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La sposa de ‘Il solenne ingresso’,
l’abito di Giovanna da Montefeltro
ispirato ai dipinti del Ghirlandaio

SENIGALLIA – Il costumista tolentinate Massimo Eleonori ha rispolverato e reinterpretato il passato, creando per la protagonista della rievocazione storica di Senigallia una veste “che per lei sarà un po' una seconda pelle e la farà sembrare il più naturale possibile” racconta

Il costumista Massimo Eleonori

di Francesca Marsili

Mani sapienti, studio del costume e della moda nei secoli, estro creativo e tanto buon gusto. Da sarto a ‘stilista’ di abiti di scena e delle rievocazioni storiche. C’è un po’ del genio di Massimo Eleonori nell’immaginario estetico dei costumi che sfileranno per ‘Il solenne ingresso’, la rappresentazione storica che racconta l’arrivo a Senigallia, nel 1479, di Giovanna da Montefeltro per unirsi in matrimonio con Giovanni della Rovere. L’iconico abito della protagonista nasce, infatti, da uno studio filologico approfondito dal costumista di Tolentino. Eleonori si diploma nei primi anni novanta presso l’Accademia delle belle arti di Macerata. Poco più che ventenne comprende immediatamente la sua naturale attitudine alla creazione di abiti di scena ed è grazie alla partecipazione ad un corso di alta sartoria professionale promosso dalla Regione Marche e dalla Compagnia della Rancia di Tolentino unita ai suoi studi artistici, che nel 1993 concretizza la sua figura divenendo costumista teatrale e storico. Pochi anni dopo nel 1996, Eleonori fonda una sartoria nella sua città, (sartoria Tul.ma) un laboratorio artigianale dove con forbici e certosina ricerca storica e contemporaneamente del particolare inizia a dare forma alle sue creazioni. Un’attività la sua, che da vent’anni realizza abiti di scena unici, pensati per rendere il personaggio quanto più verosimile possibile. Al suo attivo collaborazioni esclusive, regionali e nazionali. Nell’ambito delle rievocazioni storiche sono suoi i costumi tardo-medioevali ideati e cuciti per la Contesa del Secchio che si rinnova ogni

La sartoria di Eleonori a Tolentino

anno a Sant’Elpidio a Mare.

Capitolo importante nella carriera professionale di Massimo Eleonori è quello che vede la sua collaborazione come realizzatore con la sua sartoria per alcuni dei piu grandi successi internazionali a firma del regista tolentinate Saverio Marconi. Frankestein junior, Cabaret, Sister Act, Grease, sono solo alcuni dei musical in cui Eleonori ne ha vestito i protagonisti. Altrettanto importanti contribuiti quelli forniti al Rossini opera festival e per diverse scuole di danza e recitazione locali come il Centro Teatrale Sangallo di Tolentino di cui Saverio Marconi ne è il fondatore. In questo suo ultimo esercizio di stile, Eleonori abbiglia i protagonisti de “Il Solenne ingresso”, la rievocazione storica in scena a Senigallia l’8, 9 e 10 giugno, curata dai direttori artistici Anna e Lorenzo Marconi dell’associazione: “L’Estetica dell’Effimero”.

L’abito che indosserà la Giovanna da Montefeltro de ‘Il solenne Ingresso’ di Senigallia

“Il costumista é colui che disegna gli abiti di scena per uno spettacolo o un film, si occupa di tutto l’aspetto estetico scegliendone lo stile, i tessuti ed i colori, previo accordo con il regista e lo scenografo. Il sarto è chi realizza l’abito “- spiega Massimo Eleonori – ” io sono entrambe le figure. A volte capita anche di dover addirittura tingere le stoffe per poter ottenere gli effetti cromatici desiderati”. ” Per realizzare gli abiti dei due Signori e dei figuranti de ‘Il Solenne Ingresso’ ho tratto ispirazione dai dipinti di Domenico Ghirlandaio, osservandone accuratamente i dettagli stilististi di quel particolare momento storico di fine ‘400. Troppo spesso il comun pensare concepisce erroneamente la professione di costumista come un’attività ludica, mentre invece, dietro alla realizzazione di ogni singolo abito vi è un’attenta ricerca storica che richiede moltissimo tempo. Il compito è quello di plasmare personaggi attraverso un approfondito studio dell’epoca in cui viene ambientata la rappresentazione. Il costumista deve rendere credibile i personaggi, farli sembrare il più naturale possibile e creare la seconda pelle che gli attori indosseranno durante la recitazione. Sono tante le fasi da compiere per arrivare al prodotto finale. Si parte dalla ricerca dei documenti, si realizza il bozzetto, si devono campionare le stoffe per poi una volta scelta la migliore tagliarla, confezionare il vestito ed arricchirlo di accessori. Occorre grande passione e grande volontà di approfondimento, fare il costumista significa saper ricominciare sempre da capo”.

Ritorna a Senigallia la rievocazione storica de ‘Il Solenne Ingresso’

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