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Buco di bilancio al Pergolesi,
William Graziosi lascia la fondazione

JESI – L'amministratore delegato si separa dopo 17 anni di collaborazione “per consentire al cda e ai soci di riprogrammare le attività dell'ente”

William Graziosi

 

William Graziosi e la fondazione Pergolesi Spontini si separano dopo 17 anni di collaborazione. A comunicarlo è stata la stessa fondazione con una nota, per informare che l’amministratore delegato “ha inteso separare il suo percorso da quello dell’azienda culturale per approfondire altri percorsi professionali e per consentire al consiglio di amministrazione e ai soci fondatori di riprogrammare le attività dell’ente secondo un profilo congruo ad un bilancio penalizzato dalla crisi e dalle minori entrate”. Una scelta presa da Graziosi, secondo quanto recita il Cda, ma evidentemente condizionata dal buco di bilancio che ha reso necessario il rinvio del Rigoletto a gennaio, per consentire di spalmare i costi della stagione lirica nel 2018, di fatto saltando per un anno la rappresentazione del cartellone dell’opera. “Resta, da parte di entrambe le parti, la gratitudine per il lavoro svolto insieme nei 17 anni di vita della Fondazione, in un percorso di crescita costante, sia professionale che artistica, che ha portato in pochi anni l’ente ad affermarsi quale centro culturale a servizio del territorio e soggetto di riferimento nazionale ed internazionale nella produzione lirica e nell’attività musicologica intorno a Giovanni Battista Pergolesi e Gaspare Spontini” continua la Fondazione nel salutare Graziosi, che a questo punto dovrà essere sostituito nel suo ruolo apicale. Il Pergolesi Spontini ricorda dunque i tanti traguardi raggiunti, dalla ristrutturazione del teatro, all’esibizione nel 2000 del maestro Riccardo Muti, le celebrazioni per i 300 anni di Pergolesi con la collaborazione del maestro Claudio Abbado, i tre Premi Abbiati ricevuti dalla critica per gli allestimenti messi in scena. Una stagione di fasti e di leadership nella produzione lirica che aveva portato Jesi ad emanciparsi dal Consorzio Marche Spettacolo per la lirica regionale, diventando capofila con Ancona di una alternativa alla strategia della Regione. Un progetto che ora sembra definitivamente tramontato con l’addio di Graziosi e l’avvio di una nuova gestione.

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