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La protesta del latte arriva
nel Fermano: barili rovesciati
vicino alla Mezzina (FOTO E VIDEO)

SANT'ELPIDIO A MARE - "Dobbiamo alzare la testa e farci sentire perché il nostro latte ha un valore, è di qualità  e deve essere pagato il giusto prezzo, non dobbiamo più abbassare la testa davanti ad industriali e cooperative"

di Pierpaolo Pierleoni

“Il motivo di questa protesta non è solo la solidarietà ai pastori sardi, ma anche una lotta di tutti i pastori italiani visto che non possiamo più competere con questi prezzi per il nostro prodotto. Dobbiamo alzare la testa e farci sentire perché il nostro latte ha un valore, è di qualità  e deve essere pagato il giusto prezzo, non dobbiamo più abbassare la testa davanti ad industriali e cooperative”. Sono le parole di Davide Dessì, 25enne, in rappresentanza degli allevatori e pastori del fermano e non solo che, sulla scia delle proteste in Sardegna, rivendicano il diritto del giusto pagamento del loro latte.

Appuntamento fissato per oggi pomeriggio lungo la strada Mezzina, nel territorio comunale di Sant’Elpidio a Mare. Con gli allevatori c’è anche il coordinatore provinciale della Lega Mauro Lucentini intervenuto per portare loro vicinanza e solidarietà. Una protesta pacifica e responsabile tanto che i barili di latte non sono stati rovesciati lungo l’arteria stradale principale, evitando disagi anche alla sicurezze delle auto, ma nei pressi dell’incrocio d’immissione alla Mezzina. Il tutto si è svolto sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Presenti gli agenti di polizia della Questura di Fermo, carabinieri e polizia locale di Sant’Elpidio a Mare.

“E’ il nostro prodotto e il prezzo lo facciamo noi – ribadiscono gli allevatori rappresentanti da Dessì – appoggiamo i pastori sardi ma questa protesta è a favore di tutta l’Italia, dobbiamo alzare la testa tutti insieme, solo così ce la possiamo fare.  Loro hanno avuto il coraggio d’iniziare una guerra che riguarda il latte ma anche tutti quei pastori che stanno fuori. La Sardegna  è il centro di produzione anche a livello di formaggi. Di conseguenza  crescono loro e cresciamo noi. Siamo qui per dare un futuro sia a noi che ai nostri figli. Nel mio caso ho 25 anni, da 7 rappresento l’azienda con mio fratello, ho visto solo cali del prezzo con cui veniva pagato il nostro latte e aumento di tutti quei prodotti che ci servono per mandare avanti l’azienda. Vogliamo una svolta per cercare di regalare un futuro dignitoso ai nostri figli”. Una mobilitazione che non riguarda solo i pastori: “Nel Fermano nel nostro settore ci sono circa 30 aziende, ma il problema si estende a tutta la filiera, mangimifici, produttori di fieno, produttori di materiali ed attrezzature per gli allevamenti, se chiudiamo noi c’è tutto un indotto che va in sofferenza”.

Pieno sostegno alla protesta da parte della Lega. “Queste sono famiglie di origine sarda, ma da tempo residenti nel Fermano, persone serie e lavoratori, che realizzano prodotti buonissimi – nota il leader provinciale Mauro Lucentini – Vogliamo che a questa situazione sia posto rimedio. Ci siamo sentiti stamattina con il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio. Lui ci ha già fornito un grande aiuto per il problema degli ippodromi, se lui è partito, ha spostato tutti gli appuntamenti per recarsi in Sardegna sono fiducioso, è un uomo caparbio e determinato, sono sicuro che si impegnerà al massimo. Questo settore non merita un trattamento del genere. Il prezzo va fissato ad almeno 1 euro più Iva in tutta Italia, inoltre auspico controlli a tutta la filiera, sento parlare di latte proveniente dalla Romania spacciato per pecorino sardo o romano, il prodotto italiano di qualità va tutelato, torniamo sempre lì”. Presente anche la consigliera regionale Marzia Malaigia: “Trovo che questa protesta sia la conseguenza di chi in Europa non ha saputo tutelare le nostre produzioni”.

Sulla questione del prezzo del latte pagato agli allevatori, Coldiretti Ascoli Fermo ha incontrato questa mattina diversi pastori dell’Ascolano e del Fermano per fare il punto della situazione in regione. “Pur non potendo paragonare, per gravità, la situazione degli allevatori sardi con quelli marchigiani – spiegano il presidente Armando Marconi e il direttore Alessandro Visotti – anche nelle Marche siamo costretti a mettere in evidenza un calo rispetto al prezzo del latte conferito alle industrie. Non ci risulta che ci sia stata una diminuzione di vendite o di costo dei prodotti lattiero caseari al consumatore tale da giustificare questo stato di cose”.

Nei prossimi giorni saranno incontrate le agroindustrie del territorio. Coldiretti Ascoli Fermo continua a monitorare la situazione con un occhio attento alle dinamiche nazionali, anche alla luce della manifestazioni che Coldiretti ha organizzato oggi a Roma. Nella nostra regione molti allevatori, in un’ottica di filiera corta, si occupano anche sia della produzione che della vendita diretta. Questo a garanzia di un prodotto di qualità, rispettoso dell’etica e del benessere animale e che riesca a dare la giusta redditività alle aziende agricole. Si tratta per la nostra regione di un settore importante, strategico per il territorio se consideriamo che si concentra soprattutto nelle aree terremotate. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili nelle Marche sono stati raccolti oltre 23mila quintali di latte ovino. La produzione di formaggio, nel 2017, è stata di oltre 206 quintali di formaggi, in aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente.

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