facebook rss

Crac Banca Marche:
Nbm ottiene maxi sequestro
agli ex vertici Medioleasing

ANCONA – Il tribunale di Ancona ha accolto la richiesta di Nuova Banca Marche, dove è confluita la finanziaria in seguito al periodo di amministrazione straordinaria. Beni e crediti congelati per sei ex dirigenti. C'è però la sorpresa: Bianconi, Barchiesi, Costa e Dell'Aquila risultano incapienti. Il loro patrimonio non è sufficiente per garantire il risarcimento di 87 milioni chiesto dal Nbm

 

Crac Banca Marche e Medioleasing, la Nuova Banca Marche ha ottenuto dal tribunale di Ancona il sequestro conservativo di 15 milioni di euro, tra beni mobili, immobili e crediti, nei confronti di sei ex dirigenti di Medioleasing. Si tratta di Michele Ambrosini, Giuseppe Barchiesi, Massimo Bianconi, Lauro Costa, Claudio Dell’Aquila e Tonino Perini. La sezione imprese del tribunale di Ancona ha accolto l’istanza di Nbm, dove è confluita Medioleasing al termine del periodo di amministrazione straordinaria che è seguito al crac miliardario di Banca Marche. Contro il provvedimento del tribunale non è possibile fare ricorso, ma potrà essere revocato dalla magistratura se cambieranno le condizioni. La richiesta si inserisce nell’ambito dell’azione di responsabilità da 87 milioni di euro intrapresa dall’amministrazione straordinaria di Medioleasing nei confronti degli ex vertici della società. L’ordinanza per il sequestro è stata emessa dai giudici Francesca Miconi, Francesca Ercolini e Maria Letizia Mantovani, stretti nel collegio che ha preso in considerazione il reclamo di Nbm (in origine proposto da Medioleasing) nei confronti della decisione del giudice Alessandro Di Tano che lo scorso marzo aveva rigettato il ricorso proposto per il sequestro conservativo. Le argomentazioni accolte in questo caso derivano da quelle supportate già nella prima fase cautelare, basate su contestazioni relative alle carenze nell’ “istruttoria, erogazione, gestione e controllo del credito” e “inadeguatezza dell’assetto contabile” attribuibili, secondo il reclamante, all’ex direttore generale, agli ex presidenti del cda e agli ex amministratori di Medioleasing. In base alla documentazione prodotta, il tribunale ha ravvisato una serie di criticità per quanto riguarda i leasing concessi (28 quelli presi in esame). Tra questi, la mancanza di “valutazioni analitiche della capacità/modalità di rimborso,” l’espressione di pareri favorevoli “pur in presenza di valori irrisori in capo alla richiedente e in assenza delle dovute garanzie”.  Per il collegio i patrimoni dei sei ex vertici, però, sono per consistenza e valore insufficienti a garantire il credito risarcitorio. Ad esempio, Lauro Costa (presidente Cda dal 2006 al 2009 e poi componente del Consiglio fino al 2012) non risulta il proprietario di beni capienti. Bianconi, invece, è proprietà di due immobili a Norcia, pesantemente lesionati dal sisma.  Barchiesi (ex dg) risulta proprietario di un’abitazione, un ufficio, 2 rimesse e 4 terreni in comproprietà a Castelfidardo, Perini (ex presidente Cda) comproprietario per un sesto di un’abitazione di categoria popolare e comproprietario di 2 aree urbane in provincia di Ancona. Dell’Aquila (ex ocnsigliere) , proprietario per metà e 1/20  di 2 case ad Ancona e Roma, Ambrosini (ex componente Cda) ha un appartamento a Pesaro. Il ricorso è stato comunque accolto. Capitolo a parte rappresenterà l’esecuzione dell’ordinanza.

(servizio aggiornato alle 16.53)



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X