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Resistenza, “guerra fredda” e “anni di piombo”,
tutto ciò che gli studenti
non sanno del Novecento

INDAGINE - Da un questionario realizzato dal team del mensile free press Urlo e somministrato ad un campione di 100 studenti appena diplomati emerge un quadro allarmante sulla conoscenza che i giovani hanno della storia del '900. Su 10 quesiti a risposta multipla (3 opzioni) sono 175 gli errori gravissimi che vanno dagli "anni di piombo" definiti "anni ad alto inquinamento da metalli pesanti" ai Viet Cong scambiati per “gli immigrati di origine orientale che vivono nel pittoresco e antico villaggio di Cong, in Irlanda” fino alla Resistenza confusa con Risorgimento italiano

Il direttore di Urlo e del questionario somministrato agli studenti, Giampaolo Milzi

 

Tante storie, troppe, fantasiose, improbabili, talvolta segnate da un umorismo, involontario, che fa piangere. Fa piangere la Stroria vera, unica, del Novecento. Un “secolo breve”, perché in appena 100 anni è accaduto di tutto, dalla prima guerra mondiale al crollo dell’Unione Sovietica (per fare due esempi) e mai l’umanità è stata toccata da avvenimenti e fasi di passaggio così profonde nell’infrangere gli equilibri mondiali. Eppure un secolo troppo lungo, così lontano sebbene così vicino, così ignorato, stando al risultato del test condotto dal mensile Urlo su 100 giovani di età compresa fra i 18 e i 27 anni (55 maschi e 45 femmine, di cui 71 studenti universitari, 25 lavoratori, 3 disoccupati, e 1 lavoratore-studente part time) che negli ultimi anni hanno conseguito il diploma di maturità in 18 scuole medie superiori della provincia di Ancona. I quali, nel rispondere in modo anonimo alle 10 domande con opzioni multiple (tre per ciascuna, alcune inventate di sana pianta dalla nostra redazione) ne hanno sparate davvero di grosse.

Gli esiti del test sono stati presentati ieri mattina (29 novembre) da Giampaolo Milzi, direttore del free press anconetano, e dalle sue collaboratrici Mascia Antonelli, Irene Coltrinari e Giuliana Di Girolamo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella redazione della testata in corso Amendola ad Ancona. Ciò che ha colpito non è tanto il numero delle risposte errate, ma la gravità degli errori commessi dai soggetti testati (età media 21 anni). Anche sugli eventi più recenti. Come la guerra del Vietnam conclusasi nel 1975, ad esempio. In 3 hanno barrato la casella dove c’è scritto che i Viet Cong sono “gli immigrati di origine orientale che vivono nel pittoresco e antico villaggio di Cong, in Irlanda”, per altrettanti furono “i sostenitori di Patrice Emery Lubumba, uno dei protagonisti della lotta per l’indipendneza del Congo Belga”. «Ma possibile che questi “maturi” per lo Stato italiano, scuola a parte, non hanno visto uno dei tanti popolarissimi film sulla batosta rimediata dagli Stati Uniti dai guerriglieri e dalle forze armate nord vietnamite comunisti quando hanno fatto di tutto (comprese stragi e bombardamenti con l’uso di napalm) per tenere in sella il governo amico, ma corrotto e impopolare, del Vietnam del Sud?», si è chiesto Milzi.
La Storia con la S maiuscola, quella che dovrebbe essere maestra di vita, piange anche a fronte del significato attribuiti agli “Anni di piombo”: 11 testati pensano che la definizione nasce dal fatto che tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli ’80 ci furono molti conflitti bellici e gran parte dei proiettili era realizzato col piombo. Senza azzeccare il responso giusto, e cioè che in Italia in quel periodo si verificò “un’estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, nello sviluppo della lotta armata e in atti di terrorismo”.Per altri 4, “poiché il piombo è materiale molto inquinante e nocivo per l’uomo, vengono chiamati “anni di piombo” quei periodi in cui i Paesi più industrializzati non avevano ancora maturato una coscienza ecologica e strategie di protezione ambientale”. «Carenze e lacune anche nell’educazione civica così intimamente legata alla Storia − ha sottolineato Irene Coltrinari −. In 7 che hanno fatto flop sul contenuto dell’art. 1 della nostra Costituzione, che recita che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”: uno l’ha confuso con l’art 13, altri 7 con l’art. 3. Sarà perché il lavoro tra i giovani è merce rara? Sarà che nelle scuole superiori proprio l’educazione civica è materia fantasma».

Foto d’archivio

Da ridere per non lacrimare anche sulla questione della “Guerra fredda”. In 13 sondati sono caduti nel suggestivo ma improbabilissimo tranello dell’opzione C legata alla domanda 8: si tratta del “conflitto armato scoppiato tra l’Unione Sovietica e i Paesi Scandinavi nel 1930” (Paesi, è vero, dove il clima è piuttosto gelido). Per 5 errori meno grave, si è trattato della “La sperimentazione e realizzazione delle prime testate nucleari negli Usa e in URSS”.
Se con la macchina del tempo voliamo più indietro nella Storia del ‘900, il triste andazzo non cambia. Ben 12 “sondati” hanno confuso la Resistenza italiana con il Risorgimento, in 2 con le “lotte soprattutto studentesche, ma anche operaie, che ebbero come anno simbolico il 1968”. «La “fantasia al potere” per dirla proprio con uno dei motti del movimento sessantottino al contrario − ha ironizzato il team di Urlo −. E pensare che proprio dalla Resistenza, lotta prevalentemente armata di popolo che contribuì alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo è nata la nostra Repubblica costituzionale − ha rimarcato il giornalista Milzi −. E che gli studenti il 25 aprile a scuola non ci vanno perché è festa nazionale».

Rimanendo in tema di date – ma le domande non sono state poste in modo vetero/nozionistico – regna grande la confusione in merito alla seconda guerra mondiale. Otto settembre 1943, annuncio dell’armistizio dell’Italia con le potenze alleate. Macché. Per 28 giovani quel giorno segna lo sbarco delle truppe alleate in Normandia; per 22 l’attacco aereo del Giappone alla base militare Usa di Pearl Harbour. 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo mette in minoranza il duce Benito Mussolini, che poi viene arrestato e il famigerato regime cade. Balle. Per 38 alle prese col test quella data ricorda lo sbarco delle truppe alleate anglo-americane in Sicilia; per 23 l’Italia viene liberata dal Nazifascismo e finisce la seconda guerra mondiale (con quasi 2 anni di anticipo, come se poi non fosse sorta la Repubblica Sociale fascista al centro-nord e l’Italia non fosse rimasta a lungo tagliata in due, con relativa, sanguinosissima guerra di Resistenza, appunto, e civile).

Sgomenta l’esito del test sulle leggi razziali approvate dal regime fascista a partire dal 1938, con l’aggravante che quest’anno ricorre l’80° anniversario di quella vergogna nazionale avallata da re Vittorio Emanuele III. Undici giovani pensano che quelle leggi che discriminarono e perseguitarono gli ebrei italiani non sono mai esistite; in 17 sostengono che beh, sì, discriminazione e persecuzione ci fu, ma “solo con misure blande e poco incisive”. E i prof e gli studenti ebrei cacciati dalle scuole regie? E i campi di concentramento e sterminio in cui furono deportati e morirono anche gli ebrei nostri connazionali? (solo per citare due esempi). Un colpo di spugna sulle pagine dei libri dedicate a quella immane tragedia?

A proposito di anniversari, quest’anno ricorre quello della fine vittoriosa per l’Italia della Grande guerra. Altra immane, e per moltissimi inutile, tragedia. Secondo 23 testati l’Italia prese le armi nel 1914, per 3 nel 1913, e cioè, rispettivamente, un anno e due anni prima del 2015, inizio delle ostilità per le truppe col tricolore.
Quanto alla prima domanda, la redazione di Urlo l’ha dedicata ad Ancona, dove tra il 7 e il 14 giugno 1914 si sviluppò un’insurrezione popolare, propagatasi velocemente nelle Marche e in altre regioni, tanto da sfiorare una rivoluzione di sinistra. Fatto di gran rilievo nazionale, confuso con altre rivoluzioni riuscite, in Russia e in Cina, da 56 giovani.

In conclusione, vero che 14 tra ragazzi e ragazze hanno risposto correttamente a tutte e 10 le domande, che 17 hanno fatto centro su 9 quesiti, e 15 su 8, ma i quesiti – studiati dalla redazione del mensile dopo aver consultato i più autorevoli libri di testo in uso al quinto anno delle superiori – sono semplici, “azzecabili” perché previsti nei programmi didattici. Milzi: «E poi, quello che conta davvero, il numero degli errori gravi, ben 175, più che la quantità delle risposte esatte in genere».

Già, i programmi, forse troppo lunghi. «Ma non è un mistero che i prof saltano capitoli fondamentali del ‘900 a “piè pari”, o li affrontano superficialmente», hanno fatto notare Mascia Antonelli e Giuliana Di Girolamo. Come spiegare l’esito così preoccupante del test? Milzi: «Colpa, certo, anche di studenti che studiano poco, ma a mio avviso soprattutto di docenti che spiegano male, di famiglie che mai e poi mai parlano di argomenti storici coi figli. Colpa della società. Colpa dei governi, di ogni colore politico, che negli ultimi decenni non hanno mai investito in una virtuosa riforma della scuola. Non basta allungare i programmi fino agli inizi del terzo millennio. Occorrono direttive ministeriali che indichino quali sono i temi fondamentali e i docenti devono essere messi nelle condizioni di poterli affrontare a fondo. Ecco, forse è questa la colpa più grave, per cui oggi, la Storia, compresa quella del ‘900, non è più maestra di vita. Una Storia così fondamentale per vivere in modo maturo e consapevole un presente così problematico. E per sognare un futuro globale in cui – se si impara dal passato – non si ripetano errori e fallimenti, un futuro diverso per costruire un mondo migliore possibile» ha concluso il direttore di Urlo. «In ballo, ci sono anche le modalità con cui spesso i giovani interagiscono con l’informazione, le semplificazioni e i luoghi comuni fuorvianti − ha aggiunto Irene Coltrinari –. Del resto molti dei giovani, prima di sottoporsi al test, hanno manifestato imbarazzo e diffidenza. Consapevoli di non sentirsi preparati. Ma poi, tranne uno, hanno accettato di buon grado la prova, e hanno voluto sapere i loro errori. Ciò ci fa sperare che da questi errori possano imparare, e approfondire le loro lacune sul ‘900 in altri modi, leggendo libri o riviste specializzate, guardando alcuni film piuttosto che altri, chiedendo aiuto, consigli ai più grandi».

Ecco il questionario che è stato sottoposto ai 100 giovani.

1 # Che cosa fu la “Settimana rossa”?
A) Un’insurrezione popolare sviluppatasi ad Ancona e propagatasi dalla nostra regione in Romagna, Toscana e in altre parti d’Italia, tra il 7 e il 14 giugno 1914, come reazione all’eccidio di tre manifestanti da parte della forza pubblica nel capoluogo marchigiano.
B) La fase finale e decisiva della rivoluzione iniziata in Russia nel febbraio 1917, che segnò prima il crollo dell’Impero russo e poi l’instaurazione della Repubblica Sovietica.
C) La fase finale del lungo processo rivoluzionario e di guerra civile che portò alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese il 1º ottobre 1949.

2 # In che anno iniziò la partecipazione dell’Italia alla prima Guerra Mondiale?
A) 1914
B) 1915
C) 1913

3 # Il regine fascista discriminò e perseguitò gli ebrei,
a partire dal 1938 quando furono approvate le leggi razziali?
A) No, né furono approvate le leggi razziali.
B) Sì.
C) Sì, ma solo con misure blande e poco incisive.

4 # Cosa accadde in Italia il 25 luglio del 1943?
A) Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e fine della seconda guerra mondiale nel nostro Paese.
B) Sbarco delle truppe alleate anglo-americane in Sicilia.
C) Riunione del Gran Consiglio del Fascismo, arresto del duce Benito Mussolini, caduta del regime fascista in Italia.

5 # Cosa accadde l’8 settembre 1943
A) Sbarco delle truppe alleate in Normandia.
B) Attacco aereo del Giappone a Pearl Harbour e distruzione
di numerose navi e velivoli militari americane.
C) Annuncio dell’armistizio firmato dall’Italia con le potenze alleate.

6 # – Che cosa fu il fenomeno della Resistenza in Italia?
A) Una lotta prevalentemente armata di popolo che contribuì alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, liberazione che viene ogni anno celebrata come festa nazionale il 25 aprile.
B) L’insieme dei moti rivoluzionari e delle guerre che durante il Risorgimento portarono alla formazione dello stato unitario italiano.
C) Le lotte soprattutto studentesche, ma anche operaie,
che ebbero come anno simbolico il 1968.

7 # Cosa recita il 1° articolo della Costituzione italiana?
A) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
B) L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (…).
C) La libertà personale è inviolabile (…).

8 # Cos’è stata la “guerra fredda”
A) La contrapposizione politica, ideologica e militare che venne a crearsi intorno al 1947 tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica.
B) Il conflitto armato scoppiato tra l’Unione Sovietica e i Paesi Scandinavi nel 1930.
C) La sperimentazione e realizzazione delle prime testate nucleari negli Stati Uniti d’America e nell’Unione Sovietica.

9) Cosa s’intende per Viet Cong?
A) I sostenitori di Patrice Émery Lumumba, uno dei protagonisti della lotta per l’indipendenza del Congo dal Belgio, ottenuta
nel 1960.
B) I comunisti del Vietnam del Sud protagonisti della guerra di resistenza contro le forze armate del governo locale e quelle Usa che lo appoggiavano. I Viet Cong, assieme all’esercito nordvietnamita, vinsero il conflitto che portò alla riunificazione del Paese nel 1975.
C) Gli immigrati di origine orientale che vivono nel pittoresco e antico villaggio di Cong, in Irlanda.

10) Che significa l’espressione “anni di piombo”?
A) In Italia, un periodo in genere compreso tra la fine degli anni ‘60 e gli inizi degli anni ‘80 del ‘900, in cui si verificò un’estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, nello sviluppo della lotta armata e in atti di terrorismo.
B) Poiché gran parte dei proiettili sono realizzati col piombo, l’espressione “Anni di piombo” viene spesso usata per definire i periodi funestati da guerre nel ‘900.
C) Il piombo è molto inquinante e nocivo per l’uomo. Vengono in genere chiamati “anni di piombo” quei periodi in cui i Paesi più industrializzati non avevano ancora maturato una coscienza ecologica e strategie di protezione ambientale.
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