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Mercato delle Erbe
Roversi: “Nessun investimento,
se Ancona non cambia”

ANCONA - L'imprenditore protagonista con Vista Mare del gruppo di lavoro per il rilancio del contenitore liberty critica il bando proposto dal Comune: "Il centro non è appetibile. Avevamo proposto una soluzione di insieme. Chi investirà 1,5 milioni in queste condizioni?" Ci spera invece il dottore Paolo Valla: "Ben venga una ristrutturazione di grande livello"

Il Mercato delle Erbe di corso Mazzini

 

di Emanuele Garofalo

“Il bando per il Mercato delle Erbe? Chi investirebbe 1,5 milioni se prima non cambia l’appetibilità del centro?” Antonio Roversi, titolare dell’azienda agricola Del Carmine e tra i promotori con l’associazione Vista Mare di un bando di gara per rivitalizzare il mercato liberty di corso Mazzini, dà voce ai dubbi e alle perplessità degli imprenditori. Il Comune è a caccia di un investitore, c’è tempo fino al 4 aprile per presentarsi: in cambio dei costi di ristrutturazione da 1,5 milioni, il Comune garantisce la concessione trentennale della struttura, che può fruttare circa 2 milioni, calcolando 115 mila euro di affitti all’anno, se tutti gli spazi fossero occupati. Solo manutenzione, al limite un aumento minimo della superficie del primo piano, circa 150 metri quadri di soppalco, per consentire l’apertura di bar e ristoranti con tavoli all’esterno. Il modello di riferimento è il Mercato delle Erbe di Firenze, ma alla chiamata del Comune si sono già sfilati due big del centro come Simone Boari (Rosa) e Gabriele Capannelli (Bontà delle Marche), che preferiscono sfidarsi per gestire la piazza del porto antico (leggi l’articolo). Dubbi che vengono rilanciati da Roversi. Ormai è passato più di un anno da quando Vista Mare ha presentato la sua idea di recupero del Mercato delle Erbe, insieme con l’architetto Laura Andreini dello studio Archea, i progettisti del recupero del Mercato Centrale del capoluogo toscano. Roversi, che nel mercato di Firenze è socio di un negozio di pasta fresca, sa bene di cosa si parla. “Ma chi potrebbe investire 1,5 milioni con una piazza Pertini in questo stato, una galleria Dorica da far paura, senza una migliore accessibilità e viabilità del centro, senza parcheggi? Con Vista Mare avevamo presentato un progetto più ampio del centro città, oggi abbiamo il timore che il bando del Comune andrà deserto” commenta Roversi.  “Avevamo costituito un gruppo di lavoro, impegnato per circa 4 mesi, con gli architetti di Archea, i professori dell’Università politecnica, alcuni imprenditori anconetani, per capire se le nostre idee per il Mercato delle Erbe potevano essere realizzabili – ricorda Roversi -. E’ venuto fuori che Ancona, seppure in crisi, se affrontasse i problemi del centro, potrebbe sostenere un Mercato delle Erbe votato alla eccellenza e al commercio di alta qualità. Per questo abbiamo presentato proposte anche per l’ex Palazzo della Provincia, per i parcheggi, insomma per rendere Ancona città ospitale. Il sindaco non è stato d’accordo, ci ha detto che bisogna risolvere un problema alla volta. Ora il nostro timore, visto i tempi stretti del bando, è che nessuno se la senta di investire in queste condizioni. Oppure – aggiunge Roversi – i tempi stretti significano che il sindaco ha un asso nella manica: c’è già qualcuno pronto a rispondere alla chiamata e metterci i soldi. Bene, me lo auguro, altrimenti è un’occasione persa. Ma anche se ci fosse questo imprenditore, il Mercato delle Erbe avrà successo se non cambia il contesto intorno? Un altro timore è che alla fine si arriverà ad un progetto di basso profilo”. Chi invece si dice entusiasta del bando è il dottore Paolo Valla, anche lui uno degli imprenditori che ha seguito con interesse la discussione di Vista Mare sul Mercato delle Erbe. Sarà lui uno degli investitori? “E’ presto per dirlo, devo ancora leggere il bando pubblicato dal Comune, ma qualunque cosa venga messa in piedi per permettere una ristrutturazione di grande livello mi vede entusiasta – spiega il titolare della farmacia di corso Garibaldi -. Ben venga un concorso che premia le funzioni di qualità per questo mercato, che lasciato così com’è allo stato attuale è solo un ostacolo allo sviluppo della città”.

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