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Il Cardeto diventa cyberpark
grazie alla App dell’Università

ANCONA – Il 4 aprile sarà presentata la guida da smartphone per esplorare il parco. E' un primo passo per il recupero dell'area, ma la vera partita sono i finanziamenti europei

Il parco del Cardeto in una foto di Giusy Marinelli

Il primo passo per il recupero del parco del Cardeto è tracciare la sua mappa virtuale. O meglio, per dirlo con le parole del progetto dell’Università, renderlo un “cyberpark”. Con una App da cellulare sarà possibile esplorare i percorsi e scoprire la storia di ogni sito archeologico architettonico che il parco ospita. Il prototipo del progetto sarà presentato il 4 aprile a Villarey. E’ una infrastruttura immateriale, per rendere moderno e fruibile un parco andato in abbandono negli ultimi anni. Una prima risposta alle denunce di incuria, lanciate anche dal presidente della comunità ebraica di Ancona Manfredo Coen (leggi le dichiarazioni) che minaccia di chiedere la restituzione del campo degli ebrei dal Comune.
Un primo passo virtuale, mentre per il recupero “materiale”, come le maggiori manutenzioni, la riqualificazione degli immobili come l’ex deposito derrate e la riapertura del percorso della memoria Chayim, bisognerà aspettare ancora: servono finanziamenti e risorse. Soldi che Comune, Ap, Soprintendenza, Università, Unione delle comunità ebraiche, di intesa con il Comune di Ferrara, che ospita la sede del Museo nazionale dell’ebraismo italiano Meis, contano di andare a reperire in Europa, partecipando ai bandi di finanziamento comunitari destinati alla valorizzazione dei siti di interesse per la cultura ebraica. La cordata è pronta, ma qui il percorso si perde nelle pieghe della burocrazia: quando saranno pubblicati i bandi e quando arriveranno i fondi?

Il cimitero ebraico

Per ora la certezza è la data del 4 parile, quando sarà presentato il progetto di cyberpark. L’idea è quella di mettere a disposizione gratuitamente una sorta di bussola virtuale, una mappa interattiva che attraverso lo smartphone può avvisare il visitatore su come raggiungere il parco, quali percorsi seguire al suo interno, cosa vedere e quale storia si nasconde dietro ai beni architettonici e archeologici. Due in particolare i percorsi suggeriti dalla App: quello naturalistico e quello storico. Nel percorso naturalistico verranno date informazioni sull’ambiente del parco, in quello storico saranno segnalati i punti di interesse. Centrale in questo senso il cimitero ebraico, dove la App fornirà anche l’esempio di traduzione di alcune lapidi tra quelle già studiate.
La App sarà sponsorizzata fisicamente tramite cartelli e avvisi affissi in città, in tutti i punti di passaggio e accesso per i turisti, dal porto alla stazione al centro storico. Il progetto cyberpark, oltre ad essere esportato anche nel centro storico di Ferrara, ribadisce l’interesse dell’Univpm verso l’area del Cardeto, dove l’Ateneo già opera, anche attraverso la cooperativa Hort (leggi l’articolo) e dove il rettore ha ribadito l’intenzione di voler recuperare l’ex deposito derrate con uno studentato per gli universitari.

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