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Marche, un bambino su cinque
in povertà relativa

INFANZIA - Il quadro delineato dall'Atlante dell'infanzia a rischio, a cura dell'organizzazione Save the children. La povertà economica riflette quella culturale: il 39% non apre libro in un anno, mentre in 10 anni sono triplicati adolescenti connessi al web

 

Foto d’archivio

 

Nelle Marche quasi un bambino su cinque è in situazione di povertà relativa. Un dato preoccupante che emerge dai dati 2018 dell’Atlante dell’infanzia a rischio, stilato dall’organizzazione umanitaria Save the children. Negli ultimi dieci anni, infatti, la povertà relativa infantile nella nostra regione ha raggiunto il 20,6%, percentuale al di sotto della media nazionale attestata al 22% dall’Istat. Povertà economica ed educativa, che si riflette su una serie di indicatori chiave che ne fotografano lo stato dell’infanzia. Negli ultimi dieci anni, nelle Marche sono nati sempre meno bambini, con una percentuale di nuovi nati che è scesa del 29,8% rispetto al 2008, ma che registra un significativo numero di bambini e adolescenti con cittadinanza non italiana, che nel 2018 rappresentavano il 10.8% dei minori in regione. Gli accessi agli asili nido, poi, registrano la media di 10 anni fa, mentre aumenta la spesa sociale per famiglie e minori, che sale a 150 euro pro capite. Diminuiscono i minori che abbandonano la scuola (-4,4%) ma crescono i Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non hanno né cercano un impiego e non studiano (+3,5%). Le scuole restano luoghi non sicuri per gli studenti, in un paese fragile dal punti di vista sismico e idrogeologico e nel quale gli indicatori sono drammatici. Nelle Marche il 40,6% degli edifici scolastici è priva del certificato di agibilità, leggermente più basso del 53,9% delle scuole italiane. In Italia, la povertà educativa è una piaga in continua crescita. Quasi un minore su due non apre un libro durante l’anno, un dato che nelle Marche è al 39,3% (in dieci anni è rimasto quasi invariato 40,4% nel 2008). D’altra parte però i ragazzi sono sempre più iperconnessi: nel 2008 il 18,5% utilizzava tutti i giorni Internet, nel 2018 la quota è arrivata al 54,2%. Il tema della deprivazione culturale nei minori resta un tema di allarme: nel corso dell’ultimo decennio la quota dei “disconnessi culturali” è diminuita in tutto il paese di 4 punti, sebbene i minori che non svolgono sufficienti attività culturali restino ancora 7 su 10, con le Marche che si attestano al 67.4%. «I danni provocati in quest’ultimo decennio dall’inerzia della politica, dai mancati investimenti, dall’incapacità di varare una norma per riconoscere la cittadinanza ai bambini di seconda generazione sono sotto gli occhi di tutti e hanno colpito anche la nostra regione – spiega Flaminia Cordani, referente territoriale di Save the children nelle Marche -. Ad acuirsi sono le diseguaglianze geografiche, sociali, economiche, tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli delle scuole bene e delle classi ghetto. Si sono divaricate le possibilità di accesso al futuro».

Villa Beer ad Ancona, nel quartiere Grazie

Per tentare di ovviare al problema, l’organizzazione rilancia la sua campagna “Illuminiamo il futuro”, rilanciando la petizione in cui chiede la restituzione di luoghi abbandonati per le attività di bambini e ragazzi e scuole sicure, anche nelle Marche. Tra i luoghi abbandonati segnalati nella regione, uno ad Ancona: Villa Beer nel quartiere Grazie che, dichiarata inagibile in seguito al sisma, è stata abbandonata e versa in uno stato di degrado e abbandono. Uno spazio che potrebbe essere restituito all’infanzia, grazie anche alla mobilitazione delle tantissime realtà locali, scuole e associazioni che anche quest’anno hanno scelto di essere al fianco dell’organizzazione umanitaria per contrastare la povertà educativa nelle Marche. Dall’avvio della campagna Illuminiamo il futuro, nel maggio 2014, Save the Children ha attivato su tutto il territorio nazionale 24 Punti Luce, spazi ad alta densità educativa, che sorgono nei quartieri e nelle periferie maggiormente svantaggiate delle città, per offrire opportunità formative ed educative gratuite a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni. Attualmente nelle Marche è presente un Punto Luce ad Ancona, in collaborazione con la cooperativa sociale “Polo 9”, che offre sostegno allo studio, laboratori artistici e musicali, promozione della lettura, gioco e attività motorie.

 

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