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Stop alle bici lungo il porto:
«Un divieto che penalizza tutta l’area»
Ipotesi ricorso contro l’ordinanza

ANCONA - Sommossa dei ciclisti e delle associazioni che tutelano la mobilità sostenibile contro quanto disposto dall'Autorità Portuale per garantire una maggiore sicurezza all'interno dello scalo dove, salvo poche eccezioni, si può andare solo a piedi. «Piuttosto, si aumentino i controlli: non serve penalizzare chi si muove in bici. E ai turisti chi ci pensa?»

Il porto di Ancona

 

di Giampaolo Milzi

La protesta corre sui pedali, sempre più eterogenea ed argomentata, contro l’ordinanza dell’Autorità di sistema portuale che di fatto, tranne alcune eccezioni, consente dal ieri la libera circolazione nell’area del porto, in particolare quello storico, soltanto a piedi, e ha imposto dal 16 giugno la chiusura dalle 18,30 alle 6 del mattino della strategica Portella della Dogana o di Santa Maria, si fronte alla Chiesa di Santa Maria della Piazza. Un atto restrittivo “benedetto” dall’assessore comunale al Porto, Ida Simonella, ma che continua a sollevare una marea di critiche (alcuni ristoratori del porto, il gruppo politico “Altra Idea di Città”, ad esempio), anche e soprattutto da quelle associazioni che da anni puntano al rilancio dell’uso della biciletta – un mezzo, assieme ai monopattini e agli skateboard, ora rigidamente bandito dallo scalo dorico – e alla promozione di una mobilità dolce, sostenibile in tutta la città.

Tommaso Sorichetti

«Già, a fonte di questo provvedimento a nostro avviso ingiustificato, che va a colpire la vitalità di una zona, quella portuale, proprio in una fase di rivitalizzazione, le istituzioni e l’Amministrazione comunale dovrebbero finalmente attuare una politica di mobilità dolce, sostenibile, eco-compatibile, non inquinante in tutto il tessuto urbano. – dichiara Tommaso Sorichetti, consulente e componente del Comitato “25kmh”, di cui fanno parte Zucchero a Velò bike caffè, Legambiente Marche, Ciclofficina Ancona Socia Club, Ebiketruck, il Decathlon di Camerano e la Fondazione Scarponi – Il Comune e l’Autorità portuale dovrebbero impegnarsi sinergicamente per puntare alla rigenerazione degli spazi cittadini favorendo ovunque sia possibile, porto compreso, gli spostamenti delle persone, limitando o impedendo l’uso di mezzi inquinanti che oltre tutto mettono a rischio la sicurezza pubblica. E non sono certo le bicilette, i monopattini e gli skateboard a rientrare tra questi mezzi». Eppure l’Autority di sistema e l’assessore al Porto, Simonella, sottolineano che «la decisione ha lo scopo di aumentare la sicurezza e di conseguenza di garantire l’incolumità a tutti coloro che transitano nello scalo». E ancora: l’ordinanza è stata adottata anche a seguito delle scorribande di ragazzini nei pressi del locale “La Banchina” e del ritrovamento di armi ad area compressa dentro una Mercedes parcheggiata al Molo Rizzo.

Gabriele Battistoni

Sorichetti: «Motivazioni che non hanno nulla a che fare con le biciclette. Piuttosto, per la sicurezza pubblica in porto, si aumentino i controlli e si realizzi anche lì una pista riservata ai ciclisti». D’accordo su quella linea contestataria Gabriele Battistoni, titolare di Zucchero a Velò di via Torresi: «Bene più controlli per la sicurezza in porto, ma che si realizzino percorsi separati e protetti per bici e mezzi simili da un lato, e per veicoli a motore dall’altro. Anche i vecchi binari dei treni, che costituiscono un pericolo per chi va a pedali, possono essere coperti. Basterebbe consultare un urbanista di spicco, capace di una vera progettualità, per queste realizzazioni. Ma sono fortemente contrario a questa ordinanza soprattutto perché ha il fiato corto, non risolve il problema alla radice». In che senso? «E’ un ulteriore divieto che penalizza un’area, quella del porto, che le stesse istituzioni dichiarano di voler sempre più aprire ai cittadini. Adesso, a tutti i varchi, ci vuole il badge per entrare con ogni mezzo. E ai turisti chi ci pensa? Non mi riferisco solo ai crocieristi o all’indotto traghetti, c’è gente che viene anche da fuori ad Ancona per visitare la città e il porto con la bicicletta. Un passo indietro, questa ordinanza, anche per le strutture ricettive dello scalo, se si considera che i pedoni possono usare solo il varco di piazza della Repubblica, molto lontano dal porto storico».

Tommaso Rossi

«Serve una mediazione, sì, per non penalizzare bar e ristoranti già così provati dall’emergenza sanitaria Covid. – sostiene Federica Montesi, responsabile dell’associazione “Bellavista Fra”, che da tre anni affitta biciclette a cittadini e turisti anche per promuovere ciclo-visite guidate nei luoghi del cuore di Ancona, tra cui il porto (oltre che a Portonovo e al Conero) con accompagnatori esperti autorizzati dalla Regione Marche – La Portella della Dogana va assolutamente riaperta, almeno per chi è a piedi, basterebbe predisporre delle sbarre anti-intrusione per i veicoli». E la sicurezza? «Vero, c’è un problema di sicurezza in porto, anche per chi va in bicicletta. Ma allora che si risolva, dopo questo stop che mi auguro temporaneo, magari dotando l’area di una pista ciclabile». Anche il Comitato per il Parco Ciclistico del Conero è contro l’ordinanza che vieta l’accesso all’area portuale di Ancona a biciclette, monopattini e skateboards. «Totalmente illogico giustificare questa misura restrittiva con la sicurezza dell’incolumità delle persone a piedi in ragione del crescente afflusso di gente. Valuteremo, cercando il coinvolgimento di cittadini e altre associazioni se proporre ricorso al Tar contro questa misura – afferma Tommaso Rossi, presidente del Comitato -. In questi anni l’Amministrazione Comunale ha fatto di tutto per creare nella zona del porto antico un luogo di passeggio e sport per famiglie, runners, ciclisti grandi e piccini, una zona finalmente non solo a disposizione dei grandi inquinatori come Tir e navi. Inoltre il mondo va verso una sempre crescente diffusione di mezzi di mobilità dolce come biciclette, monopattini e skateboards, di cui si è incentivato l’uso ad ogni livello, e Ancona decide di chiudere a questi mezzi uno dei pochi luoghi dove si possa muoversi in tranquillità e sicurezza». Il Comitato invita tutti coloro che si oppongono a questa decisione a inviare una propria foto alla pagina Facebook del Comitato Parco Ciclistico Conero, in bicicletta, monopattino e skateboard, all’ingresso del porto di Ancona, esponendo un cartello con scritto #SeNonInquiniNonTiCiPORTO.

Il collettivo Kmh25

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