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Choc a Collemarino,
aggredisce l’ex compagna con un ferro:
pensionato in arresto

ANCONA - La scena di violenza si è verificata nel pianerottolo di un palazzo del quartiere dorico. L'agguato e poi l'aggressione alla donna 36enne, più volte raggiunta al volto da un corpo contundente maneggiato dall'aggressore. Solo il giorno prima della brutale violenza, la donna aveva sporto denuncia contro gli atti persecutori del 61enne che la tormentava da circa un mese. Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l'Arma ricorda alcuni consigli utili per difendersi dagli stalker

Foto d’archivio

 

Era ormai diventata una vera e propria ossessione per un 61 anconetano, con alcuni precedenti di polizia, accettare l’interruzione di una relazione avuta con una 36enne. Così ha aspettato che tornasse a casa e poi l’ha aggredita impugnando un pezzo di ferro, forse una catena, colpendola più volte al volto, fino a romperle la mascella. È la scena di violenza che ieri pomeriggio (23 novembre), attorno alle 18, si è verificata in una palazzina di Collemarino ad Ancona. Il residente, pensionato, è stato arrestato dai carabinieri della stazione locale per il reato di lesioni aggravate e stalking. La donna, che proprio il giorno prima aveva sporto denuncia contro l’uomo, per i suoi atti persecutori, è stata strappata al suo aggressore  dall’intervento tempestivo dei militari, coordinati dal comandante Giuseppe Colasanto. È stata trasferita con il volto tumefatto al pronto soccorso di Torrette. La 36enne ha riportato la frattura dell’osso mascellare destro, la prognosi è di 30 giorni salvo complicazioni.  L’uomo, che da mesi molestava la donna attraverso telefonate e appostamenti continui, è stato arrestato per il reato di lesioni aggravate e stalking. Sono stati i vicini di casa della vittima, allarmati dalle urla provenienti dal pianerottolo del condominio, a lanciare l’allarme, richiamando sul posto le ambulanze della Croce Rossa e della Croce Gialla.

A due giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’ennesimo episodio di aggressione di genere. A far scattare la gelosia cieca dell’uomo e la violenza, la nuova relazione che aveva intrapreso l’ex compagna da circa un mese. Scenate, appostamenti, minacce di morte stavano rendendo impossibile la vita alla donna. Poi ieri la brutale aggressione. I due si conoscevano da circa un anno, abitando nello stesso stabile del quartiere di Collemarino. Durante quest’ultimo anno i due si erano frequentati senza tuttavia instaurare una stabile relazione sentimentale. Nell’ultimo mese, complice la conoscenza di un altro uomo, la donna aveva deciso di troncare qualsiasi tipo di incontro con il 61 enne, scatenando così la sua l’ira che in diverse occasioni si è trasformata in persecuzione.
L’epilogo ieri con l’agguato e poi l’aggressione. La donna dopo aver riattivato nel vano contatori, posto nel sottoscala della propria abitazione, l’energia elettrica – appositamente interrotta da qualcuno – nel risalire le scale si è trovata di fronte il 61enne, che l’ha colpita ripetutamente al volto ,verosimilmente con un corpo contundente simile ad una catena, ferendola al viso.
La donna seppur sanguinante è riuscita a rifugiarsi nella propria abitazione e a chiamare i carabinieri, immediatamente giunti sul posto dopo aver attivato i soccorsi del 118. I militari sono riuscita a bloccare l’uomo che nel frattempo aveva tentato di barricarsi all’interno di casa sua.

L’uomo dopo essere stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, a causa di un malore derivante da pregresse patologie, è stato arrestato e condotto nel cuore della notte al carcere di Montacuto per i reati di lesioni aggravate e stalking. L’uomo resterà in carcere in attesa del giudizio di convalida del gip. Oltre al reato di lesioni aggravate dovrà rispondere anche quello di stalking. Sull’uomo, infatti, pendeva una denuncia della donna sporta il giorno prima ai carabinieri della stazione di Collemarino per i reati di atti persecutori. In quel frangente la donna aveva già riferito in maniera dettagliata le condotte vessanti e violente che l’uomo aveva più volte tenuto nei suoi confronti: strattoni, pugni al viso e minacce. In più di un’occasione le avrebbe detto: “Ti spezzo le gambe fino a ridurti in una sedia a rotelle”. Minacce che gli stessi militari avevano potuto ascoltare “in diretta” durante la denuncia della donna, poiché la 36enne aveva ricevuto più di una chiamata dal suo stalker mentre si trovava in caserma ed attivando il vivavoce ha permesso ai carabinieri di ascoltare direttamente le parole ingiuriose dell’uomo.

Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Arma ricorda alcuni consigli per difendersi da atti persecutori. “Dal momento che non tutte le situazioni di stalking sono uguali, non è possibile generalizzare facilmente sulle modalità di difesa che devono essere adattate alle circostanze e alle diverse tipologie di persecutori. Si possono tuttavia dare dei suggerimenti in linea generale: tenete presente che prendere consapevolezza del problema è già un primo passo per risolverlo. A volte, invece si tende a sottovalutare il rischio e a non prendere le dovute precauzioni come per esempio, informarsi sull’argomento e adottare dei comportamenti tesi a scoraggiare, fin dall’inizio, comportamenti di molestia assillante; ricordate che, in alcune circostanze, di fronte ad una relazione indesiderata, è necessario “dire no” in modo chiaro e fermo, evitando improvvisate interpretazioni psicologiche o tentativi di comprensione che potrebbero rinforzare i comportamenti persecutori dello stalker; la maggior parte delle ricerche ha rilevato che la strategia migliore sembra essere l’indifferenza. Infatti, sebbene per la vittima risulti difficile gestire lo stress senza reagire, è indubbio che lo stalker rinforza i suoi atti sia dai comportamenti di paura della vittima, sia da quelli reattivi ai sentimenti di rabbia; cercate di essere prudenti e quando uscite di casa evitate di seguire sempre gli stessi itinerari e di fermarvi in luoghi isolati e appartati; in caso di molestie telefoniche, tentate di ottenere una seconda linea e utilizzate progressivamente solo quest’ultima. Registrate le chiamate (anche quelle mute). Ricordate che per far questo è necessario, al momento della telefonata, rispondere e mantenere la linea per qualche secondo (senza parlare), in modo da consentire l’attivazione del sistema di registrazione dei tabulati telefonici; tenete un diario per riportare e poter ricordare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia; raccogliete più dati possibili sui fastidi subiti, per esempio, conservate eventuali lettere o e-mail a contenuto offensivo o intimidatorio;tenete sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza; se vi sentite seguiti o in pericolo, chiedete aiuto, chiamate un numero di pronto intervento, come per esempio il “112” o rivolgetevi al più vicino comando carabinieri”.

(Servizio aggiornato alle 13:27)

(Fe. Ser.)

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