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Soldi distratti da Aerdorica:
cinque anni a Marco Morriale

ANCONA - E' la pena stabilita dal collegio penale per l'ex dg della società che gestisce l'aeroporto Raffaello Sanzio. Riconosciuto il reato di peculato, assoluzione per l'associazione a delinquere. Condanne anche per tre imprenditori e un ex Rup di alcune gare d'appalto

Marco Morriale

 

Marco Morriale condannato a cinque anni di reclusione. La sentenza è stata emessa questa mattina dal collegio penale del tribunale di Ancona dopo circa quattro ore di camera di consiglio. La pena all’ex direttore generale di Aerdorica, società che gestisce l’aeroporto Sanzio, è stata inflitta per peculato. E’ invece arrivata l’assoluzione per l’associazione a delinquere, reato condiviso con due imprenditori romani, Roberto Codognotto e Patrizia Galluppi. Dichiarate prescritte altre contestazioni. Aerdorica era parte civile con l’avvocato Michele Brisighelli. Il risarcimento verso la società sarà da stabilire in sede civile. Le motivazioni del verdetto si potranno leggere tra 90 giorni. Per Morriale si tratta della seconda sentenza subita per peculato. La prima, con una condanna a 2 anni, 11 mesi e 20 giorni, è diventata definitiva nel settembre del 2019. Anche in quell’occasione, la procura contestava al manager (dg dal 2007 al 2013) fondi distratti dalla società (circa 15mila euro) e utilizzati per fini personali. La somma contestata sarebbe stata interamente risarcita ad Aerdorica. In quest’ultimo procedimento, le condanne sono state emesse anche nei confronti di altri quattro imputati, sempre per peculato: 4 anni e 6 mesi a Codognotto, 4 anni a Galluppi, 3 anni all’imprenditore piemontese Ezio Morettini e 3 anni e 9 mesi a Pietro Collia, per un breve periodo responsabile unico del procedimento di alcune gare d’appalto indette da Aerdorica.

Il pm Gubinelli

L’accusa è stata sostenuta dal pm Paolo Gubinelli. Nel rapporto Morriale, Galluppi, Codognotto, contestava l’assegnazione di appalti a «società di comodo interposte» facenti capo allo stesso dg o ai due imprenditori romani. Si parla di cifre di circa 2 milioni di euro, relativi a lavori – dice la procura – inesistenti oppure sovrafatturati (come per la realizzazione di un nuovo sito web per l’aeroporto). Almeno 400mila euro, per la pubblica accusa, sarebbero rientrati nella disponibilità di Morriale «mediante versamenti diretti, ovvero attraverso società estere di comodo» con sede a Cipro e Montenegro. L’altro capo d’accusa sostiene come Morriale, in concorso con Morettini, abbia distratto 25mila euro dalla società per una consulenza mai eseguita, «ma in realtà necessaria e utilizzata dalla società» riconducibile a Morettini. Infine, la procura imputava a Morriale e Collia (anche pilota automobilistico) l’acquisto per 32.850 euro di una officina mobile «mai utilizzata nè utilizzabile da Aerdorica per gli scopi funzionali alla gestione aeroportuale». Un’officina, tra l’altro, sarebbe stata già presente all’interno dello scalo. Morriale, assistito dagli avvocati Rosario Musolino e Giovanni Galeota, ha sempre respinto ogni contestazione mossa dalla procura. «Un manager che ha lavorato per Aerdorica e mai per se stesso» il tenore dell’arringa difensiva, durante la quale è stato specificato che nel corso della reggenza Morriale l’aeroporto era arrivato a ottenere circa 700mila passeggeri l’anno. Prima del ritiro dei giudici in camera di consiglio, il pm Gubinelli ha fatto presente alla corte la nuova inchiesta in cui è coinvolto Morriale assieme ad altri ex amministratori, esponenti del Cda, sindaci e revisori di Aerdorica. Le ipotesi di reato sono peculato e bancarotta fraudolenta. Compaiono anche come indagati i tre imprenditori e l’ex Rup condannati questa mattina.

(fe.ser)

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