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Investito da un’autocisterna,
Ahmed era da 3 mesi in Italia
come richiedente asilo

ANCONA - La tragedia questa mattina lungo via Marconi mentre il giovane, 23 anni, attraversava la strada sulle strisce. La sindaca Valeria Mancinelli: «Una tragedia che ci lascia attoniti»

Il luogo della tragedia. Nel riquadro il 23enne Mustafe Abdi Ahmed

di Alberto Bignami

Si chiamava Mustafe Abdi Ahmed e aveva solo 23 anni. E’ il giovane somalo, giunto in città da qualche mese ad Ancona dopo un periodo vissuto ad Ascoli. Richiedente asilo politico, è morto tragicamente questa mattina, dopo essere stato agganciato, trascinato per qualche metro e investito da un’autocisterna che viaggiava lungo via Marconi, agli Archi, in direzione del porto.
La tragedia, avvenuta alle 11,30, si è consumata davanti agli occhi di quanti, bambini compresi, si trovavano a camminare sul marciapiede mentre altri erano in attesa dell’autobus. La pensilina si trova infatti proprio davanti al punto in cui ha perso la vita il giovane africano.
In tanti hanno quindi chiamato il Nue 112 facendo intervenire a sirene spiegate l’automedica di Ancona soccorso e l’ambulanza della Croce gialla.

Mustafe Abdi Ahmed

Per il giovane straniero c’era però poco da fare. I soccorritori hanno ugualmente provato a strapparlo alla morte ma poco dopo hanno dovuto constatarne il decesso a seguito dei traumi da schiacciamento riportati.
Sul luogo sono giunte anche le pattuglie della polizia locale. Gli agenti hanno subito delimitato la zona e iniziato ad ascoltare le tante testimonianze rilasciate dai passanti nonché quella del camionista, che con il mezzo pesante si è fermato qualche metro più avanti dopo aver sentito le urla della gente in strada. Stando quindi ad una prima ricostruzione tuttora in fase di accertamento, il 23enne stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, sotto al cavalcavia della Zipa, dal lato della ferrovia verso via Mamiani. A pochi metri dal marciapiede, sarebbe stato agganciato dall’autocisterna che l’ha trascinato via con sé. Il tutto è durato una manciata di istanti.
La strada, una delle arterie principali della città sia in ingresso che in uscita, è stata chiusa e il traffico deviato su via De Gasperi per chi veniva verso il centro, mentre per la galleria San Martino per quanti erano diretti in periferia.

«La tragedia che è avvenuta stamattina lungo via Marconi agli Archi – ha scritto la sindaca Valeria Mancinelli – ci lascia attoniti. Sulla dinamica dell’incidente stradale sta lavorando chi deve. Come sindaco e a nome della città di Ancona – ha aggiunto – esprimo un dolore profondo per la giovane vittima, la cui vita in un attimo è stata spazzata via».

L’autocisterna

La tragedia di oggi ha però inevitabilmente riaperto quelle polemiche che da tempo sono note e che riguardano proprio la pericolosità di quell’attraversamento pedonale, a quattro corsie di cui una ciclabile, sotto al bypass per il porto. Una struttura, il ponte, che a sua volta crea una zona di ombra anche in pieno giorno che, sugli automobilisti, provoca quell’’effetto galleria’ di passaggio repentino da piena luce a penombra.
Ora bisognerà cercare di capire anche come mai il camionista non si sia accorto di quel giovane che ormai aveva raggiunto quasi il marciapiede e la velocità con la quale procedeva.
La salma, una volta effettuati tutti i rilievi necessari, è stata trasportata all’obitorio di Torrette mentre l’autocisterna è stata posta sotto sequestro. Probabilmente, un fascicolo per omicidio stradale verrà aperto dalla procura dorica. La strada, infine, è stata riaperta regolarmente alla viabilità intorno alle 13,30.

Investito e ucciso da un’autocisterna: tragedia agli Archi

 

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