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«Al pronto soccorso del ‘Carlo Urbani’
solo per urgenze gravi»

JESI - Il direttore sanitario dell’ospedale di Jesi, Sonia Bacelli, invita l'utenza con problematiche minori a non sovraffollare il reparto di prima emergenza, di nuovo in prima linea per contrastare l'emergenza Covid. Chi ha piccoli traumi o ferite superficiali può rivolgersi al Pat di Chiaravalle

 

 

L’ospedale Carlo Urbani di Jesi è nuovamente in prima linea per contrastare lo stato di emergenza sanitaria Covid 19. «In particolare, in questa fase, il Pronto Soccorso ha assunto il ruolo chiave di “area filtro” per fare in modo che l’Ospedale di Jesi possa continuare a gestire contemporaneamente sia le patologie ordinarie sia le polmoniti da Covid 19. Per poter assicurare a tutti i pazienti l’accesso alle cure in maniera appropriata, è fondamentale anche la collaborazione dei cittadini». A sottolinearlo è il direttore sanitario dell’ospedale di Jesi, Sonia Bacelli che invita pertanto gli utenti con problematiche minori (piccoli traumi, ferite superficiali, lombalgie croniche e altre patologie simili) «a non accedere al Pronto Soccorso di Jesi, ma a rivolgersi in prima battuta ai propri Medici di Medicina Generale o, in alternativa, al Pat (Punto Assistenziale Territoriale) di Chiaravalle con il quale è stato concordato un percorso Covid free di collaborazione e presa in carico». Secondo il bollettino del Servizio Salute della regione Marche ad oggi sono 38 i pazienti affetti da Sars CoV2 ricoverati all’ospedale di Jesi,  5 dei quali in terapia intensiva, 7 in semi intensiva, 3 isolati all’Obi del Pronto soccorso e 23  degenti nel reparto Covid.

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