facebook rss

Il centro storico continua a perdere pezzi:
chiuso Volto dei Seniori,
rischio anche per Palazzo Fatati

ANCONA - Interdetto il passaggio che collega piazza Stracca a piazza Dante: alcuni mattoni sono rotolati giù per la scarpata, rendendo necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Transenne installate anche su un terrazzo privato

La transenna a piazza Stracca

 

di Giampaolo Milzi

Trema e non trova pace lo storico rione Guasco. Trema perché continuano a piovere pietre su un territorio sempre più “bagnato” da zone off limits e transennamenti, e stavolta è il turno del medievale e (per fortuna) solo pedonale Volto dei Seniori o dei Signori. Chiuso nella mattinata di sabato scorso dai vigili del fuoco, che hanno posto gli ennesimi cavalletti di legno col nastro biancorosso che avverte del pericolo. Già, pericolo. Perché nel caso di questa ennesima emergenza urbanistica – scattata il giorno prima del mega-sbarramento in via Pizzecolli causa cornicione pericolante – le pietre, in realtà antichissimi mattoni, sono rotolati giù per la scarpata che si estende a quota più elevata lungo buona parte del lato destro della tortuosa arteria (per chi scende dal suo imbocco in piazza Stracca sotto il soffitto voltato), ma si sono fermate prima della murata di contenimento. Tuttavia i reperti lapidei hanno raggiunto alcune parti di Palazzo Fatati, l’edifico che si erge sul fianco destro di Palazzo degli Anziani, da cui appunto è separato dal Volto dei Signori. Risultato: la decina di condomini di Palazzo Fatati si ritrovano sul classico orlo di una crisi di nervi. In quanto i pompieri hanno posto transenne, dividendolo in due, anche in un terrazzo di proprietà di una residente al piano terra; terrazzo che una signora ha affittato assieme ad un appartamento ad un coinquilino, e la porzione del terrazzo resa impraticabile è proprio quella di pertinenza del locatario. Quanto agli altri abitanti di Palazzo Fatati, a crear loro problemi sono le ulteriori transenne montate alla fine della stradina privata in discesa tramite la quale si accede al garage dell’edifico. Ed entrare ed uscire con le auto è diventato un rompicapo di precisione. Il mezzo terrazzo e il piccolo slargo per le manovre da e per il garage sono stati sfiorati dai mattoni “ruzzolanti”. Ecco perché i vigili del fuoco ci sono andati giù pesante con la messa in sicurezza. Doverosamente, va aggiunto. In quanto la fonte dei distacchi e del rischio, incombente su parte di Palazzo Fatati e su Volto dei Signori, è un rudere plurisecolare senza tetto, a forma di parallelepipedo, che si erge su, dov’è la scarpata erbosa che va a confinare col Palazzo Ferretti (sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche) e con una centralina elettrica ad esso funzionale.

La transenna sul lato di piazza Dante

Il rudere in questione non è altro che la porzione superstite dell’originario Palazzo nobiliare Fatati, ricostruito dopo essere stato distrutto dai bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. La diroccata struttura edile causa dei guai e dell’altro grado di pericolo (forse databile tra il 1500 e il 1700) è in una situazione più che fatiscente da una settantina di anni. A renderla più friabile, il fatto che al suo interno è cresciuto un grande albero (assieme ad alberi più piccoli) le cui fronde e radici premono contro i mattoni. Quanto ai residenti di Palazzo Fatati, una di loro, la stessa che ha allertato i vigili del fuoco (dai quali attende il verbale di intervento per saperne di più) ha scritto anche al Comune e al Prefetto affinché si realizzi una messa in sicurezza non temporanea ma stabile nel tempo.
L’assessore municipale alle Manutenzioni, Stefano Foresi:  «Sappiamo, ci stiamo lavorando, ma sui tempi di un intervento edilizio volto ad eliminare il problema non dico nulla». Pare, comunque, che il terreno che ospita il rudere sia di proprietà privata, e non del Museo Archeologico, ai cui funzionari sono state chieste comunque informazioni. In definitiva, una brutta faccenda, un mezzo pateracchio, almeno fino ad ora. Con probabile buona pace di chi, come i citati residenti, auspicano un rapido intervento cantieristico istituzionale. A mo’ di consolazione, un dettaglio che non è poi tale: i vigili del fuoco, in alto in piazza Stracca, hanno sbarrato l’accesso poco prima del Volto; mentre salendo dalla direzione opposta, da piazza Dante Alighieri, hanno lasciato libero il primo tratto di itinerario della stradina, consentendo quindi a cittadini e turisti due possibilità: poter vedere i blocchi di tufo su più file appartenenti ad una cinta muraria che alcuni studiosi ritengono risalente addirittura all’epoca greca d fondazione della città (IV sec. a.C.), mentre altri propendono per l’epoca romana; deviare per ammirare la porta medievale della Cisterna, passare sotto i suoi due archi a fornice e raggiungere la fontana che ricorda l’antichissima sorgente de La Fonte del Filello. Va da sé che in tanti sperano che, data questa ennesima mezza sciagura urbanistica, l’Amministrazione comunale non solo si dia da fare per abbattere o puntellare il vecchissimo e inutile fabbricato pericolante, ma anche per restituire decoro e igiene (magari con restauro) all’intero Volto dei Signori, ridotto in condizioni vergognose, ennesimo nobile decaduto di una Ancona che sogna una valorizzazione delle sue memorie storiche e una dimensione turistica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X