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Resterà 4 metri più corta:
la piscina olimpica «Potrà comunque ospitare competizioni internazionali»

ANCONA - La specifica commissione odierna è servita a chiarire molti punti regolamentari ed economici relativi all'opera che sorgerà a Passo Varano per dicembre 2025. E se sotto il profilo tecnico e sportivo i consiglieri di maggioranza e opposizione concordano che una 50x21 va bene, sotto l'aspetto politico non è andata proprio così

Da sinistra Giacomo Petrelli, Mimmi Giangiacomi e Susanna Dini, presentatisi in commissione ‘piscina’ con fettuccia metrica e righelli

di Antonio Bomba

La piscina olimpica di Passo Varano resterà di 4 metri più corta per motivi di costi e tempistiche varie, dato che i 3 milioni di euro per costruirla arrivano dai fondi Pnrr. Così ha deciso l’amministrazione comunale avallando una scelta presa dagli uffici tecnici sotto la precedente giunta. L’opera consentirà comunque alla città di Ancona di avere un impianto presente nella nostra regione solo a Pesaro.

Questo è quanto è emerso nell’apposita commissione che ha avuto luogo oggi pomeriggio nella sala consiliare di Palazzo del Popolo. E se tutti sono d’accordo che 50×21 è meglio di niente e che l’opera va comunque portata a termine, sul piano politico non è mancato un rimbalzo di responsabilità su chi ha ufficialmente deciso di procedere con ‘il taglio’ di 4 metri rispetto alla 50×25 inizialmente prevista visto che un membro della precedente giunta afferma che nessuno di loro ne era mai stato messo a conoscenza.

L’unica cosa certa è che il provvedimento si è reso necessario, come ha spiegato il Rup del progetto Vincenzo Moretti, per permettere alla casse comunali di salvare 500 mila euro circa di costi extra che non sarebbero stati coperti dai fondi europei.

La mappa della piscina olimpica

Non sono tuttavia mancate polemiche e anche forti, con Giacomo Petrelli (Pd) che nel commentare l’immediato abbandono della commissione da parte dell’assessore Stefano Tombolini, ha alluso al fatto che questi, forse, non è libero e sereno per dire ciò che pensa. Una frase irricevibile per la maggioranza, tanto che l’assessore agli Impianti sportivi Daniele Berardinelli e il capogruppo di Fratelli D’Italia Jacopo Toccaceli, che già in settimana si era scontrato in un’altra commissione con il Dem, hanno lasciato l’aula nei secondi successivi in segno di protesta.

E dire che tutto era iniziato nel segno dell’ironia. Susanna Dini, capogruppo del Pd e richiedente ufficiale della commissione, si è presentata con una fettuccia, coadiuvata dallo stesso Petrelli e da Mirella Giangiacomi i quali tenevano in mano 2 righelli, per chiedere dove fossero finiti questi ormai famosi 4 metri.

Tutto questo prima di farsi seria e ricapitolare tutta la vicenda: «Il progetto per la costruzione della piscina olimpica ha ottenuto 3 milioni di fondi Pnrr grazie alla precedente amministrazione e il tutto è stato deliberato il 21 ottobre del 2022. Il documento di fattibilità – è sempre Dini a spiegare l’iter – è stato invece approvato pochi giorni dopo e prevedeva che la piscina fosse di 50×25 con 2,5 metri di profondità, scoperta e con 10 corsie».

Dopodiché «è cambiata l’amministrazione e il primo documento ufficiale è datato 27 ottobre 2023 e qui si menziona che “è stato ritenuto necessario effettuare modifiche al progetto” che è così diventato una 50×21 con 2 soli metri di profondità. Poi – conferma – a seguito di una mia interrogazione urgente scritta, è emersa un’email del 12 aprile 2023 (quindi con la precedente amministrazione in carica, ndr) in cui gli uffici dichiarano che “il progetto 50×25 non è più previsto nel definitivo approvato perché non è più compatibile con la tempistica relativa al finanziamento Pnrr”».

L’assessore agli Impianti sportivi Daniele Berardinelli

Berardinelli ha così esordito chiarendo che «la piscina è sempre stata prevista con 2 metri di profondità e la modifica alla 50×21 è stata decisa quando in carica c’era la precedente amministrazione».

Insomma quel che è certo è che questa email è stata inviata ma, parola dello stesso Stefano Foresi oggi consigliere e al tempo membro della Giunta «Noi non ne sapevamo niente, ve lo assicuro».

A ogni modo Berardinelli ha incalzato sul tema ritenendo che «se l’assessore di allora non avesse saputo niente su di un investimento di oltre 3 milioni sarebbe molto grave».

Una falla nella comunicazione? Chissà. Sul tema tutti confermano la massima fiducia nei dirigenti e negli uffici tecnici comunali, ricordando la mole di lavoro da loro svolta pur di presentare in tempo decine e decine di progetti Pnrr. Sul piano politico però, come già detto, dopo un ampio rimpallo di responsabilità e capacità amministrativa, tutti han convenuto che per il bene della città una 50×21 va comunque bene.

Stefano Foresi, consigliere comunale del Pd

Anche perché, sempre per bocca di Berardinelli: «Ciò, stando alle tabelle della Fin e della Fina, ci permette comunque di ospitare ogni tipo di competizione a parte mondiali e olimpiadi. Anche gare internazionali (a eccezione di quelle di nuoto artistico internazionale che esigono una profondità di minimo 2,5 metri». Insomma, più o meno nulla cambierebbe.

Il delegato del sindaco inoltre fa emergere come, sempre per Fin e Fina «Una piscina 50×25 non è nemmeno prevista. Avrebbe potuto essere 51×25 o 53×25. E ciò avrebbe comportato l’installazione obbligatoria di uno o due pontoni il cui costo è particolarmente rilevante».

Il dirigente comunale Stefano Capannelli ha poi specificato come «la piscina è giunta alla fase finale di progettazione e in attività di verifica. Per la sua realizzazione occorreranno 18 mesi e pertanto riteniamo possa essere conclusa per dicembre del 2025. Abbiamo insomma un margine rispetto alle scadenze che ci chiede l’Europa, di marzo e giugno 2026».

Francesco Rubini, Altra Idea di Città

Il Rup dell’Intervento, ingegner Vincenzo Moretti, ha spiegato invece che «durante le varie fasi ci si è resi conto che il finanziamento non era sufficiente a coprire tutto il progetto. Così, dopo aver verificato il regolamento Fin, abbiamo optato per la 50×21. E poi ogni pontone costerebbe 270mila euro + iva e sommati ai 4 metri cubi in più verrebbe una spesa aggiuntiva di oltre 500mila euro» senza contare «i successivi costi per riempire e scaldare la parte in più che si avrebbe di volta in volta». E poi «resta il fatto che una piscina simile nelle Marche è presente solo a Pesaro» concludendo con un «il progetto è stato portato avanti in simbiosi con tutti, mi risulta difficile pensare che qualcuno non ne fosse a conoscenza, ma non posso metterci la mano sul fuoco».

Resta però un problema non di poco conto. A corredo della piscina, non è previsto altro. Nessuna vasca di riscaldamento da 25 metri (obbligatoria per ospitare gare ufficiali), tantomeno tribune per i tifosi, bar, punti ristoro e tantomeno una copertura della piscina stessa.

Jacopo Toccaceli, Fdi

Insomma, «una cattedrale nel deserto di cui voglio vedere chi si assumerà l’onore della gestione con queste premesse» ha tenuto a commentare Francesco Rubini di Altra Idea di Città, a cui Berardinelli ha risposto che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di «ottenere quanti più fondi possibili partecipando ai bandi per completare le strutture necessarie».

Come detto tuttavia anche oggi non sono mancate polemiche e accuse specifiche. Giacomo Petrelli, nel commentare l’abbandono della commissione dopo pochi minuti dell’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini ha così detto: «Mi dispiace. Apprezzo molto la sua schiettezza e onestà intellettuale. Mi viene il dubbio che forse non è messo nelle condizioni di operare serenamente». È stato troppo per la maggioranza. Berardinelli nell’impacchettare le proprie carte ha detto al Dem «È da denuncia una cosa del genere» prima di abbandonare la sala del consiglio in evidente polemica, venendo seguito pochi istanti dopo da Jacopo Toccaceli: «Basta me ne vado. Questa – ha commentato il capogruppo di Fdi – è una frase insultante per questa amministrazione».

Carla Mazzanti (Fdi), presidente dell’attuale commissione

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