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Gioca al lotto i soldi dei correntisti
e fugge in Madagascar,
denunciata ex direttrice delle Poste

ANCONA - E' una jesina di 55 anni accusata di appropriazione indebita e auto-riciclaggio. Ha preso cifre fino ad un milione di euro poi si è licenziata. Dopo due denunce è partita l'indagine della guardia di finanza. La donna attualmente è irreperibile

 

Sottraeva soldi dai conti correnti dei clienti per giocare al lotto, denunciata ex direttrice delle Poste. A lei la guardia di finanza di Ancona, il nucleo tributario, è arrivata dopo due denunce partite nell’ultimo anno. Al centro della vicenda una jesina di 55 anni ora irreperibile in Italia dopo essersi trasferita in Madagascar. La donna, stando all’indagine delle fiamme gialle e alla denuncia a suo carico per appropriazione indebita e auto-riciclaggio, avrebbe sottratto un milione di euro. Una cifra che è in parte debito ad una tabaccheria dove era solita giocare (anche 20mila euro a volta) e in parte soldi che i correntisti si sono visti mancare. Uno di questo è stato ripulito di 500mila euro. I prelievi della direttrice, attraverso postepay affidate dalla clientela che, in buona fede, la autorizzava a prendere le somme perché poco pratici dell’utilizzo del bancomat (in particolari i clienti anziani) e con assegni circolari che raggirandoli faceva firmare agli intestatari dei conti, sono andati avanti dal 2008 al 2015. La donna ha poi consegnato le sue dimissioni scomparendo dalla circolazione. Solo dopo la sua assenza i correntisti hanno visto che mancavano i soldi messi da parte (in un caso anche un lascito). Dopo mesi di indagini la guardia di finanza, attraverso l’ufficio postale dove la 55enne lavorava e attraverso alcune banche, hanno ricostruito l’attività della ex direttrice. La somma presa ai clienti è servita alla donna a coprire i debiti di gioco ma anche a fare investimenti immobiliari oltre che ad avviare una attività all’estero. Le fiamme gialle hanno chiesto all’autorità giudiziaria l’adozione di provvedimenti di sequestro nei suoi confronti per i beni presenti in Italia. Le indagini, durate circa un anno, dirette dalla procura di Ancona, sono state condotte con il supporto di diversi uffici postali della provincia, dei rispettivi dipendenti, della Lottomatica e di alcuni istituti di credito che hanno consentito la complessa ricostruzione dei fatti.

Redazione CA

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