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Ricognizione alloggi emergenza sociale,
il Gruppo Pd: «Si prosegua
con equilibrio il lavoro già iniziato»

ANCONA - L'Amministrazione comunale ha annunciato l’attività di verifica per capire se chi li occupa ne ha diritto ed è regolare nei pagamenti. I consiglieri del Partito Democratico però chiedono «cautela sui numeri e attenzione per le persone» 

Il Comune di Ancona (Archivio)

 

Il comune di Ancona ha annunciato una ricognizione sugli alloggi di emergenza sociale. «Un lavoro congiunto tra gli uffici Patrimonio e Servizi sociali, 110 alloggi in ricognizione, 85 quelli occupati ma solo 24 quelli con regolare contratto. Si condensa così l’attività di verifica portata avanti dagli uffici comunali su mandato dell’assessore al Patrimonio, Angelo Eliantonio e di quello ai Servizi sociali, Manuela Caucci. – chiarisce una nota dell’ente locale – Degli 85 alloggi occupati, 22 sono requisiti (dal Comune per far fronte a gravi ed urgenti necessità), 35 con regolare assegnazione e regolare contratto Erap; 18 assegnazioni di vecchia data a cui non ha fatto seguito regolare stipula di un contratto; 6 assegnazioni senza titolo (collocazione in alloggi comunali in condizionie di disagio cui non è seguito nessun atto amministrativo); 2 in manutenzione; 4 liberi a breve. Altri 23 sono collocati nella zona di via Marchetti-via Pergolesi ma non stati assegnati perché in attesa dell’intervento di riqualificazione del progetto Bando Periferie».

Le irregolarità accertate nei casi limite risalgono a 18 anni fa. Situazioni conclamate verso le quali non era stata avviata nessuna procedura per la loro regolarizzazione. Perlopiù si tratta di intestatari che non hanno corrisposto per anni il canone di affitto, in altri casi passaggi di titolarità (per esempio padre-figlio) non autorizzati. «Gli ammanchi più copiosi per l’Amministrazione si aggirano attorno agli 80mila euro per arrivare a un importo complessivo di circa 800mila euro per i soli casi analizzati fino ad oggi. – prosegue la nota dell’amministrazione comunale – Per tutte quelle situazioni in cui c’è maggiore chiarezza gli uffici hanno predisposto l’invio di una lettera redatta dai Servizi Sociali anche per i casi in cui la pratica è transitata attraverso l’ufficio Patrimonio. Questo proprio perché l’intenzione è quella di applicare una assistenza trasversale a tutti i casi che devono essere trattati». Per le situazioni più complesse, invece, l’invio di una medesima lettera sarà dettagliata da tutti gli elementi che contraddistinguono la tipicità del caso. Ad ogni modo l’azione di verifica e di accertamento si svilupperà su due fronti: il primo punta alla raccolta di tutti gli stati di famiglia e alle dichiarazioni Isee; il secondo alla regolarità dei pagamenti, quindi alle morosità accumulate nel tempo con riadeguamento del canone concordando un piano di rientro con il diretto interessato.

«Mettiamo mano a un meccanismo incancrenito che ha provocato un ingente danno alle casse comunali – dice l’assessore al Patrimonio, Angelo Eliantonio – Quella avviata è una ricognizione attenta e puntuale che punta a rimettere in circolo unità immobiliari indebitamente occupate e a recuperare somme che possono essere investite nella ristrutturazione di altre abitazioni. Questo lavoro – sottolinea – sarà speculare a quello che svolgeremo anche nel campo dei fitti attivi e passivi e che sarà portato a termine nei prossimi mesi». E’ evidente «che ogni verifica – aggiunge l’assessore ai Servizi sociali, Manuela Caucci – sarà annunciata da una lettera inviata al diretto interessato ma seguita da una telefonata delle nostre assistenti sociali che daranno tutte le spiegazioni del caso, ovvero l’assistenza necessaria per comprendere i vari passaggi prevedendo, nei casi contemplati, anche la riassegnazione di un differente alloggio».

Il gruppo consiliare di minoranza del Pd ritiene che «la situazione è sotto controllo, auspichiamo che si prosegua con equilibrio il lavoro già iniziato». I dem ricordano che ad Ancona gli alloggi di edilizia pubblica sono circa 3.500, in parte di proprietà comunale e in parte di proprietà Erap, con una gestione totalmente a carico del Comune.  A fronte di questa vasta galassia di immobili, costituita per lo più da case popolari, le situazioni che necessitano di essere regolarizzate riguardano pochi alloggi (una ventina) che fanno parte del “segmento” degli Alloggi di Emergenza Sociale.  «Si tratta di immobili assegnati provvisoriamente a persone che si trovano in situazioni di forte emergenza e disagio sociale, magari perché colpite da sfratti per morosità incolpevole. La gestione degli alloggi di edilizia pubblica nel suo complesso, però, è decisamente sotto controllo.- scriove il gruppo Pd – La precedente amministrazione, anche nell’ambito della riqualificazione degli immobili di edilizia pubblica di Via Marchetti (oggi purtroppo ferma), aveva già effettuato una mappatura di tutti gli alloggi comunali, in modo da verificare, per esempio, a che titolo fossero occupati. Gli assessorati ai Servizi Sociali e al Patrimonio avevano poi iniziato a lavorare congiuntamente per sanare le problematiche riscontrate.  Non possiamo, quindi, che essere favorevoli alla prosecuzione di tali attività, e riteniamo si debba provvedere a regolarizzare tutte le situazioni che lo richiedono».

I consiglieri del Partito Democratico però chiedono «cautela sui numeri e attenzione per le persone.  L’assessore Eliantonio, riferendosi ai mancati introiti, ha citato cifre che appaiono quasi fantasiose e che andrebbero verificate. Considerato che le irregolarità riguardano principalmente immobili di emergenza sociale, per i quali è ragionevole prevedere, al limite, canoni estremamente contenuti, ci sembra improbabile arrivare a conteggiare certi importi. Auspichiamo che questa Amministrazione agisca, ma senza mai dimenticare le persone e le loro difficoltà. La destra, che mette in campo condoni sulle multe e che è favorevole alla pace fiscale, non si accanisca contro i più fragili, agisca con equilibrio» conclude la nota.

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