Mercoledì 10 Luglio alle 21,15, nella splendida cornice di Piazza della Madonna, inizia il viaggio della quarta edizione della rassegna ‘Loreto Percorsi_Parva licet’ con un’ospite d’eccezione: il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi. Prenderà la parola con l’intervento ‘Il cammino di Lorenzo Lotto da Venezia a Loreto’. Un percorso appassionante all’insegna del fil rouge, una linea direttrice che può rappresentare la degna sintesi dei fil rouge degli anni precedenti. Nella parola Cammino è racchiuso il senso del desiderio, del viaggio e dell’Italiae, è un ribadire la centralità del desiderantes e del desiderio inteso come anelito di colui che cerca. E quale città, se non Loreto, è la più adatta all’idea del cammino? Il cammino del pellegrino, il cammino del viandante, il cammino di colui che è alla ricerca della felicità, di colui che tenta di essere parte del mercato della felicità, di colui che non smette di contrattare per la felicità. E’ nella città di Loreto, in questa città fra terra e cielo, spazio fisico e spazio simbolico, luogo del sacro, che il grande pittore Lorenzo Lotto decise di finire i suoi giorni da oblato, è nella città di Loreto che sono conservate ben nove tele della sua preziosa produzione. Così l’assessore al turismo del Comune di Loreto, Fausto Pirchio, ha commentato l’importante intervento di Vittorio Sgarbi a ‘Loreto Percorsi – Parva Licet’ : «La città attende Vittorio Sgarbi. La rassegna è un percorso di conoscenza che unisce armonicamente turismo e cultura pertanto non poteva mancare una figura di spicco del panorama nazionale che parlasse della presenza di Lorenzo Lotto a Loreto. Lorenzo Lotto è la metafora del pellegrino, del viator, di colui che cammina spinto dal desiderio, desiderio di conoscere, di capire, di comprendere il senso della vita. Ed è anche artista fra i più grandi. Colui che scelse la via storta per la sua realizzazione personale. Lotto è legato a Loreto in un nodo inestricabile e ci dice molto anche sull’identità della nostra città. Città sacra e metafisica, ricca di tesori artistici e religiosi. Questo itinerario è anche l’occasione per aprire al mondo i grandi tesori custoditi, a volte gelosamente, nelle nostre chiese, nelle nostre pinacoteche. Le nostre città conservano tesori sconosciuti ai più».
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