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Spiagge invase dalla plastica,
Legambiente: «Situazione non più sostenibile»

ANCONA- A seguito dei dati ottenuti dall'analisi "Beach Litter", condotta da Legambiente, è emerso che in media si trovano 572 rifiuti ogni 100 metri nei 7 litorali monitorati: Marzocca di Senigallia, Falconara Stazione, Torrette di Ancona, Sassonia di Marotta, Fano Sud, Sottomonte Ardizio di Pesaro e la Riserva Naturale Regionale della Sentina di San Benedetto del Tronto. Al via l'iniziativa "Spiagge e Fondali Puliti"

E’ di oltre 22mila metri quadrati l’estensione delle spiagge visionate nell’ambito di “Beach Litter”, l’indagine condotta da Legambiente« tra cui Marzocca di Senigallia, Falconara Stazione e Torrette di Ancona, e il dato preoccupante è rappresentato dagli oltre 4.000 rifiuti raccolti. Il 95,2% di essi è costituito dalla plastica, seguita da carta/cartone (1,9%), tessili (0,8%), vetro/ceramica e metallo (entrambi 0,7%), legno trattato/lavorato e gomma (entrambi 0,3%). In particolare gli oggetti gettati sono piccoli pezzi di plastica da 2,5 cm fino a 50 cm per il 77,8 %, quindi reti o sacchi per il 3,1 % e infine polistirolo (2 %). A seguire, bottiglie, tappi e coperchi, bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica, frammenti di carta, materiale da costruzione , buste e sacchetti.

La situazione preoccupa e non poco Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, che commenta così i risultati:”Una situazione del genere non è più sostenibile. L’ingente quantità di rifiuti trovati dai nostri volontari nelle spiagge marchigiane rappresenta un problema gravissimo e un rischio concreto per la conservazione e la biodiversità del nostro ecosistema marino, per il turismo, in vista della stagione estiva, e in generale per la nostra economia . Proponiamo di riunire uno specifico tavolo di lavoro regionale, che riunisca le forze economiche e sociali, il mondo ella ricerca e tutti i portatori di interesse per affrontare questo delicato tema”. Ma se la maggior parte dei rifiuti non è riconducibile ad attività specifiche (84 %), l’1 % è dovuto all’ inefficienza dei sistemi depurativi unita con la pessima abitudine di usare il wc e gli scarichi domestici come una pattumiera, mentre il 4 % è causato da acquacoltura e pesca (sia professionale che amatoriale) e soprattutto l’11 % deriva dalla cattiva gestione dei rifiuti urbani, considerando accendini, pacchetti e mozziconi di sigarette, buste di plastica e imballaggi. Tutt0 ciò  ha drammatiche conseguenze sugli esseri viventi che vivono in contatto con l’ecosistema marino: l’ingestione dei rifiuti di plastica è stata documentata in oltre 180 specie marine. In più, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione europea, il marine litter costa all’Europa 478 milioni di euro all’anno solo per i settori di turismo e pesca, mentre per pulire tutte le spiagge europee il costo stimato è di 412 milioni di euro.

 

E’ per questo che nel weekend tra il 25 e il 27 maggio ci sarà l’iniziativa “Fondali e Spiagge Puliti”, che prevede la pulizia di 200 rive a opera di volontari e cittadini. Nell’occasione, inoltre, saranno coinvolte le comunità locali a discutere di buone pratiche, della riduzione e corretta gestione dei rifiuti o della salvaguardia e del recupero degli ambienti dunali e in molte località saranno realizzate attività di educazione ambientale e animazione rivolte ai bambini.

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