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«Posti letto, assunzioni e Rt,
quello che non torna
nelle parole di Saltamartini»

IL COMMENTO di Claudio Maria Maffei, medico e dirigente sanitario in pensione, dopo l'intervista all'assessore regionale alla Sanità

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Claudio Maria Maffei

 

di Claudio Maria Maffei*

Nella sua interessante intervista di ieri su Cronache Maceratesi, l’assessore Saltamartini fa una serie di dichiarazioni che meritano di essere commentate. Prima di parlarne vorrei soffermarmi per un attimo sulle sue intenzioni di fare in modo di produrre il vaccino anche nelle Marche. Pochi minuti prima di leggere le sue dichiarazioni al riguardo in televisione da Fazio il professor Walter Ricciardi (consulente del ministro Speranza) e il professor Roberto Burioni (virologo di origini marchigiane del San Raffaele molto noto per la sua partecipazione al dibattito sui vaccini prima e sulla pandemia adesso) parlavano proprio della difficoltà di portare la produzione del vaccino in Italia. Vedremo se questa possibilità sarà praticabile e se magari coinvolgerà anche la nostra Regione.

Passiamo alle altre dichiarazioni. L’errore riguarda il famoso indice Rt di cui purtroppo l’assessore Saltamartini non ha una chiara idea. Il che non è una colpa: non è mestiere suo parlarne. Solo che lo fa e allora gli ricordo che l’indice Rt non c’entra niente né con gli indici di saturazione dei posti letto di terapia intensiva e dei posti letto di area medica, né con la percentuale tra persone testate e persone positive, ma solo con uno dei tanti dati da lui citati e cioè il numero di nuovi casi giornalieri sintomatici. La confusione fatta dall’assessore non è di poco conto, perché l’indice Rt può andare bene, ma possono andare male gli altri indici usati dal Ministero per l’attribuzione delle fasce di rischio.

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L’assessore Filippo Saltamartini

E adesso vediamo le imprecisioni. L’assessore parla dei 237 posti letto di cui dispone le Marche affermando che la nuova giunta ne ha trovati 115 e il resto li ha “creati” lei dal suo insediamento avvenuto a metà ottobre 2021. Non è vero perché la giunta Ceriscioli ne aveva durante il suo mandato aperti 12 nuovi ufficializzati già a inizio ottobre dal commissario Arcuri, cui vanno aggiunti i 42 posti letto della Fiera di Civitanova e i 10 aperti a Pesaro a fine ottobre. Anche gli altri appena aperti a Pesaro (14) sono frutto di lavori iniziati a luglio. Perché prendersi meriti altrui, se di meriti si può parlare perché sono tutti interventi dovuti finanziati dallo Stato?

Un’altra imprecisione riguarda il tetto di spesa del personale introdotto nel 2011 e non nel 2012 e di cui non c’è bisogno di richiedere di rimuoverlo (come vorrebbe fare l’assessore) perché è già stato modificato.

E per finire le dimenticanze. Per i nuovi assunti l’assessore si è dimenticato di ricordare che gran parte di loro riguardano personale già in servizio e che quindi non portano alcun “sollievo” alle strutture sanitarie marchigiane che infatti sono in gravissima sofferenza. Basti pensare, a solo titolo di esempio, ai ritardi con cui i Dipartimenti di Prevenzione riescono a fare le inchieste epidemiologiche sui nuovi casi e al fatto che le Marche sono tra le Regioni con meno anestesisti/rianimatori in rapporto ai posti letto di terapia intensiva disponibili. E qui arriviamo all’altra dimenticanza: una buona parte dei posti letto in più di terapia intensiva stanno lì senza il personale che serve per farlo funzionare. Come dimostra la fatica fatta per aprire il Covid Hospital della Fiera. Quelli che funzionano sono di fatto quelli lasciati dalla precedente Giunta.

*Medico e dirigente sanitario in pensione

«Vogliamo produrre il vaccino nelle Marche, puntiamo all’immunità di gregge a maggio»

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