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Colpita in strada da uno sconosciuto,
soccorsa Maria Pia Cafiero
Aggressore bloccato grazie ad un vigilante

ANCONA - L'ex attrice si trovava in piazza Roma quando è stata raggiunta da un colpo al torace. La guardia giurata: «Ho seguito quell'uomo e chiamato i carabinieri, l'ho visto entrare in un negozio, urlava, poi ha preso a calci anche il portone di un ristorante». I militari alla fine sono riusciti a immobilizzarlo

(foto d’archivio)

 

Aggredita a calci in strada da un uomo in evidente stato di agitazione, senza un apparente motivo o forse solo perché gli aveva intralciato involontariamente il passaggio. Un sabato terribile per Maria Pia Cafiero, noto personaggio anconetano, conosciuta da tutti per aver recitato in film italiani a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, quando intratteneva frequentazioni a Roma con l’alta società capitolina.  La donna è stata soccorsa poco dopo le 9,20 di questa mattina da un’ambulanza intervenuta su richiesta di una guardia giurata fuori servizio che ha assistito alla scena di violenza e che,  in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, si è messa a pedinare l’uomo alterato e in movimento senza una meta per il centro di Ancona. Dopo aver ricevuto le prime cure sul posto, l’ex attrice ha rifiutato il ricovero in ospedale.

Maria Pia Cafiero in piazza Roma, durante una delle sue passeggiate mattutine al centro di Ancona

«Stamattina ero in negozio da mia moglie, in piazza Roma, quando all’improvviso ho sentito un gran trambusto all’esterno. Sono uscito e ho visto quell’uomo di 30-40 anni, uno straniero che inveiva e urlava contro chiunque gli capitasse a tiro – racconta  A. P., 52 anni, il vigilante che ha attivato i soccorsi -. L’ho seguito con lo sguardo mentre scendeva verso la fontana delle Tredici Cannelle e qui vicino ad una bancarella si è girato all’improvviso. Ha sferrato un calcio all’altezza del torace a Maria Pia che era ferma con le borse in mano davanti al banco dell’ambulante. Lui ha proseguito  la sua ‘passeggiata’, lei è caduta a terra dolorante e io ho telefonato subito al 112. Quella reazione incontrollata mi ha fatto pensare che l’uomo, all’apparenza così instabile visto che continuava a urlare parole nella sua lingua, potesse essere pericoloso. Avrebbe potuto colpire altre persone strada facendo, magari con qualche oggetto contundente, e ho deciso di seguirlo a distanza mentre mi tenevo in contatto telefonico con i carabinieri».

L’uomo si è diretto prima in via Palestro. E’ entrato in un negozio di frutta e verdura «e dall’esterno sentivo che urlava anche lì dentro – continua il 52enne – Poi è uscito sempre più agitato e ha imboccato strade e traverse per arrivare al porto e poi di nuovo è tornato indietro verso il centro città. All’altezza del ristorante ‘L’India’, ha cominciato a prendere a calci anche il portone del locale, che a quell’ora era chiuso. Nel frattempo io fornivo in tempo reale al Radiomobile movimenti e posizione dell’uomo. Se avesse aggredito altre persone, sarei intervenuto. Oltre ad essere una guardia giurata, sono anche istruttore di difesa personale e arti marziali, ma in questa situazione mi è parso opportuno attendere l’intervento dei militari».

Maria Pia Cafiero (foto Fb ‘Personaggi di Ancona’ di ieri e oggi, credits  Maurizio Monaco)

La passeggiata dello sconosciuto si è conclusa all’altezza di Meldolesi sport, dove è stato intercettato dai carabinieri arrivati sul posto con l’auto di servizio a sirene spiegate, tra i passanti incuriositi da quello che stava accadendo. «Non era collaborativo e non permetteva a nessuno di avvicinarlo – aggiunge l’addetto alla vigilanza -. E’ stato allertato contemporaneamente anche il 118. I carabinieri hanno estratto il taser spiegandogli che sarebbe stati costretti ad usarlo se non si fosse tranquillizzato e proprio in quel momento è arrivata anche una pattuglia dell’unità cinofila della Guardia di Finanza che ha dato supporto ai carabinieri. Tutti insieme siamo riusciti ad atterrarlo e immobilizzato senza bisogno di usare la pistola elettrica. L’uomo è stato  accompagnato in caserma, dove anche io successivamente ho formalizzato la deposizione come testimone oculare». A.P., che contribuisce a garantire sicurezza quotidiana con il suo lavoro, non si sente però un eroe: «I cittadini non devono girarsi mai dall’altra parte – conclude -, anche se nessuno deve sostituirsi alle forze dell’ordine. Io penso sempre che gli altri siamo noi».

(m.p.c.)

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