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‘Italia Chiamò’, Loreto
riparte dalla cultura

TEATRO - Lo spettacolo con Franco Oppini, per la regia di Victor Carlo Vitale, andrà in scena sabato sera al Palacongressi. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza ad una associazione del territorio

‘Italia Chiamò’, un moemnto della conferenza di presentazione dello spettacolo oggi a Loreto

Sarà un modo per ricordare e far conoscere alla cittadinanza una delle tappe fondamentali dell’Unità d’Italia, che ha avuto luogo proprio in queste terre. Sarà anche un modo per ritornare finalmente a teatro dopo il lungo stop del Covid. Il Comune di Loreto punta su uno spettacolo emblematico per riprendere le attività culturali in città: ‘Italia Chiamò’, ovvero la rappresentazione dedicata alla Battaglia di Castelfidardo con protagonista Franco Oppini che andrà in scena sabato 17 ottobre ore 21 presso il Palacongressi cittadino ed il cui ricavato sarà devoluto in beneficienza ad una associazione del territorio (prevendita alla Pro loco di Loreto e poi la biglietteria il giorno dello spettacolo). Uno spettacolo che, sostenuto con i fondi della legge regionale 5/2000 dedicata appunto alla Battaglia di Castelfidardo e Tolentino, nasce come progetto di sensibilizzazione e costruzione della memoria collettiva intorno ad un evento che di fatto mise il sigillo definitivo all’Unità d’Italia. La Battaglia di Castelfidardo, che avvenne il 18 settembre del 1860, è stata una delle pietre miliari del percorso di unificazione del Paese e, a pochi giorni dal suo 160° anniversario, conserva ancora tutta la sua attualità.

Non è dunque un caso che l’Amministrazione lauretana abbia deciso di aderire al progetto che, grazie al sostegno della Regione Marche, dopo il debutto lo scorso anno a Castelfidardo e la rappresentazione al Teatro Vaccaj di Tolentino, ora approda nella città mariana diventando di fatto uno dei pochi spettacoli dal vivo che riprendono forma in questa epoca di Covid. ‘Crediamo che il più bel segnale che si possa dare sulla ripresa è scommettere sulla cultura – ha detto il sindaco Moreno Pieroni – In questo caso, una rappresentazione che unisce sapientemente arte, storia patria e anche storia del nostro territorio è la migliore scelta possibile perché ci permette di riprendere la vita sociale attraverso una riflessione sulle nostre radici storiche. Non dobbiamo dimenticare che alla Battaglia di Castelfidardo parteciparono soldati provenienti anche da Loreto, è un evento che ha visto coinvolta la nostra cittadina’.

Franco Oppini in una scena dello spettacolo

«Questo spettacolo vuole essere un contributo concreto al mondo del teatro e più in generale alla cultura del nostro territorio, che sta subendo sin troppo gli effetti dell’emergenza pandemica» ha spiegato Francesca Carli. Assessore alla Cultura del Comune di Loreto.« Abbiamo deciso di investire i fondi della legge regionale in un progetto particolare, quello di raccontare questo pezzo di storia così importante per il territorio e per l’Italia attraverso il teatro piuttosto che con convegni tradizionali. I risultati ci stanno dando ragione» ha chiarito Ruben Cittadini, Assessore alla Cultura del Comune di Castelfidardo.«Si tratta di uno spettacolo teatrale fortemente innovativo – ha affermato il protagonista Franco Oppini – in grado di unire prosa, lirica, canto e proiezioni multimediali. Non solo, la rappresentazione possiede la grande capacità di emozionare gli attori stessi. E quando questo avviene è più facile anche far emozionare il pubblico. Ringrazio l’amministrazione comunale di Loreto che sta dimostrando grande sensibilità verso la cultura e verso il teatro in particolare, mettendo in campo una disponibilità encomiabile, soprattutto in un momento particolarmente difficile per il nostro settore».

«La drammaturgia dello spettacolo – ha aggiunto il regista Victor Carlo Vitale – si sviluppa tra il parlato di Italo, interpretato da Franco Oppini, una figura quasi mitologica, nata in un passato non ben precisato, e il canto del soprano Annalisa Sprovieri che incarna Italia, personaggio non ancora nato. Un dialogo che riflette anche lo scontro tra l’uomo del nord, figlio dell’Italia liberale e la donna del sud, figlia invece delle dominazioni». Lo spettacolo, che vede protagonisti, insieme a Franco Oppini, gli attori Iacopo Cicconofri, Simona Ripari, Filippo Mantoni, Riccardo Ciabò, Davide Bugari, Ludovica Mancini, Sabina Cingolani, oltre alla presenza del soprano Annalisa Sprovieri, è allestito per la regia di Victor Carlo Vitale, che ne è anche autore. Il progetto è stato promosso da Tracce di Ottocento e Fondazione Ferretti e la rappresentazione avrà luogo, naturalmente, in osservanza a tutte le norme anti-Covid, con massimo di 200 spettatori.

Pioggia di applausi per la prima dello spettacolo ‘L’Italia chiamò’

Franco Oppini visita i luoghi della battaglia di Castelfidardo

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