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Borse lavoro della Regione:
“In sei mesi nessuno è stato pagato”

OCCUPAZIONE - E' la denuncia di venti vincitori del bando indetto da Palazzo Raffaello, che da luglio scorso sono stati impiegati da aziende private, ma ancora non hanno percepito uno stipendio. Avrebbero dovuto ricevere 750 euro lordi al mese. Alcuni di loro hanno abbandonato le speranze e lasciato il posto

 

di Emanuele Garofalo

Stanno lavorando dallo scorso luglio, sono stati scelti in tutte le Marche per i loro curricula eccellenti, hanno ricevuto i punteggi più alti per aver presentato i progetti migliori, perché giovani neo lauerati e disoccupati da almeno due anni. Con queste credenziali, la Regione avrebbe dovuto pagarli 750 euro lordi al mese. E invece i 20 ragazzi vincitori della borsa lavoro della Regione, dopo 6 mesi di attività, ancora stanno aspettando di vedere il primo stipendio. Così qualcuno di loro nel frattempo ha anche rinunciato al proprio progetto per mantenersi con altri impieghi part time.

E’ la situzione paradossale denunciata dai 20 ragazzi vincitori della borsa lavoro indetta dalla Regione il 23 dicembre del 2015 utilizzando i fondi europei Fse. I candidati erano una sessantina per questi contributi che significavano mettere un piede in azienda, fare esperienza, iniziare a lavorare, ed essere stipendiati con 750 euro al mese. Prima hanno aspettato pazientemente sei mesi per la formazione delle graduatorie, poi finalmente i 20 ritenuti meritevoli hanno potuto iniziare a lavorare a luglio. Lo stipendio? Il primo sarebbe dovuto arrivare a ottobre: un pagamento ogni tre mesi, questa la regola Ma alla prima scadenza, nulla. Allora i ragazzi hanno aspettato gennaio. E anche alla seconda scadenza, nessun pagamento. Inutili le proteste, le mail, le telefonate insistenti ai dirigenti da parte dei borsisti.

“Ad oggi,  2 febbraio, dopo circa 7 mesi dall’inizio delle borse e già conclusi i primi due trimestri nessuno dei 20 borsisti ha ricevuto la liquidazione dell’importo dovuto (750 euro mensili lordi) – si legge in una lettera inviata dai lavoratori -. Dalla Regione Marche nessuno risponde, se non qualche funzionario con le mani legate. Il risultato di questi immensi e scandalosi ritardi è che già diversi borsisti si sono ritirati dal progetto, costretti a rinunciare ad un’opportunità importante di inserimento al lavoro e di esperienza aziendale. L’unica risposta data ufficialmente dal dirigente dott. Fabio Montanini è stata che in data 31 dicembre 2016 è stato firmato il decreto n. 461 per l’impegno delle risorse e l’identificazione dei creditori (i 20 borsisti). Ci si chiede – scrivono i ragazzi – come mai con una graduatoria approvata il 29 giugno 2016, nella quale erano già stati identificati i borsisti vincitori, sia stato emanato solo il 31dicembre 2016 il decreto per l’identificazione dei borsisti (“creditori”) e comunque, ad oggi, non hanno ancora ricevuto nulla”.

I borsisti hanno anche sollecitato la fondazione Pio Sodalizi dei Piceni, che finanzia al 50% le borse. La risposta? “I fondi naturalmente sono già stati stanziati e accantonati. La gestione dei pagamenti è della Regione che probabilmente avrà avuto qualche problema burocratico che non conosco” ha replicato via mail la fondazione. “Così come loro, anche i i borsisti sono in attesa di avere informazioni in merito ma sopratutto di ricevere quanto dovuto” concludono i lavoratori.

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