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Osimo, parte la ripulitura
delle statue romane senza testa

RESTAURO - Dopo la tinteggiatura delle parenti dell'atrio del municipio, ora è prevista la manutenzione straordinaria delle antiche sculture acefale custodite nell'antiquarium comunale

L’atrio del Comune di Osimo con le state romane acefale, simbolo della città che ha suggerito l’appellativo di ‘senza testa’ per gli abitanti

Nel Piano Triennale degli Investimenti 2018/2020, l’anno scorso, era stata inserita la somma di 30.000 euro, per la manutenzione straordinaria delle statue acefale esposte nell’atrio d’ingresso del palazzo comunale di Osimo. Nel 2016 erano già state tinteggiate la pareti dell’antiquarium comunale, ora prende corpo il secondo passaggio dell’intervento di restyling, quello relativo alla ripulitura delle sculture senza testa di epoca romana. Un intervento che ha già acquisito il parere della competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Il preventivo di spesa redatto dalla ditta scelta e incaricata dall’amministrazione comunale ammonta in totale a 17.000 euro (Iva esente). L’operazione di lifting prevede il restauro delle 12 statue e di 10 basi con iscrizioni onorarie, oltre ai costi necessari per le attrezzature e gli apprestamenti di sicurezza necessari alla esecuzione dei lavori. Delle 12 statue, 9 rappresentano uomini togati a grandezza naturale, 2 invece raffigurano matrone con ampi panneggi. Sono state realizzate tra il I sec. a.C. e i I-II sec. d.C. e la storia racconta che le figure in marmo furono decapitate per sfregio dal condottiero milanese Giangiacomo Trivulzio alla guida delle truppe di papa Innocenzo VIII, dopo aver vinto nel 1487 l’assedio che gli osimani con il capitano Boccolino di Gozzone gli avevano opposto.  Resta il mistero di dove siano finite le teste.

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