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Capodanno con tante disdette
e poche prenotazioni negli hotel:
«Rischiamo la debacle completa»

TURISMO - L'incertezza amplificata dall'aumento dei contagi, la paura della variante Omicron e le regole più restrittive introdotte dal governo, secondo Il presidente di Federalberghi Marche, Emiliano Pigliapoco, penalizzeranno ancora il settore turistico. «C’è anche chi ha assunto personale in vista delle feste e ora si trova in seria difficoltà tra soggiorni annullati, bollette per le forniture energetiche raddoppiate e anticipi di tassazioni per il 2022. Auspichiamo la proroga della cassa integrazione»

Emiliano Pigliapoco

 

Fioccano le disdette per Capodanno anche negli alberghi delle Marche, dalla montagna alla costa, e si riduce in maniera drastica il tasso di occupazione delle camere. Alla paura per l’incremento esponenziale dei casi di Covid 19 e per l’avvento della variante Omicron, si sono aggiunte nell’ultima settimana le nuove restrizioni governative per arginare i contagi, che non aiutano il settore ricettivo e dell’intrattenimento. La cancellazione di molti eventi legati alla notte di San Silvestro, a partire dalle feste in piazza o nei  teatri (e non solo delle località turistiche), hanno convinto persino i vacanzieri più rodati a trascorrere a casa le festività. Il crollo di pernottamenti nelle ultime settimane sta creando problemi agli albergatori, soprattutto quelli che hanno investito sul tradizionale periodo natalizia. Per correre ai ripari c’è chi punta sul last minute nella consapevolezza che saranno comunque brevi i tempi di soggiorno della clientela, e chi invece preferisce spegnere le luci  dell’insegna per prendersi una pausa quasi più conveniente.

«C’è chi ha assunto personale in vista del Natale e del Capodanno, forte delle prenotazioni registrate dopo la stagione estiva, buona rispetto a quella del 2020, e ora si trova in seria difficoltà tra disdette in massa, bollette per le forniture energetiche raddoppiate e anticipi di tassazioni per il 2022 su fatturati che non sa quali saranno – mette in evidenza Emiliano Pigliapoco, presidente di Federalberghi Marche e titolare dell’Hotel 3 Querce di Camerano – Ad ottobre il mio albergo aveva 3 gruppi  già confermati e 4 in attesadi conferma per dicembre. Poi con l’aumento dei contagi, le prenotazioni sono scemate. Per Capodanno ospiteremo solo per un paio di giorni una trentina di persone coinvolte in un tour per le Marche. Posso ritenermi fortunato rispetto ad altri colleghi».

Il cambio delle regole introdotte dal Decreto Festività «sta penalizzando un po’ tutta la filiera turistica. Il cenone quest’anno non sarà come quelli del passato tenendo conto, ad esempio, che non si potrà ballare neppure nelle sale-ristorante degli hotel. – ricorda il presidente di Federalberghi Marche – Aggiungi anche il green pass rafforzato da controllare, insomma la pandemia perdura e persiste. Comprendo la necessità del governo di assumere provvedimenti più restrittivi ma per il nostro comparto sarà una debacle completa. E di riflesso ne risentiranno anche musei e mostre. Io ho ricevuto disdette non solo per dicembre ma anche per gennaio e febbraio 2022».

In queste settimane si è inoltre ristretto in maniera drastica rispetto al passato il numero dei pendolari che viaggiano per lavoro e che pernottano fuori casa. «Molte aziende continuano ad optare per lo smart working e alcuni hotel che in questo periodo dell’anno ospitavano soprattutto professionisti in viaggio, per il calo di richieste hanno ritenuto più opportuno chiudere» conferma Pigliapoco. C’è, insomma, un forte clima di incertezza che si ripercuoterà anche sulle prossime vacanze di Pasqua se non si manifesteranno segnali incoraggianti. «In questo momento è tutto bloccato e nessuno sta pensando a quello che farà in primavera o in estate. Non ci sono pervenute richieste ne’ dall’Italia, ne’ dall’estero. – fa osservare Emiliano Pigliapoco che non è certo pessimista per spirito-  Ci auguriamo davvero che per le strutture ricettive venga prorogata la cassa integrazione in scadenza il prossimo 31 dicembre Il problema vero è che non si vede la luce alla fine del tunnel. Si tiene duro ma presto entreremo nel terzo anno di pandemia e i ristori una-tantum non risolveranno i problemi del comparto turistico».

(m.p.c.)

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