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Offagna in dissesto
Cisl: “La fusione è una soluzione,
i tagli ai dipendenti no”

DEFAULT - Il sindacato replica alla decisione del commissario di togliere le indennità di funzione e i premi ai dipendenti. "Servono scelte lungimiranti, impossibile pareggiare i conti con i tagli ai lavoratori" commenta Giovanni Cavezza

Il Comune di Offagna

 

Comune in fallimento, la Cisl replica al taglio dei bonus e dei premi di produttività ai dipendenti di Offagna deciso dal commissario prefettizio (leggi l’articolo). “Non sono la soluzione, servono scelte lungimiranti e percorsi strutturali per dare un futuro al Comune e servizi ai cittadini” scrive Giovanni Cavezza, responsabile amministrazioni locali della Cisl. “Dieci dipendenti hanno sempre lavorato per rendere bello e ospitale uno dei più bei borghi Italiani. Purtroppo le incombenze sono sempre molte e con la riduzione del personale riuscire a garantire servizi ai cittadini è stato un impegno che tutti i dipendenti hanno garantito con passione, sacrificio e spirito di appartenenza – commenta Cavezza -. Purtroppo il maxi-risarcimento di 2 milioni di euro, dovuto alla sentenza per il piccolo Amos, nonostante sia stato sospeso per metà dell’importo, ha portato il Comune in “ginocchio” per poter garantire il mantenimento dei servizi. Ma oltre il danno la beffa: infatti lo sforamento del patto di stabilità (per il pagamento del maxi-risarcimento) è la causa della multa di 324.000 euro inflitta al Comune. Per quanto i commissari Basilicata e Soloperto si diano da fare, è impossibile reperire risorse tagliando gli stipendi dei dipendenti. I risparmi contingenti sarebbero minimali mentre gli effetti negativi sulla organizzazione e gestione dei servizi comunali ingenti e da evitare – sottolinea Cavezza -. I cittadini hanno bisogno di più servizi e di una macchina comunale efficiente ed in grado di erogare servizi di qualità, e per ottenere questi risultati è necessaria chiarezza sui centri decisionali in materia di erogazione dei servizi”. La Cisl dunque rilancia l’ipotesi di un accorpamento con i comuni di Osimo o Ancona.

“Una soluzione potrebbe essere la fusione con i Comuni come Osimo od Ancona, coinvolgendo la cittadinanza.
Quale amministratore avrà il coraggio, dopo la gestione commissariale, di amministrare un Comune di 1935 anime con un bilancio che parte da un ammanco di oltre un milione di euro? – si chiede Cavezza -. Come si potrà organizzare il Comune con un segretario e commissario presenti 2 giorni a settimana?”

 

Offagna in dissesto, niente premi ai dipendenti Cna: “Non resta che la fusione”

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