facebook rss

Auto contro furgone all’incrocio
di Padiglione: due feriti
e una colonnina di metano abbattuta

OSIMO - L'incidente è avvenuto verso le 18.50 di oggi lungo via di Jesi. Sul posto Croce Rossa, Polizia locale e Vigili del fuoco. All'ospedale sono finiti un filottranese di 42 anni che guidava un Fiat Ducato e il conducente anconetano al volante della Giulietta

L’incidente di via di Jesi, all’incrocio di Padilione

Schianto tra un’auto e un furgone all’incrocio semaforizzato di Padiglione di Osimo. L’incidente è avvenuto in via di Jesi verso le 18.50 di oggi pomeriggio e i conducenti, usciti da soli dai mezzi, hanno ricevuto i primi soccorsi dall’automedica del 118 e dai volontari della Croce Rossa di Osimo. Sul posto anche una pattuglia della Polizia locale e una squadra dei vigili del fuoco di Osimo.

Lo scontro  ha coinvolto un’Alfa Romeo Giulietta, condotta da S.F. anconetano di 33 anni che percorrendo la via Montefanese, provenendo da Passatempo. Nell’atto di effettuare una manovra di svolta a sinistra su via di Jesi è entrato in collisione con un Fiat Ducato condotto da P.S. filottranese di 42 anni che da Osimo proseguiva dritto verso Passatempo.
Nell’urto il conducente dell’Alfa Romeo è rimasto pressocchè illeso ma per dolori alla schiena si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Osimo. L’autista del Ducato è stato trasportato in ambulanza, in codice verde (gravità lieve quindi), sempre all’ospedale di Osimo. Il 33enne anconetano avrebbe dichiarato agli agenti della Pm che il furgone gli sarebbe piombato contro mentre stava svoltando. Spetterà comunque ai vigili urbani ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.  I pompieri  hanno messo in sicurezza i veicoli ed una colonnina di metano che è stata piegata dal Ducato quando è rimbalzato al margine della strada fuori controllo. Dopo aver travolto la colonnina di metano, il mezzo ha terminato la sua corsa contro un’abitazione che si affaccia sul quadrivio di Padiglione.

(servizio aggiornato alle 20.40)

foto Alessandro Colonnini

foto Alessandro Colonnini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X