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«Questa è una manovrina
irresponsabile e senza criterio
fatta di corsa e in maniera disperata»

ANCONA - Tante e pesanti le critiche mosse dai consiglieri di centrosinistra e sinistra alla prima variazione di bilancio della giunta Silvetti approvata oggi in assemblea

Alcuni dei consiglieri di opposizione

di Antonio Bomba

Come era normale che fosse l’opposizione al centrodestra che amministra la città non ha risparmiato critiche alla prima variazione di bilancio attuata dalla giunta Silvetti e approvata oggi dall’assise a maggioranza.

Più che una manovra una manovrina, secondo loro, incapace di soddisfare alcun bisogno reale dei cittadini e che va a descrivere una realtà completamente differente rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale. Tra le principali obiezioni mosse, l’aver speso tutto per feste ed eventi, lasciando indietro servizi sociali e tutela dei più fragili, oltre che cultura e manutenzioni. Male, sempre dal loro punto di vista, aver sostanzialmente finanziato questa variante di bilancio attraverso le riserve della partecipata AnconAmbiente.

Ha iniziato la serie di interventi la capogruppo del Partito Democratico Susanna Dini (che si è fatta successivamente anche relatrice di due ordini del giorno poi respinti dalla maggioranza) la quale ha ripetuto una frase da lei già detta in settimana: «Il metodo è forma e sostanza, ma è anche democrazia». Secondo lei infatti sin dalle commissioni la questione variante di bilancio «è stata trattata con troppa fretta, a grandi linee e senza tante spiegazioni. Il risultato è stato il pasticcio di mercoledì, quando a causa dell’invio dei documenti sbagliati la votazione è stata rinviata a oggi». Dini passa poi a toccare alcuni punti specifici: «Vi ricordo che la rinegoziazione dei mutui, di cui accusate ogni volta la precedente amministrazione, è stata fatta nel 2022, quando all’improvviso i costi dell’energia raddoppiarono. E poi mi pare che anche voi avete chiesto 11 milioni di euro di mutui, arrivando al tetto massimo».

Susanna Dini, capogruppo del Partito Democratico

Ancora: «di 900 mila euro di variazione, 714mila arrivano dal fondo riserva di AnconAmbiente. Nessuno li aveva mai toccati prima. Questo testimonia la buona gestione delle amministrazioni precedenti. Anche perché quella riserva serve per il patrimonio netto dell’azienda e altri investimenti. Inoltre avete messo altri 45 mila euro per altre feste».

E sulla nuova procedura per ottenere i bonus sulle rette degli asili nido: «Avete tolto le esenzioni a tutti e grazie all’Inps ritenete che entreranno 100 mila euro. Allora perché avete messo solo 13 mila euro a bilancio? E poi avete dato solo 100 mila euro per le spiagge quando con noi erano destinati oltre 200 mila euro. E infine avete messo solo 10 mila euro per il turismo».

Giacomo Petrelli (Pd) non usa mezze parole e definisce quanto presentato dall’assessore al bilancio Giovanni Zinni: «una manovrina irresponsabile e senza criterio, fatta di corsa e in maniera dispersiva e disperata, tipico di chi è con l’acqua alla gola perché ha speso tutto in feste, con la confusione e incompetenza che spesso si accostano all’arroganza. E poi aver preso la riserva di AnconAmbiente… Quella serviva loro per fare più investimenti specie adesso che la partecipata si appresta a diventare il gestore unico del ciclo dei rifiuti di tutta la provincia» aggiungendo sul tema che «le partecipate non sono un bancomat. E vi siete trovato tutto apparecchiato dalla precedente amministrazione».

Giacomo Petrelli, Pd

Petrelli prosegue come un fiume in piena: «Avete aumentato le rette degli asili nido alle famiglie più fragili costringendo loro a richiedere un bonus all’Inps e aumentando la burocrazia. E poi come verranno spesi i 407 mila euro per la cultura? Ancora non si sa. La vostra reticenza alle domande fa sorgere molti dubbi». In conclusione: «Avevate promesso un bilancio rivoluzionario e invece anche questa volta la rivoluzione è rinviata a data da destinarsi perché avete speso tutto in feste».

Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi rimarca come per lui «Dopo 10 mesi dal vostro insediamento le tante promesse e le tante auspicate soluzioni cominciano a sciogliersi. A dicembre – va al sodo l’ex assessore alla Cultura della provincia di Ancona – il bilancio di previsione era modestissimo. Adesso dopo 3 mesi spostate lo 0,8% e lei assessore definisce questa manovra importante? Oltretutto fatta solo grazie ai soldi presi dalle partecipate? L’unica verità è che è tutto sproporzionato rispetto alle promesse elettorali e ai mirabolanti sogni della Grande Ancona. Perché servono idee e qui ne abbiamo pochissime».

Carlo Maria Pesaresi, Ancona Diamoci del Noi

«Avevate promesso – apre così il suo intervento Diego Urbisaglia nuovo capogruppo di Ancona Futura – una nuova Ancona con il nuovo bilancio. Ebbene questa realtà non si è palesata e questo atto fa chiarezza su come e dove vuole arrivare questa amministrazione. Perché questa è una variazione povera». Urbisaglia ironicamente prosegue «Vi ringrazio perché quando torniamo sulla terra e usciamo dalle feste, questa e le prossime manovrine che farete ci riportano alla realtà». Per lui infatti «per fare una Grande Ancona serve studio, lavoro, fatica e contenuti. Non chiacchiere». E sull’accantonamento utilizzato di AnconAmbiente aggiunge come «Vendendo l’argenteria di zia fate capire bene cosa fate. Perché non avete ridotto la Tari e non vi sono somme aggiuntive per i servizi sociali, solo per feste e festicciole. Ci consegnate il niente. E voi che avete acceso 11 milioni di euro di mutui e vi lamentate dei nostri?».

Massimo Mandarano di Italia Viva cambia invece completamente rotta rispetto ai colleghi di opposizione e non nasconde come a suo modo di vedere «Per i quartieri per cui mi son sempre battuto è stato fatto poco o nulla da questa come dalle precedenti amministrazioni. E sui servizi sociali occorre mettere qualche euro in più. La manovra in sé non sembra dare risultati ottimi ma pure noi ne abbiamo fatte tante in passato. Ridurre le tariffe di Tari e asili nido ad esempio sarebbe un messaggio quantomai importante. A ogni modo voglio dare ancora fiducia a questa giunta e per questo mi asterrò dal voto».

Diego Urbisaglia, capogruppo di Ancona Futura

Mirella Giangiacomi dei Dem ci tiene a iniziare chiarendo un punto: «Nessuno contesta i soldi che arrivano dal G7 Salute e dalla filiera. Però cosa ne pensano gli altri comuni marchigiani di tutto questo io me lo chiedo». Sul tema rette dei nido poi «ringrazio l’assessora Andreoli per la costruzione di questo impianto. Però allora sul settore mettete tutti i 100 mila euro che ritenete di incassare, non solo 13 mila. Perché noi le fasce più deboli le avevamo sempre tutelate» tanto che «sulla Tari per il 2023 ci eravamo impegnati a mantenere le stesse agevolazioni del periodo covid voi no». Giangiacomi vede poi il concetto di feste e spettacoli da un altro punto di vista: «Fate eventi solo dal monumento del Passetto al porto di Ancona. Il resto della città per voi non esiste». Insomma, per lei «Dopo tutti questi proclami che avete fatto quando andiamo a sciogliere resta il nulla».

Stefano Foresi (Pd): «Vedo davvero troppi pochi soldi per le manutenzioni. Se 90 mila euro sono destinati agli sfalci significa che solo 40 mila sono destinati al resto. Questo è il nulla. Stop». Inoltre, sempre secondo Foresi «Questo era il momento di partire con appalti o accordi quadro per gli interventi sulle nostre spiagge. E per queste voi avete messo 100 mila euro, noi ne mettevamo oltre 200 mila».

Massimo Mandarano, Gruppo Misto – Italia Viva – Il Centro

Francesco Rubini di Altra Idea di Città, unico consigliere comunale a non aver mai fatto parte di un gruppo appartenente a una maggioranza parte con un auspicio: «La campagna elettorale è bella e che finita da un pezzo. Sarebbe quindi ora di uscire dal dibattito secondo cui “Prima c’eravate voi adesso ci siamo noi” e viceversa che caratterizza centrodestra e centrosinistra. Perché è davvero poco interessante e non da prospettiva alla città».

Rubini, questa volta così come le altre, si proclama «cauto nei giudizi alle manovre di bilancio, perché so bene quanto un’amministrazione locale si trovi strangolata dalle politiche decise in Europa e a livello nazionale». Nonostante questa premessa per il leader di Aic alla resa dei conti «tutto però va anche contestualizzato alle campagne elettorali. E qui qualcuno è stato poco cauto. Si sono ad esempio promessi ai borghi strade e interventi su larga scala. E invece ancora niente. Chi ha promesso miracoli si assuma le proprie responsabilità. Perché il rodaggio è ormai finito e la realtà è di oggettiva difficoltà e quantomai caotica. Anche perché non vedo operazioni contabili futuristiche. Anzi. Mi auguro non sia questo il modus operandi o prima o poi spunterà anche qualche problema di tipo strutturale».

Il consiglio approva la variazione di bilancio. Zinni: «Tutto bene contabilmente, ma manca la parte di ‘allegria politica’»

Gli atti inviati ai consiglieri sono sbagliati, saltano commissione e approvazione della variazione di bilancio

Mirella Giangiacomi, Pd

Stefano Foresi, Pd

Francesco Rubini, Altra Idea di Città

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