordine per, rispettivamente: 1.758 euro e 326 euro, relativo ad altra merce
A questo punto però la 45enne gli ha ricordato che il cliente aveva dei pagamenti sospesi per precedenti fatture, e che avrebbe quindi dovuto prima saldare il debito.

Accettato ciò, un dipendente della società ha provveduto alla consegna della merce ma, arrivato al negozio, non ha trovato il titolare 36enne ma solo i dipendenti.
Informata l’azienda, la 45enne ha contattato il marocchino arrivando poi a un accordo, dopo aver ricevuto rassicurazioni circa il fatto che avrebbe presto provveduto a pagare la merce.
Nei giorni successivi, avendo capito d’essere stata raggirata, ha tentato un’ultima carta chiamandolo al telefono ed ottenendo un appuntamento presso il suo negozio.
Raggiunto il punto commerciale, in compagnia di un amico, si è accorta da subito che l’uomo era agitato mettendola alla porta pronunciando frasi velatamente intimidatorie del tipo: «Ti faccio rinascere», affilando due coltelli che teneva in mano per impressionarla.
Gli accertamenti effettuati dai poliziotti hanno permesso di riscontrare sia l’episodio di truffa perpetrata in danno della donna, sia le minacce ricevute. L’uomo, rintracciato dagli agenti, è stato quindi denunciato per truffa e minacce.

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