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Trecento euro per montare
il rilevatore di fumi del gas:
90enne fa arrestare il truffatore (Video)

OSIMO - In manette per il reato di truffa aggravata ieri pomeriggio è finito un bresciano di 42 anni che negli ultimi 2-3 giorni ad Osimo e dintorni è riuscito a vendere l'apparecchio a più di 70 potenziali vittime. L'uomo incastrato dal nonno del sindaco Pugnaloni. L'appello del vice questore Giuseppe Todaro a recarsi in Commissariato per denunciare il raggiro. La presenza di un sedicente 'tecnico dell'azienda del gas' segnalata anche ad Ancona e in altre aree della regione
Il vice questore Giuseppe Todaro illustra i dettagli dell'arresto

Il vice questore Giuseppe Todaro stamattina in conferenza stampa

La nuova frontiera delle truffe porta a porta è quella delle vendita del rilevatore del gas. L’ultima vittima è un osimano di 90 anni che, dopo essere caduto in trappola, ieri pomeriggio ha però permesso, agli agenti del Commissariato di Osimo di arrestare chi l’aveva raggirato. In manette è finito un bresciano di 42 anni, arrestato già 16 volte per reati specifici, e ieri colto in flagranza mentre replicava la routine d’affari in un condominio di via Ungheria, alla Misericordia. Un palazzo vicino a quello dove abita il pensionato 90enne. L’uomo deve rispondere del reato di truffa aggravata. In mattinata il giudice ha convalidato l’arresto concedendo in via cautelare gli arresti domiciliari e rinviando il processo al prossimo 10 luglio. Per lui è stato inoltre chiesto alla Questura il foglio di via obbligatorio dal Comune di Osimo per i prossimi 3 anni.

Gli attrezzi del mestiere dell’arrestato

IL NONNO DEL SINDACO PUGNALONI  HA FATTO SCATTARE l’ARRESTO – L’anziano osimano, il nonno del sindaco Simone Pugnaloni, ieri ha telefonato al 113 raccontando con più di una perplessità di aver appena pagato 300 euro a quel ‘tecnico dell’azienda del gas’ per il montaggio di un rilevatore di fumi e di gas. Il 42enne si era presentato poco prima a lui e a sua moglie 84enne con indosso una pettorina e un tesserino di riconoscimento, una valigetta con gli attrezzi e un blocchetto per la quietanza di pagamento intestata a una ditta, della quale gli investigatori stanno verificando la reale esistenza. Ha suonato al campanello chiedendo di controllare il contatore e poi ha proposto l’acquisto del rilevatore di fumi al costo di 300 euro, offrendo una garanzia ventennale sull’apparecchio che in realtà costa dai 5 ai 10 euro. Una volta incassati i 300 euro, liquidati dall’anziano con il bancomat, e rilasciata una regolare ricevuta da un Pos portatile che l’uomo aveva in dotazione e che era collegato a una banca del Bresciano, il 42enne ha consegnato una ricevuta senza matrice al suo cliente e si è diretto nel condominio accanto. Dopo la segnalazione del nonnino con l’acquisto appena concluso, il vice questore Giuseppe Todaro, dirigente del Commissariato di Ps di Osimo, ha subito inviato due pattuglie sul posto. Da qualche giorno sui social media, tra l’altro, erano comparsi messaggi preoccupati di utenti contattati da un sedicente ‘addetto del gas’. Alcuni agenti di polizia si sono diretti a casa del pensionato, altri si sono messi sulle tracce del lombardo, sorpreso proprio mentre replicava la scena cercando di portare a casa altro denaro con il raggiro. “Sono orgoglioso di mio nonno. – ha commentato il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni – È proprio lui che ha denunciato il bresciano di 42 anni che ha cercato di truffarlo grazie alla sua segnalazione è stato arrestato subito dopo in flagranza di reato”.

UNA TRUFFA ‘BORDERLINE’ E IN APPARENZA LEGALE – La truffa del rilevatore del gas è sottile, ‘borderline’, e all’apparenza ‘pulita’ perché chi la mette in pratica si presenta alle vittime come un venditore di un prodotto ma fa presa sulla fragilità degli anziani. Prima li invita ad aprire la porta, poi si spaccia per un addetto alla lettura del contatori e infine li mette in guardia sull’obbligo di legge (inesistente) di montare il rilevatore dei fumi. Si fa addirittura pagare con il bancomat e rilascia una ricevuta cartacea dell’oggetto venduto che, in realtà, essendo priva di matrice non permette di risalire al cliente.

ALMENO 70 I POTENZIALI TRUFFATI A OSIMO E DINTORNI – I potenziali truffati, negli ultimi 2-3 giorni ad Osimo e dintorni, potrebbero essere più di una settantina. Un dato che la polizia ritiene fondato dopo aver scoperto e sequestrato tra gli effetti personali del 42enne un elenco con altrettanti nomi scritti a penna dall’uomo. Nell’immediatezza dei fatti ieri il conto corrente utilizzato dal 42enne è stato bloccato e la somma della truffa ai danni del vecchietto osimano è stata sequestrata. Ma le indagini proseguono e portano anche ad Ancona e anche in altre aree della regione. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la ragnatela dei rapporti commerciali intessuta dal bresciano e non escludono che l’uomo possa essere collegato a una rete, un’organizzazione più ampia, e che abbia colpito a macchia di leopardo non solo dell’Anconetano, ma nelle Marche ed in Italia. “Chiunque abbia avuto a che fare con questa persona negli ultimi giorni, tra Osimo e le città limitrofe, ci contatti subito – è l’appello lanciato stamattina in conferenza stampa dal vice questore Giuseppe Todaro – Se è stato truffato potrebbe almeno recuperare i 300 euro versati per il rilevatore di fumi. La precauzione per evitare le truffe è quella di non aprire mai la porta a sconosciuti.- è tornato a consigliare il dirigente del Commissariato di Osimo –  Queste persone sono professionisti e identificano subito in maniera subdola in pochi istanti la preda, quasi sempre anziani. E’ meglio non fidarsi di persone che all’apparenza stanno svolgendo un mestiere, ma piuttosto contattate il 113”.

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