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Jesi in progress,
dalla piccola Milano
alla Torino delle Marche

PROGETTI - Presentato al teatro Pergolesi lo studio Nomisma sulla città del futuro. Sei direzioni per tracciare lo sviluppo della Vallesina. Di fatto, il programma del mandato Bacci–bis. Imprese giovani e innovative, cultura, sociale le parole chiave

Il sindaco Bacci sul palco del Pergolesi con il conduttore della serata Maurizio Socci

 

“Dalla piccola Milano, alla piccola Torino” così ha sintetizzato la sua Jesi del futuro il sindaco Massimo Bacci. Sei progetti messi a punto dallo studio Nomisma per rendere la città giovane, aperta alle imprese nuove e innovative, dallo sviluppo incentrato su cultura, ambiente e sociale. La consulenza della società di Bologna è stata illustrata venerdì sera in un teatro Pergolesi tutto esaurito, durante l’appuntamento del Buonasera Marche Show. Di fatto, è stato presentato il programma elettorale del mandato Bacci-bis.
Una mappa da seguire a cui si è arrivati dopo centina di interviste ai rappresentanti di Jesi in ogni suo aspetto, da quello economico a quello istituzionale, dallo sport al sociale. Ecco allora, per titoli, le idee presentate da Nomisma: Jesicon Valley, per rendere la città punto di riferimento regionale per i giovani produttori creativi , Jesi Innovation broker, l’incontro tra innovatori e imprese tradizionali, Jesi territorio del benessere, ovvero puntare su cultura, sport, attività all’aria aperta ed enogastronomia per allineare Jesi ai livelli delle Marche come presenze e offerta turistica, Jesi sustainable territory, il progetto centrato su efficienza dei trasporti e sostenibilità ambientali, Jesi infrastruttura sociale, che vede nel welfare uno dei motori di sviluppo, Jesi pioniera, che punta a fare della Vallesina un modello di ecosistema sociale evoluto.

Un momento della serata al Pergolesi

Cosa significano questi titoli? E’ una “mappa di lavoro” hanno spiegato i consulenti di Nomisma, coordinati dall’economista Marco Marcatili durante questo anno di studio. I sei titoli sono altrettante opportunità e difficoltà che devono essere messe a frutto con progetti mirati da parte del Comune e della comunità, insomma sono le direzioni da seguire nei prossimi anni, con azioni concrete. “Jesi ha potuto riscoprirsi come una città in progress nella sua specificità di riconoscersi come un contesto di (nuova) produzione e non solo di buona qualità di vita, assumendo l’impegno di ricostruire le condizioni contestuali per attrarre i nuovi produttori (makers, creativi, startuppers, siano essi del settore manifatturiero, agroalimentare o terziario innovativo) e nella straordinaria opportunità di sperimentare processi di infrastrutturazione innovativa a servizio della socialità, della sostenibilità, e dell’accessibilità” spiega lo studio Nomisma. “Come patrimonio comune il Piano Jesi in progress sarà reso pubblico sul sito del Comune e diventa uno spazio comune dove ciascuno potrà continuare a offrire il proprio contributo”. Dopo il Buonasera Marche Show, il piano sarà presentato di nuovo al pubblico il prossimo 28 marzo al Brand Festival, da lunedì l’intero piano di Nomisma sarà pubblicato e consultabile sul sito del Comune.
Per Bacci questa Jesi in progress “prevede una città che valorizzi il saper fare, declinato su nuove imprese di servizi ad alto valore aggiunto, una città che accanto alle infrastrutture tradizionali (interporto, aeroporto, porto) costruisca una infrastruttura sociale che ripensi la dimensione comunitaria, socio-sanitaria e di servizi al benessere, una città capace di colmare il gap turistico, attrarre creativi e artisti o nuove industrie creative, valorizzare i flussi sportivi e costruisca nuove destinazioni culturali-ambientali di area vasta”. “In sintesi una Jesi – ha concluso Bacci – che da piccola Milano delle Marche sappia trasformarsi in piccola Torino delle Marche. Una Jesi “young”, giovane. Una Jesi che unisca comunità, coesione, cooperazione. Obiettivi ambiziosi, tradotti in azioni concrete da realizzare subito. Sfide difficili ma coinvolgenti e produttive. Insomma, le sfide che ci piacciono. È un percorso non calato dall’alto, ma costruito da centinaia di persone. È un percorso studiato non per questa o quella parte politica, ma per la città. La nostra Jesi e l’intera Vallesina”.
Sul palco del Pergolesi ieri sera con il sindaco Massimo Bacci sono saliti gli economisti di Nomisma Marco Marcatili e Federico Fontolan, il rettore Sauro Longhi dell’Università politecnica delle Marche, il direttore delle grotte Luigino Quarchioni, il giornalista di economia di Repubblica Roberto Petrini, il presidente dell’Oikos don Giuliano Fiorentini, il presidente dell’Azienda Servizi alla Persona Sergio Mosconi, il presidente della Banca Popolare di Ancona Corrado Mariotti.

(E. Ga.)

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