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«Occupazione a macchia di leopardo,
la giunta regionale cambi rotta»

LAVORO - I dati Istat elaborati dalla Cgil: gli occupati nel 2023 sono aumentati solo dello 0,3% a fronte di un aumento nazionale del 2,1%: bene le costruzioni e i dipendenti, male industria e partite Iva, sale anche il numero di donne che lavorano. Eleonora Fontana: «Regione in difficoltà economica, serve un intervento da Acquaroli»

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Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil

Nel 2023, gli occupati nelle Marche sono stati 641 mila; rispetto al 2022, aumentano di 2mila unità (+0,3%). Un incremento che mostra una tendenza meno accentuata rispetto al Centro (+1,5%) e all’Italia in generale (+2,1%). E’ quanto emerge dall’elaborazione di Ires Cgil Marche dei dati Istat. «Nella regione cresce l’occupazione ma solo nelle costruzioni, nel commercio e nei servizi – dichiara Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil – si registra invece una diminuzione significativa nell’industria. Chiediamo alla giunta un cambio immediato di rotta».

Per quanto riguarda i dati disaggregati per province, nel Maceratese si è avuto un lieve numero degli occupati (-0,1%), con una perdita di circa un migliaio di unità, ma un tasso di occupazione che sale dal 65,3% al 65,4%. Scende in maniera importante la disoccupazione, con un importante -9,3% (i disoccupati in provincia sono passati da 8 a 7mila), con un calo del tasso di disoccupazione annuo del 5,5% (era del 6% un anno fa). Stabile a quota 57mila, però, il numero degli inattivi, che erano il 30,4% lo scorso anno, oggi sono il 30,6%.

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Tornando ai numeri regionali, cresce solo il numero dei lavoratori dipendenti mentre crollano gli autonomi con una perdita di 12mila unità (-8%). Tra i dipendenti, aumenta il lavoro a tempo pieno (+4,2%) e diminuiscono i lavoratori a tempo parziale (-2,7%). Sempre tra i dipendenti, la crescita coinvolge sia il tempo determinato (+2,8%) sia il tempo indeterminato (+2,9%).

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A livello di genere, nell’occupazione, gli uomini rimangono stazionari (-0,1%) mentre le donne occupate registrano una lieve crescita (+0,8%). Il tasso di occupazione femminile si attesta al 60,7%, valore ancora decisamente inferiore rispetto a quello maschile (74%).

Tra i macrosettori, le costruzioni registrano la maggiore crescita (+7,8%). Dall’altra parte, l’industria registra invece un calo degli occupati (-2,3%), in controtendenza con l’andamento dell’industria a livello nazionale (+2%). «L’aumento dell’occupazione non è attribuibile solo all’aumento degli occupati ma anche alla diminuzione della popolazione in età da lavoro – sottolinea Fontana – l’occupazione nel settore industriale ha subito una battuta d’arresto, che conferma come la regione sia in difficoltà economica. Occorrono azioni immediate e risposte più solide da parte della giunta regionale».

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Diminuiscono i disoccupati (-17,3%) e il tasso di disoccupazione generale, fenomeno registrato anche nel Centro Italia e nell’intero Paese, sebbene nelle Marche risulti più marcato. La diminuzione ha coinvolto sia gli uomini (-15,8%) che le donne (-18,6%). Rimane stabile il numero di inattivi (fenomeno in controtendenza rispetto all’Italia e al Centro in cui gli inattivi diminuiscono): il numero dei cosiddetti “scoraggiati”, cioè coloro che non cercano lavoro o non sono disponibili, aumenta nella popolazione in età attiva. Ancora forte il divario tra donne (35,2%) e uomini (22,5%).

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