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Grandi concerti dell’estate:
Stefano Simoncini interroga,
il Comune fa i conti

OSIMO - Nell'aula consiliare oggi pomeriggio elencati dall'assessore Mauro Pellegrini costi e ricavi del Vivo Festival. La spesa affrontata dalla Asso per il live di Achille Lauro è stata di 80mila euro con 25.033 euro di biglietti venduti, per quello di Gianna Nannini sono stati investiti 85mila euro con introiti per 58.925 euro, altri 65mila euro per il concerto gratuito di Malika Ayane ma organizzato nell'ambito del cartellone delle festività patronali. Il consigliere ed ex sindaco delle Liste civiche: «Operazione inopportuna in tempi di caro-energia, oltretutto un flop»

L’assessore Mauro Pellegrini oggi pomeriggio ha relazionato sui concerti estivi nell’aula consiliare

 

Grandi concerti dell’estate osimana, il Comune tira le somme su richiesta del consigliere comunale ed ex sindaco Stefano Simoncini (Liste civiche) che  ha presentato due interrogazioni per conoscere i numeri di ‘Vivo Festival’. Se n’è discusso oggi pomeriggio nella Sala Gialla, dove l’assessore Mauro Pellegrini ha riepilogato cifre spese e biglietti venduti. Intanto ha ricordato che la Asso, l’azienda speciale del Comune organizzatrice degli appuntamenti live in piazza Boccolino, aveva stilato un piano finanziario, considerando una capienza di 4000 posti in piedi, secondo le prescrizioni del pubblico spettacolo per ciascun evento, quantificando in via prudenziale un pareggio tra costi e ricavi nel picco di 2500-2600 biglietti venduti.

«Per il concerto del 26 agosto di Achille Lauro è stato stipulato un contratto di 80mila euro chiavi in mano con l’agenzia, comprensivo del cachet dell’artista e di altre voci di spesa indicate (come energia elettrica, palco steward, noleggio transenne antipanico, pernotto e pasti e service e copertura del palco) – ha spiegato Pellegrini nell’aula consiliare  – Da quel costo è rimasta fuori la parcella del tecnico che ha curato la pratica del pubblico spettacolo, oltre alle spese dell’assicurazione per la responsabilità civile e per la comunicazione. Un costo complessivo di 16mila euro però che è stato attributo in parti uguali anche con il concerto di Gianna Nannini, avendo lo spettacolo seguito le stesse prescrizioni per la sicurezza. I 16mila euro totali sono divisi pro quota quindi in 8mila euro». Il costo complessivo del concerto di Achille Lauro è stato  pertanto sugli 88mila euro.«L’incasso lordo per Lauro si è attestato invece sui 36.321 euro (25.033 euro netti)» ha aggiunto l’assessore specificando nel dettaglio che «i biglietti venduti ai residenti (con lo sconto) sono stati 317, quelli invece comprati sui vari circuiti online 632. I biglietti omaggio, al netto di quelli riconosciuti per contratto alla agenzia e alla produzione, sono stati 288, dai quali però vanno sottratti i 15 per gli accompagnatori degli spettatori disabili, quindi in totale 273 biglietti omaggio».

A chi sono stati donati i biglietti omaggio? Domandava nell’interrogazione Simoncini .«In accordo con l’agenzia, l’Amministrazione comunale – ha chiarito Pellegrini – ha distribuito i 273 biglietti omaggio a tutte le associazioni avevano dato un contributo durante il Covid e sono sempre presenti con il loro supporto durante le attività estive e ai Cda delle società partecipate. La Asso, che era titolare dell’iniziativa, 4 giorni prima del concerto ha, inoltre, lanciato una promozione per i suoi dipendenti offrendo un biglietto omaggio se ne avessero acquistato un altro per un familiare a prezzo ridotto». L’organizzazione del concerto di Gianna Nannini dello scorso 10 settembre è stata meno problematica. «Oltre agli 8mila euro di costi generali per la pratica di pubblico spettacolo- ha elencato l’assessore alla Cultura – il contratto chiavi in mani stipulato tra Asso e agenzia per il concerto della rocker è stato di 85mila euro, l’incasso lordo è stato di 75.501 euro (netto 58.925 euro), i biglietti venduti con sconto ai residenti sono stati 641, quelli a prezzo pieno sulle piattaforme web 1.097. Il numero dei biglietti omaggio si è attestato in questo caso sui 76, 16 dei quali per gli accompagnatori dei disabili, quindi 60 in tutto».

Infine l’appuntamento clou dei festeggiamenti patronali.  Il concerto del 18 settembre di Malika Ayane è stato organizzato non dalla Asso ma, secondo tradizione, dai festarini del convento dei frati Minori Conventuali in accordo con il Comune che ogni anno riconosce un contributo per l’espletamento delle celebrazioni civili, comprensivo dei costi di luminarie, Siae e concerto. «In questo caso nella richiesta di contributo la scelta del cantante, condivisa con i frati francescani, era indicata nel costo di 65mila euro per il concerto, che per il pubblico è stato gratuito» ha evidenziato l’assessore.

Stefano Simoncini

«Giudico questa operazione molto costosa e inopportuna, in un momento storico in cui le famiglie, le associazioni, le parrocchie e le aziende si trovano in gravissime difficoltà economico-finanziarie a causa del caro energia» ha stigmatizzato Stefano Simoncini nella replica. «Avete messo a bilancio 200mila euro per il sostegno al caro-bollette e poi avete speso circa 240euro per 3 spettacoli che, tra l’altro, hanno anche ingabbiato il centro storico, tanto che in quelle giornate le attività commerciali hanno dovuto chiudere alle 15 di pomeriggio perché il centro-città era blindato. Non parlo dei forti disagi causati ai residenti. Questi eventi non si organizzano in piazza semmai allo stadio Diana» ha rimarcato.

Il consigliere d’opposizione dei movimenti civici ha poi ritenuto deludenti, sotto il profilo dei ricavi, i risultati del festival musicale. «Avete venduto 1738 biglietti per la Nannini e neanche 1000 biglietti per Lauro e se non era per i biglietti omaggio ci sarebbe stato un pubblico irrisorio in piazza. – ha evidenziato – Insomma poco più di 2.700 spettatori paganti dove ne erano previsti 5.000. Direi che la gestione di questo festival è stata un flop che andrà a pesare sulle casse della Asso, azienda alla quale il Comune ha erogato 109mila euro per tutte le manifestazioni estive, altri 22mila euro in totale quest’estate sono andati alle 5 associazioni culturali che hanno organizzato manifestazioni mentre i contributi per le festività patronali, divisi in 2 tranche, sono stati corrisposti dall’ente localeai padri francescani, prima 22mila euro e poi 60mila. A tre giorni dagli eventi, girando alle città a noi vicine non c’era un manifesto pubblicitario di questi concerti, mi domando se sia stata fatta una promozione adeguata» ha aggiunto Simoncini. L’ex sindaco di Osimo si è anche chiesto cosa hanno lasciato questi spettacoli alla città. «Credo poco all’economia cittadina. – ha ipotizzato – I 300mila euro investiti questa estate per le iniziative, avrebbero potuto essere utilizzati meglio, magari per abbattere i costi di alcuni servizi a domanda individuale  oppure anche solo per aiutare la famiglie dei bambini alle prese con i certificati medico sportivi per l’agonismo».

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