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Gli atti inviati ai consiglieri sono sbagliati,
saltano commissione e approvazione
della variazione di bilancio

ANCONA - I documenti trasmessi non erano pertinenti a discutere la modifica al piano triennale delle opere pubbliche. Un passaggio indispensabile per votare la prima manovra correttiva del 2024 decisa dalla giunta e prevista sempre per oggi pomeriggio. La commissione verrà recuperata domani, la proposta di delibera consiliare invece venerdì 22.

Susanna Dini, capogruppo del Pd, interviene durante un consiglio comunale

di Antonio Bomba

Questa mattina nella sala del consiglio comunale di Palazzo del Popolo era prevista la riunione congiunta della terza e della settima commissione per l’approvazione della variazione del piano triennale delle opere pubbliche.

E invece tutto si è concluso con un clamoroso nulla di fatto. Un errore nella trasmissione dei documenti ai membri della commissione, ha costretto il presidente Vincenzo Rossi a rinviare la seduta a data da destinarsi (anche se alle 14 circa è stato deciso che la commissione avrà luogo domani), su richiesta comune di tutti i membri della maggioranza e dell’opposizione presenti. Per fare un esempio pratico, immaginatevi che si doveva discutere della questione A, mentre gli atti trasmessi ai rappresentanti della cittadinanza riguardavano la questione B. Da regolamento (e da buon senso aggiungiamo noi) era quindi impossibile trattare la variazione effettiva decisa dalla giunta.

Il segretario generale Giovanni Montaccini

Il problema non è di poco conto però, visto che il passaggio in commissione del piano triennale delle opere pubbliche era essenziale per deliberare la prima variazione di bilancio del 2024 (essendone parte integrante), prevista nel consiglio comunale di questo pomeriggio. Il risultato finale è stato pertanto che anch’essa è stata rinviata a data da destinarsi in un primo momento e a venerdì 22 poi.

La svista in cui sono occorsi gli uffici comunali è stata da tutti i protagonisti della commissione accettata e giustificata. Nessuno imputa loro colpe specifiche. Anzi, l’esatto contrario, visto che l’impegno e la professionalità con cui lavorano è al di sopra di ogni dubbio o sospetto.

«Solo chi lavora tanto può sbagliare – ha esordito Arnaldo Ippoliti, capogruppo di Ancona Protagonista – e gli uffici comunali lavorano tanto, lo sappiamo bene. Una svista può starci. Però – entra nel punto della questione – per la votazione vi sono problemi oggettivi e pertanto ritengo corretto rimandarla».

Jacopo Toccaceli, capogruppo di Fdi

Jacopo Toccaceli, capogruppo di Fratelli d’Italia: «I lavoratori del Comune di Ancona sono un patrimonio per l’intera città, non della maggioranza. E noi siamo abituati a sostenere le nostre ragioni e ad ammettere i nostri eventuali errori. Pertanto riteniamo che non vi siano i requisiti tecnici e amministrativi per poter procedere con un voto in commissione».

Non sono però mancate critiche politiche. Francesco Rubini di Altra Idea di Città ritiene che «gli uffici sono stati indotti all’errore dalla confusione amministrativa di questi giorni e che è stata traslata su di loro. Tutto viene svolto in fretta e all’ultimo minuto. E questi sono i risultati».

«La fretta – ha aggiunto sul tema Federica Fiordelmondo del Pd – è cattiva consigliera. Il bilancio è arrivato in tempi strettissimi e le commissioni sono state convocate tutte all’ultimo minuto, così come il consiglio comunale in questione. Questa incapacità di gestione politica dall’alto la trovo inaccettabile».

Francesco Rubini, capogruppo di Altra Idea di Città

Susanna Dini, capogruppo consiliare dei Dem: «La forma è sostanza ma anche democrazia. Una cosa così non era mai successa prima. Di sicuro non possiamo portare al voto una variazione di bilancio in consiglio comunale che non può essere discussa in commissione consiliare».

Il segretario generale del Comune di Ancona Giovanni Montaccini, nello spiegare tutta la situazione, ha reso noto ai consiglieri presenti che esiste anche una soluzione di emergenza per l’eventuale approvazione della variazione di bilancio: «La giunta può agire di urgenza con un atto straordinario che andrebbe poi ratificato dal consiglio comunale entro 60 giorni».

Data la complessa particolarità della situazione ha fatto capolino in commissione anche il presidente dell’assemblea comunale Simone Pizzi: «L’errore è tecnico e non voluto, ma me ne assumo ogni responsabilità visto che chi vi ha inoltrato tutta la documentazione sono stato in ultima istanza io. Però – conclude togliendosi un sassolino dalla scarpa – sento da giorni dire che il consiglio comunale non funziona. Sappiate che se non funziona, non funziona tutto, non solo una parte. Grazie».

Federica Fiordelmondo, Pd

Successivamente, sentito telefonicamente da noi di Cronache Ancona, Pizzi ha tenuto a ribadire come «per un mero errore materiale è stato inviato un documento allegato alla variazione del piano delle opere pubbliche recante alcuni interventi non oggetto di approvazione in data odierna. Al fine di garantire comunque la lineare e trasparente trasmissione degli atti, il documento corretto è già stato messo a disposizione di tutti i consiglieri comunali». Infine «Dopo la commissione già convocata per domani, verrà trattato al consiglio comunale di venerdì 22».

Arnaldo Ippoliti, capogruppo di Ancona Protagonista

Simone Pizzi, presidente del consiglio comunale di Ancona

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