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«Priorità a detenuti
ed operatori penitenziari
nel percorso vaccinale»

ANCONA – Il Garante Nobili ai saluti presenta l'annuale documento sulla situazione degli istituti correzionali. Nell'anno del Covid, un solo positivo registrato su 847 ristretti presenti nel territorio marchigiano. Problemi di sovraffollamento a Montacuto e Villa Fastiggi. «In questi cinque anni spero di aver contribuito al rafforzamento del ruolo, che è un vero presidio democratico: auspico che chi mi succederà saprà fare ancora meglio»

Il Garante dei diritti, Andrea Nobili

 

di Martina Marinangeli

Nell’ultimo appuntamento ufficiale da Garante dei diritti, Andrea Nobili – il cui mandato, dopo la proroga sancita con una legge regionale a fine dicembre, scadrà il 19 febbraio – lancia una proposta per tutelare il mondo delle carceri: «vaccinare gli operatori penitenziari ed i detenuti in via prioritaria perché il sistema carcerario costituisce un elemento di rischio». Se, infatti, la polizia penitenziaria rientra nella seconda fase della campagna per la profilassi anti Covid, il resto delle figure che ruotano attorno alle prigioni marchigiane no. L’occasione per lanciare l’appello è stata la presentazione, questa mattina, dell’annuale report sugli istituti penitenziari, che nel 2020 hanno dovuto far fronte anche all’emergenza Covid. «Le restrizioni hanno determinato la compressione dei diritti della popolazione detenuta ma, da un punto di vista sanitario, il sistema ha tenuto – ha osservato Nobili -: a tutt’oggi, è stata registrata la positività di un solo detenuto, proveniente tra l’altro da fuori regione, e si sono verificati alcuni casi tra gli operatori di polizia penitenziaria che non sono entrati, comunque, in contatto con gli stessi detenuti». In seguito alle rivolte scoppiate durante il lockdown di primavera, 40 detenuti di Modena sono stati trasferiti nella casa circondariale di Ascoli Piceno, dove si trovano tutt’ora. Nel complesso, i detenuti presenti nelle Marche sono 847 – su 846 posti totali –, a fronte degli 898 del 2019, di cui 324 stranieri rispetto ai 278 del precedente anno (fonte Ministero Giustizia, dicembre 2020).

Il carcere di Montacuto

Risultano effettivamente in servizio 623 agenti di polizia penitenziaria (su 771 assegnati), 14 educatori e 9 psicologi. Si è mitigato, ma non risolto, il problema del sovraffollamento: se il totale dei detenuti è infatti in linea con i posti disponibili, nei penitenziari di Montacuto ad Ancona e Villa Fastiggi a Pesaro la situazione è piuttosto critica. L’esame delle singole realtà evidenzia infatti che nella casa circondariale di Montacuto ci sono 319 detenuti (di cui 142 stranieri) per una capienza di 256, mentre a Villa Fastiggi i detenuti sono 171 (di cui 64 stranieri e 14 donne), per una capienza complessiva di 143 unità. Senza considerare i problemi legati all’emergenza epidemiologica, a tutt’oggi la tossicodipendenza si conferma il nodo principale nelle carceri, con 280 casi e numerosi detenuti in terapia metadonica Preoccupano le patologie di tipo psichiatrico ed i casi di autolesionismo (ne sono stati riscontrati 173), con 13 tentativi di  togliersi la vita e un suicidio.   Presenti anche diversi detenuti affetti da Epatite C,  Hiv ed altre problematiche. «L’emergenza Covid ha inevitabilmente creato problemi anche su altri versanti – sottolinea Nobili –, come quello delle visite in carcere da parte dei familiari dei detenuti, ai quali è stata però fornita la possibilità di effettuare le videochiamate. Altro discorso, quello relativo alle numerose attività trattamentali, in diversi casi attivate dal Garante con altre collaborazioni, che nel corso degli ultimi mesi hanno subito una comprensibile battuta d’arresto». A margine della conferenza, Nobili ha anche commentato il passaggio di staffetta: «Non pensavo che sarei arrivato a questo appuntamento perché il mio mandato è già scaduto. In questi cinque anni spero di aver contribuito al rafforzamento del ruolo, che è un vero presidio democratico: spero che chi mi succederà saprà fare ancora meglio».

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