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Codice etico intrattenimento
apprezzato dal ministro Lamorgese

ANCONA - La serie di regole per i locali a tutela dei minori è stata voluta dal Garante regionale e realizzato attraverso la collaborazione di Confcommercio e Cogeu, il comitato dei genitori delle vittime della Lanterna Azzurra

Il tavolo con il ministro e i familiari delle vittime di Corinaldo

 

Le Marche come esempio nazionale di buone pratiche. Nel corso dell’incontro con i familiari delle vittime della tragedia di Corinaldo, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso apprezzamento per il “Codice etico dell’intrattenimento – Regole per i locali a tutela dei minori”, voluto dal Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili, e reso possibile attraverso il pieno coinvolgimento di Confcommercio e Cogeu (Comitato genitori unitario).

Andrea Nobili

«E’ stato un percorso lungo ed articolato – sottolinea Andrea Nobili – che ha prodotto un primo strumento d’intervento sul territorio, ovviamente da supportare con altre iniziative, soprattutto sui versanti della sicurezza, della prevenzione, della sensibilizzazione e dell’ascolto dei giovani. Bene ha fatto il Ministro a chiedere un censimento delle strutture destinate al divertimento, con l’obiettivo di poter effettuare controlli precisi sul loro stato e verificare come vengono fornite le autorizzazioni».

Aspetti centrali del “Codice”, conformità degli spazi, salubrità dell’ambiente, sicurezza, programmazione consapevole, collaborazione con le forze dell’ordine, utilizzo di personale qualificato, contrasto all’uso di droghe e all’ abuso di alcool, corretta comunicazione, tutela assicurativa e utilizzo di un segno distintivo per le strutture che ritengono di aderire. Secondo Nobili lo stesso “Codice” rappresenta un punto di partenza attorno al quale costruire una solida unità d’intenti e nuove progettualità che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi prefissati. «Ci siamo dotati di alcune regole – evidenzia il Garante – che sono alla base della sicurezza, ora dobbiamo espanderle, irrobustirle, cercare nuove alleanze. Vigilare affinchè nessuno pensi di poter giocare ancora con la vita dei ragazzi».

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