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Assicurazioni, truffa per 3 milioni di euro:
la Stradale arresta 4 persone

SENIGALLIA - L'operazione 'Valdez' era iniziata oltre un anno e mezzo fa a seguito di un controllo. I poliziotti scoprirono un automobilista ignaro di essere privo di assicurazione nonostante l'avesse stipulata e pagata tramite un portale web risultato però falso. Sono 249 gli indagati

Un momento della conferenza stampa della Stradale

 

«E’ un’operazione molto importante perché abbiamo disarticolato la commissione di un reato subdolo e cattivo, fatto per carpire la buona fede e l’onestà della gente».
Il dirigente del Compartimento della polizia Stradale delle Marche, Lucio Pennella, commenta con queste parole il risultato dell’operazione ‘Valdez’ che, mercoledì, ha portato all’arresto di 4 persone tutte 50enni e residenti a Napoli e Chieti.
Le ordinanze sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli dopo oltre un anno e mezzo di indagini, iniziate a seguito di un controllo della polizia Stradale effettuato a Senigallia quando, a un ignaro automobilista, venne sequestrata l’auto perché trovata con un’assicurazione falsa e acquistata tramite un sito internet che in realtà era stato creato ad hoc dagli appartenenti a un sodalizio criminoso al quale è stato, una volta scoperto, contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. I profitti incassati sono risultati essere di oltre 3 milioni di euro.
Le successive indagini hanno inoltre permesso di scoprire «altre 1095 persone rimaste truffate, che hanno sporto denuncia. Una truffa – ha detto – che avveniva in tutta Italia».
I truffatori avevano creato «un sito internet con tanto di dominio registrato che riuscivano a mettere in testa ai maggiori motori di ricerca, pagandone la pubblicità – ha spiegato –. Nella pagina web raggiunta, si potevano anche trovare vari numeri di telefono che però convergevano poi, tramite il sistema di deviazione di chiamata, ad un numero fisso al quale poteva essere richiesto un preventivo, fornire i propri dati, quelli del veicolo e un’utenza telefonica di riferimento sulla quale essere poi richiamati dai truffatori».
Si passava dunque alla fase del pagamento che avveniva tramite il versamento «del denaro su una carta di debito oppure tramite un Iban. Fatto ciò – ha aggiunto – con un messaggio Whatsapp i truffatori inviavano l’immagine di un contratto assicurativo contenente i dati del contraente e del veicolo da assicurare». Per rendere il tutto più credibile, veniva infine fornito pure l’indirizzo di un sito, creato sempre dai truffatori, per verificare la ‘reale’ copertura assicurativa del proprio mezzo. In questo modo, il cliente era convinto di aver fatto correttamente tutta la procedura.
Gli ulteriori accertamenti della Polstrada hanno poi permesso di accertare l’utilizzo di oltre 350 carte di debito intestate a 249 teste di paglia, ora indagate, e l’analisi dei movimenti del denaro effettuati, ha permesso di individuare il nucleo operativo nella zona di Napoli. Le custodie cautelari sono stati eseguite congiuntamente da personale del Compartimento Marche, coadiuvato dai Compartimenti polizia Stradale di Napoli e L’Aquila e sotto il coordinamento della Terza Divisione del Servizio polizia Stradale.
«Ci siamo trovati a vedere casi di persone che erano partite in vacanza con la famiglia – ha concluso – e trovarsi l’auto sequestrata proprio perché risultate prive di assicurazione a loro insaputa. In altre occasioni, c’è chi è rimasto coinvolto in un incidente e si è trovato a scoprire di essere stato truffato e di dover pagare i danni di tasca propria. Quello che vogliamo ricordare è allora di verificare esclusivamente sul sito ufficiale www.ilportaledell’automobilista.it o di chiamare, in caso di dubbio, numero verde gratuito 800486661».

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