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Crisi Aerdorica, i lavoratori
bocciano l’accordo
Massei: “Subito gli esuberi”

SANZIO – I dipendenti rispediscono al mittente l'ipotesi della società di risparmi e riduzioni alle spese al personale per 1,3 milioni. I sindacati: "Indicazione chiara da parte dei lavoratori. Continueremo ad esercitare il nostro ruolo per trovare soluzioni alternative"

L’aeroporto delle Marche Raffaello Sanzio di Falconara (foto d’archivio)

 

Crisi Aerdorica, i lavoratori bocciano il piano della società, adesso si apre lo scenario della riduzione del personale, fino a 35 esuberi. Il risultato del referendum conclusosi oggi ha visto il netto prevalere dei no sui sì. La proposta della società che prevedeva cassa integrazione e riduzioni degli stipendi per un totale di 1,3 milioni di risparmi è stata rifiutata dai dipendenti. Dei 91 votanti (su 97 aventi diritto) 52 si sono espressi contro l’accordo, 39 a favore. Lapidario il commento dell’ad Federica Massei. «Partirò subito con il piano degli esuberi e la riduzione delle indennità per i lavoratori, misure necessarie per garantire quel ridimensionamento del costo del lavoro necessario e strumentale al perseguimento dell’equilibrio economico della società e quindi per scongiurare lo stato di insolvenza in capo alla stessa. Come amministratore unico della società di Aerdorica prendo atto dell’esito del referendum dei lavoratori dello scalo, voluto dai sindacati. La loro decisione di andare avanti con gli esuberi mi rattrista ma devo dare seguito a questa volontà per portare avanti il piano di risanamento, attestato e posto come condizione essenziale per uscire dalla fase prefallimentare».
La bocciatura dell’ipotesi di accordo, una doccia fredda anche per i sindacati. Nessuno si aspettava una bocciatura tanto sonora. «L’indicazione dei lavoratori è stata chiara – afferma Valeria Talevi, segretario regionale Filt-Cgil – ma non ci arrendiamo. La settimana prossima la proprietà attiverà la procedura di mobilità, noi ripartiamo da ammortizzatori sociali per trovare soluzioni alternative. Continuiamo – aggiunge – a chiedere anche un incontro con la Giunta regionale per affrontare anche il problema della liquidità e la situazione del bando per l’acquisizione». Ma il tempo stringe. Il 28 di ottobre, salvo cambi di programma, è prevista la presentazione della relazione del Ctu nominato dal giudice fallimentare. Dunque non resta che una manciata di giorni al consulente di parte nominato da Aerdorica per far quadrare i conti. Conti che non tornano. Si deve arrivare a 1,4 milioni di risparmi sul personale. Ammortizzatori sociali più taglio agli straordinari – le misure a cui i lavoratori erano disponibili – fanno 1,1 milioni. La rinuncia alla quattordicesima l’intervento che avrebbe permesso di trovare la quadratura del cerchio, ma anche la richiesta mai digerita dai lavoratori che hanno rispedito al mittente il piano di riorganizzazione del Sanzio. Ed ora una sono una trentina di dipendenti potrebbero perdere il posto.
Un’ipotesi sempre più vicina anche per il segretario regionale della Fit-Cisl, Roberto Ascani. «Temo che l’azienda andrà verso quella direzione. Siamo annichiliti però è un fatto che non abbiamo il mandato a trattare per l’accordo non c’è. Andiamo avanti passo dopo passo e vediamo l’azienda cosa farà. Attendiamo la convocazione da parte della società di gestione». Invita a «tenere i nervi saldi ed usare il buon senso» Giorgio Andreani, segretario regionale Uilt. «I lavoratori hanno scelto in un clima di massima democrazia e trasparenza − continua il sindacalista − questo non significa che è stata scritta la parola fine. Sull’esito del referendum pesa molto anche il passato di Aerdorica e le sue passate gestioni. Elementi dei quali il tribunale fallimentare non può tener conto, ma che hanno avuto invece conseguenze sui lavoratori. L’azienda farà le sue mosse, in base a quelle il sindacato farà le sue esercitando fino all’ultimo il suo ruolo che è quello di evitare i licenziamenti».

Intanto, oltre alla spada di Damocle del tribunale fallimentare, in Aerdorica si sarebbe riaperto anche il problema della liquidità. I 7 milioni sul piano di ricapitalizzazione anticipati dalla Regione sarebbero agli sgoccioli.
A commentare l’esito del voto anche il consigliere regionale della Lega nord, nonché presidente della commissione d’inchiesta. «I risultati del referendum corrispondono a verità. Probabilmente i 52 no sono in gran parte quei lavoratori che quotidianamente operano nel piazzale, cioè quelli che veramente servirebbero ad Aerdorica per un servizio di cui non si può fare a meno per garantire la sicurezza e le attività connesse ai voli. Il Carroccio ricorda – prosegue Zaffiri – che in passato l’aeroporto a parità di traffico aereo aveva un numero di dipendenti significativamente inferiore a quello attuale. In sostanza – conclude Zaffiri – i numeri dimostrano che alcune attività non sono indispensabili all’interno di Aerdorica e quindi è ora che si proceda con una sana politica di riorganizzazione del personale».

 

 



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