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Celiachia, approvata la mozione in consiglio,
inizia la campagna di sensibilizzazione,
aree apposite alla fiera di San Ciriaco

ANCONA - Una mozione dedicata a chi soffre di questa particolare patologia è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Il 16 maggio invece nelle mense scolastiche verranno servite solo pietanze gluten free

Angelica Lupacchini, Fratelli D’Italia

di Antonio Bomba

La celiachia. Una malattia subdola che colpisce oltre 15mila persone nella nostra regione e che comporta decine di limitazioni personali e sociali a chi ne è affetto.

La patologia è di tipo genetico e può sorgere all’improvviso a ogni età. Non esiste ancora una cura e chi ne soffre deve assolutamente evitare cibi e bevande contenti glutine e i suoi derivati. Eppure di questa malattia quasi mai se ne parla, tanto che le sue condizioni e la sua gravità sono spesso ignote ai più.

Per tutti questi motivi in settimana l’assise comunale ha approvato a maggioranza assoluta una mozione della consigliera Angelica Lupacchini (Fratelli D’Italia) affinché sul tema venga sensibilizzata la cittadinanza tutta e si inizino ad adottare tutti i provvedimenti necessari affinché, un passo alla volta, l’inclusione nella vita sociale di chi ne è affetto sia sempre più concreta.

La mozione, nello specifico, prevede come detto che i cittadini anconetani vengano meglio informati sui problemi relativi alle allergie e alle intolleranze alimentari, attraverso incontri ed eventi di divulgazione. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, affinché negli istituti si parli del tema e si inseriscano alimenti sani e certificati, senza glutine e senza lattosio, all’interno delle mense scolastiche e dei distributori alimentari. Andranno inoltre incentivate determinate scuole professionali specializzate nel settore enogastronomico e all’ospitalità alberghiera, in modo da inserire moduli di formazione specifici.

Antonella Andreoli, assessora alle Politiche educative

Spazio dovrà inoltre essere dato anche alla promozione e alla facilitazione di aree dedicate agli alimenti senza glutine durante le fiere e gli eventi più importanti della città, promuovendo l’inserimento di alimenti senza glutine nei distributori alimentari degli enti pubblici, comprese le strutture sanitarie, con particolare attenzione all’inserimento di un distributore di bevande con un erogatore distinto e separato per le bevande senza glutine.

I primi due provvedimenti coinvolgeranno le scuole, dove in occasione della giornata dedicata ai celiaci verranno proposte solo pietanze gluten free, mentre alla fiera di San Ciriaco saranno allestiti stand in cui i celiaci potranno mangiare e bere senza correre alcun rischio per la propria salute.

«Ho sentito la necessità di trattare questo tema – ha così iniziato la propria relazione in assemblea Lupacchini – perché noto sempre tanta ignoranza su questo tema. Eppure la celiachia è una malattia genetica che può svilupparsi in ogni momento della vita, a qualunque età. Molti ad esempio ignorano i disagi sociali e culturali che ne derivano. Perché rinunciare al glutine non è una scelta, una moda o una dieta. E alla celiachia non esiste al momento cura. L’unica cosa da fare è non mangiare glutine e quindi niente farina grano orzo farro e tutti i loro derivati».

Manuela Caucci, assessora alle Politiche sociosanitarie

La consigliera inizia così a proporre alcuni esempi concreti: «Vi sono difficoltà anche solo a fare una merenda, una pausa caffè o un pasto al volo» anche perché «molti esercenti scelgono di non somministrare pasti senza glutine. E questi spesso non si trovano nemmeno nei distributori. E le stesse macchinette del caffè che erogano l’orzo come bevanda, se sprovviste di un erogatore apposito permettono ai celiaci di poterne usufruire».

Particolare attenzione è dedicata poi «ai disagi dei bambini e degli adolescenti, i quali scelgono di non andare a fare pizzette con gli amici per non pesare sugli stessi, sulle famiglie e per non sentirsi diversi nei confronti dei compagni». Inoltre «questa malattia comporta la non partecipazione al servizio militare e ai concorsi annessi e proprio per questo motivo spesso chi ne è affetto decide di non dichiarare la sua malattia». In conclusione quindi «chiedo a tutti voi di sensibilizzarvi e di sensibilizzare tutti i cittadini, gli esercenti anconetani, gli studenti e le istituzioni a ogni livello mediante gli strumenti previsti nella mozione».

Consensi bipartizan alla mozione, a cui in commissione ha collaborato anche l’opposizione, sono giunti, tra gli altri, da Mirella Giangiacomi (Partito Democratico), Annalisa Pini (Civitas Civici), Maria Grazia De Angelis (Fdi) e Marina Taus (Lega). Tutte dottoresse che hanno sottolineato l’importanza di questo provvedimento, utile a includere sempre più nella società chi soffre di celiachia.

Mirella Giangiacomi, Partito Democratico

Dopodiché l’assessora alle Politiche educative Antonella Andreoli ha reso noto che «Il comune di Ancona aderirà alla settimana della celiachia (11-19 maggio, ndr) aderendo al progetto ‘A tavola tutti assieme’. Nelle scuole – spiega – verranno proposti menù senza glutine per tutte le bambine e i bambini. Così il 16 maggio, giornata ufficiale della celiachia, proporremo il seguente menù: risotto alla marinara, moscardini vongole e alici, frittata, patate arrosto e frutta. Con l’occasione sensibilizzeremo i bambini delle mense scolastiche su questo importante argomento».

Manuela Caucci, in qualità di assessora alle politiche sociosanitarie, ha inoltre annunciato che «come amministrazione ci stiamo attivando sul tema e molto probabilmente alla fiera di maggio avremo uno stand specifico per i malati di celiachia».

Infine, sempre sul tema del sociale, l’assessora Caucci ha annunciato durante il consiglio comunale che l’amministrazione non ricorrerà in appello contro una recente sentenza del tribunale di Ancona che ha dichiarato illegittima una parte del regolamento comunale risalente al 1997, attraverso la quale il Comune poteva negare assistenza e supporto scolastico a chi, pur rientrando nella categoria degli affetti da disabilità, era classificato come ‘lieve’.

Carlo Maria Pesaresi, Ancona Diamoci del Noi

La scelta, come spiegato dall’assessora al Welfare è dettata dal fatto che «l’apertura verso le disabilità lievi è da sempre uno dei temi fondanti delle nostre linee programmatiche e in modo particolare di alcune forze politiche. Già da tempo siamo al lavoro (cioè indipendentemente dall’esito della sentenza, ndr) per studiare le modifiche al regolamento. Si tratta solo di attendere perché a breve verrà portata in commissione. Poi, compatibilmente con le risorse economiche, vedremo cosa riusciremo a fare».

Caucci ha dato la notizia in risposta a un’interrogazione urgente effettuata da Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi.

Sia Caucci che Pesaresi hanno tenuto a ringraziare la consigliera Silvia Fattorini (Ancona Protagonista) per il contributo e l’impegno che sta offrendo su questo tema quantomai delicato e importante.

Silvia Fattorini, Ancona Protagonista

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