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Donne contagiate con l’Hiv,
Pinti troppo grave per comparire in aula
Slitta la sentenza

ANCONA - Udienza rinviata al 14 marzo per il 36enne accusato di omicidio volontario e lesioni personali gravissime. Da oltre un mese è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Viterbo per delle patologie sviluppate in seguito alla contrazione del virus, da lui mai curato. Il pm ha chiesto 18 anni di reclusione

Claudio Pinti in una delle scorse udienze

 

Donne infettate con l’Hiv, slitta la sentenza per Claudio Pinti. All’origine, l’impossibilità di trasportarlo questa mattina in tribunale a causa delle gravi condizioni di salute in cui versa da oltre un mese. Dallo scorso dicembre, il 36enne accusato di omicidio volontario (per la morte dell’ex convivente Giovanna Gorini) e di lesioni personali gravissime (in riferimento all’ultima fidanzata avuta) si trova infatti ricoverato all’ospedale di Viterbo. L’udienza è stata rinviata dal gup Paola Moscaroli per legittimo impedimento, proprio a causa dell’assenza dell’imputato e in virtù del suo diritto di partecipare al processo. Il verdetto, salvo ulteriori rinvii, è fissato per il 14 marzo. La scorsa udienza, la procura aveva chiesto 18 anni di reclusone per entrambi i capi d’accusa.

Donne infettate con l’Hiv, Claudio Pinti grave in ospedale Chiesti 18 anni di carcere

Inchiesta sull’untore Hiv, la procura chiude le indagini su Pinti: processo più vicino

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