Inconferibilità del presidente Asso,
Andreoni: «Accolto il mio ricorso all’Anac»
Ginnetti: «Non si è accorta di altre anomalie»

OSIMO – Botta e risposta sui social tra l’ex consigliera comunale candidata nelle lista del Pd a sostegno della candidata sindaca Michela Glorio e il dimissionario vertice del Cda dell’azienda speciale del Comune, candidato nella lista ‘Progetto Osimo’ a sostegno del candidato sindco Francesco Pirani

La sede della Asso di Osimo

 

«Grave errore dell’ex sindaco Pirani riconosciuto dall’ Autorità Nazionale Anticorruzione. – esordisce la nota di Paola Andreoni, ex vice sindaca e consigliera comunale, candidata al Consiglio comunale nelle liste del Pd a sostegno della candidata sindaca Michela Glorio – Come è noto, nella veste da me a suo tempo rivestita di Capogruppo consigliare del Pd di Osimo, ho segnalato e chiesto all’Anac- (Autorità Nazionale Anti Corruzione)-, di verificare la sussistenza dell’ipotesi di inconferibilità, e quindi di irregolarità, della nomina dell’ex Consigliere Comunale Achille Ginnetti a Presidente della “Asso”, avvenuta all’indomani -(lo scorso 10 agosto 2024)-, con Decreto dell’allora sindaco di Osimo, Francesco Pirani, delle dimissioni del consigliere Ginnetti dal Consiglio comunale. Difatti, l’allora vigente normativa -(nella specie, il D. Lgs. n. 39/2013)-, prevedeva un decorso di due anni , cosiddetto “periodo di raffreddamento”, dalla cessazione dell’incarico di Consigliere comunale, prima dell’investitura e dell’accettazione di altri incarichi in Aziende Partecipate o di Servizi Locali. Ho difatti sostenuto che le disposizioni contenute nel suddetto provvedimento normativo, erano chiare e non suscettibili di interpretazione».

Paola Andreoni

Andreoni, alla luce dell’atto pubblicato da Autority, ricorda che «al termine dell’istruttoria svolta dall’Anac, il presidente della “Asso” Ginnetti, non è risultato privo dei poteri gestionali che è stato sostenuto essere in capo al direttore generale. Pertanto, con la delibera n. 181 del 30 aprile 2025, l’Anac ha stabilito l’inconferibiltà, ai sensi del D.Lgs. n. 39/2013, dell’incarico di presidente del CdA della “Asso” affidato con Decreto dell’allora sindaco di Osimo, Francesco Pirani, all’ex Consigliere comunale Ginnetti. Ciò determina la nullità dell’atto di conferimento dell’incarico e il segretario comunale, quale garante comunale dell’ anticorruzione, dovrà ora adottare i conseguenziali provvedimenti. L’ amara, incresciosa vicenda, si commenta da sola. – conclude Andreoni – Anche questa situazione rende più che mai evidente agli occhi di tutti i cittadini, la necessità che Osimo venga amministrata da politici competenti, che conoscano e sappiano operare nel rispetto delle Leggi, evitando poi amare conseguenze che ricadono non solo sugli stessi cittadini, ma, in termini di immagine, anche sulla città di Osimo stessa. Come se già non bastasse il ricorso al famoso del Regio Decreto dell’anteguerra. Un invito pertanto a cogliere l’opportunità delle ormai prossime Elezioni Comunali per archiviare definitivamente la triste stagione dell’Amministrazione Pirani».

Chiarisce intanto di essersi dimesso dall’incarico il 2 aprile, prima dell’arrivo del provvedimento dell’Anac datato 30 aprile, Achille Ginnetti, ex consigliere comunale e presidente Asso dimissionario, ora candidato nelle lista civica ‘Progetto Osimo’ a sostegno del candidato sindaco Francesco Pirani .«L’altro ieri è stata pubblicata dall’Anac (Autorità Nazionale anti Corruzione) la delibera con cui si stabilisce l’inconferibilità della mia nomina a residente dell’Azienda Speciale Asso effettuata nell’estate scorsa dall’allora sindaco Francesco Pirani. – spiega in una nota – All’atto della nomina era chiaro che per un anno non avrei dovuto svolgere ruoli amministrativi in quanto espressamente vietato dall’art.7 (recentemente abolito) del D.lgs. 39/2013, infatti ogni delega gestionale e amministrativa era stata assunta dal vice presidente, riservando al presidente le funzioni di rappresentanza dell’ente. Però nella delibera l’Enac ha evidenziato che “..sebbene dagli atti, quali lo statuto o l’affidamento deleghe da parte del Cda, sembrerebbe che l’interessato sia privo di deleghe gestionali, invero egli ha sottoscritto atti, quali gli avvisi di selezione, che manifestano un chiaro potere gestionale”. È evidente che i bandi per la selezione del personale, deliberati dal CdA,, erano firmati dal sottoscritto in quanto rappresentante legale della Asso, ma naturalmente nulla da eccepire nei confronti dei rilievi dell’Anac di cui si accoglie serenamente il parere».

Achille Ginnetti

Ginnetti specifica inoltre che «l’Anac si era attivata su segnalazione dell’allora consigliera comunale Paola Andreoni, che sedeva tra i banchi della minoranza, svolgendo in maniera precisa e competente il suo ruolo di controllo, proprio del Consiglio comunale e ancor più dei consiglieri di minoranza. Ma alla brava ex-consigliera, quando era in maggioranza dal 2014 al 2024, le sono sfuggite alcune macroscopiche anomalie del funzionamento istituzionale del Comune al pari se non maggiori di quella recente a carico del sottoscritto. Strano ma vero. Nel 2014, quando lei era presidente del Consiglio comunale ed era sempre vigente il citato D.lgs. 39/2013, il sindaco Pugnaloni nominò presidente della Asso il signor Fabio Marchetti che come si legge dal suo curriculum vitae, reperibile anche online, fu proclamato consigliere comunale il 12 giugno 2014 e di avervi rinunciato il giorno 8 luglio 2014 perché il 7 luglio 2014 (sì il giorno prima) era stato nominato presidente della Asso dal sindaco. Se le date sono effettivamente quelle indicate dall’interessato, e non avremmo dubbi, il conferimento della presidenza della Asso a un consigliere in carica rende il provvedimento praticamente nullo. Ma di questo la presidente del Consiglio di allora non si accorse e nemmeno del fatto che il presidente Marchetti svolse atti gestionali fin dal primo giorno».

Ginnetti aggiunge che «nel luglio 2019, Paola Andreoni, appena nominata vice sindaco, non ebbe nulla da eccepire di fronte a una situazione a dir poco paradossale: Massimo Luna, amministratore unico di una società completamente comunale, venne proclamato consigliere comunale continuando a ricoprire e gestire anche l’altro incarico come se nulla fosse, difeso dal sindaco e dalla maggioranza. Il ricorso di alcuni cittadini alla giustizia ordinaria, come prevede la Legge, portarono alla decadenza del consigliere. Molto probabilmente Paola Andreoni quella volta era troppo occupata per accorgersi di queste vicende, per cui mi verrebbe da dire che può rendere un servizio migliore alla nostra comunità nella posizione di consigliere comunale di minoranza. Ruolo che le auguro di ricoprire ancora per molti anni» conclude il comunicato.



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X