di Antonio Bomba
Cestini pieni. Strabordanti fazzolettini, bottigliette di plastica e cartacce varie. A terra, abbandonate a sè stesse, non mancano buste, tappi, accendini, lattine e quant’altro dove giocano i bambini.
È questa la grave situazione di degrado che da un paio di settimane i frequentatori dei parchi cittadini si trovano ad affrontare durante le loro passeggiate. Come dimostra il nostro reportage fotografico, effettuato oggi, venerdì, e nei giorni scorsi, nessuna area verde di Ancona è esclusa. Dal parco Chico Mendez a quello di Torrette, per non parlare di quello di Posatora, il parco Gabbiano e tutti gli altri. La situazione è sempre la stessa.
Ed i bagni pubblici? La situazione è ancor peggiore. Ma come si è giunti a questa situazione? Cosa ha determinato questo repentino stop alla raccolta interna dei rifiuti? Partiamo subito con lo specificare che il Comune, affidando il servizio in appalto, non ha colpe dirette. Anzi, è casomai a sua volta parte lesa. Ad ogni modo fino a due settimane fa ad occuparsi della pulizia dei parchi anconetani era la cooperativa sociale Atlante.
Poi l’incarico è stato conferito ad una ditta milanese, compartecipata di un consorzio di Roma che tempo fa ha vinto regolare appalto. Da qui sono nati tutti i problemi. I subentranti non sono riusciti a partire nei tempi previsti. A dar loro, in parte, una mano è stata la stessa Atlante che ha fornito uomini e qualche mezzo per rimediare un pò al problema. Ma ciò non è stato sufficiente. I bene informati sostengono inoltre che la ditta ha probabilmente pagato anche una scarsa conoscenza del territorio, non essendo anconetana.
Adesso però tutto sembrerebbe in via di risoluzione, parola dell’assessore Stefano Foresi: «Tra oggi e domani (cioè venerdì e sabato, ndr) tutto si sistemerà. La pulizia sta già avvenendo ed in due giorni sarà completata. Poi, da lunedì, partiranno a pieno regime. Purtroppo la società incaricata si è ritrovata senza strumenti e relative abilitazioni ma adesso è tutto sistemato. Diverse squadre lavorano coordinate tra loro per risolvere tutto».
(foto Giusy Marinelli)
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