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Protesta ‘ambulanze’, Anpas
al contrattacco: “Da Regione
nessun riscontro e risposte fumose”

PROTESTA - Dall'Anpas: "Ci recheremo all’incontro di martedì non per ottenere chiarimenti ma solo per avere risposte definitive e immediatamente attuabili. In assenza di adeguate certezze, dal primo marzo le associazioni consegneranno le chiavi delle ambulanze ai sindaci"

 

Non si placa il botta e risposta tra Anpas, che ha annunciato una protesta per il prossimo primo marzo, e la Regione,  sul nodo rimborsi, e non solo. Martedì l’incontro previsto per cercare di risolvere la questione. “La replica della Regione Marche ai motivi per cui le associazioni Anpas delle Marche dal primo marzo fermeranno i loro mezzi dimostra ancora una volta la totale insensibilità a temi di grandissimo rilievo per la salute dei cittadini, liquidati sparando numeri e concetti del tutto avulsi dalla reale situazione, che probabilmente qualcuno continua a rappresentare ai referenti politici in termini distorti se non palesemente falsi” si legge in una nota del comitato regionale dell’associazione nazionale pubbliche assistenze. “Le associazioni Anpas non avrebbero nessun interesse a protestare se non ce ne fossero, purtroppo, i gravissimi presupposti chiariti nelle precedenti note (su tutti  la mancata liquidazione dei costi che sostiene Anpas, dei rimborsi per le spese sostenute dal 2013 ad oggi) – continua Anpas -. Milioni di euro che compongono caselle dei budget dell’Asur, sommando molteplici annualità e moltissime voci di costo non hanno alcuna relazione con i rapporti in essere con le associazioni Anpas mentre resta certo il fatto che, dopo cinque anni dalla loro presentazione, Asur non ha controllato né liquidato alcuna delle rendicontazioni dei costi sostenuti e documentati dalle Pubbliche Assistenze, che in base alle richieste ricevute risulterebbero addirittura smarrite nei loro uffici. Le affermazioni in burocratese sul tema del taglio dei trasporti ai dializzati, dello stravolgimento della regolamentazione dei rimborsi con metodi mai condivisi, contrari alle leggi e precursori della scomparsa delle associazioni sul territorio della regione, nonché la gestione della procedura di interpello per le postazioni nei diversi territori con modalità prive dei basilari criteri di trasparenza, non apportano alcun elemento migliorativo rispetto al quadro desolante già dipinto da Anpas e preoccupante per la salute dei cittadini. L’affrettarsi ad inquadrare le associazioni Anpas come partner e non come meri fornitori di servizi suscita ilarità e disappunto dopo aver subìto negli ultimi mesi l’imposizione di decisioni non condivise ed vissuto innumerevoli occasioni in cui i referenti di Regione ed Asur, a diversi livelli, hanno tentato in ogni maniera di distruggere un rapporto trentennale di proficua collaborazione, operando con ogni mezzo per evitare il confronto con le rappresentanze regionali ed insinuarsi in subdoli quanto assurdi tentativi di disgregare un movimento che in Italia conta oltre 900 associazioni aderenti (45 nelle Marche).  Anpas – conclude l’associazione delle pubbliche assistenze – si recherà all’incontro di martedì, dopo che per l’ennesima volta le Pubbliche Assistenze hanno risposto alle richieste dalla Regione di maggiori risorse e mezzi attrezzati per l’emergenza neve (senza alcun riconoscimento di ulteriori costi), non per ottenere chiarimenti – di cui con ha alcun bisogno a fronte di situazioni purtroppo profondamente note nella loro gravità – ma solo per avere risposte definitive e immediatamente attuabili da coloro che si dichiarano suoi partner negli sforzi quotidiani di migliaia di volontari marchigiani a favore della sostenibilità di un sistema unico ed insostituibile. In assenza di adeguate certezze, dal primo marzo le associazioni consegneranno le chiavi delle ambulanze ai sindaci dei loro comuni, ben consapevoli dell’apporto delle Pubbliche Assistenze ai servizi sul territorio ed irripetibili contenitori di sostegno e sviluppo sociale per i giovani ed i cittadini in genere”.

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