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Anfiteatro romano, operazione restyling:
nuovi scavi e il ritorno
delle visite guidate

ANCONA - Progetto possibile grazie ai fondi stanziati dal Ministero della Cultura. Dopo l'estate, se l'iter dovesse procedere nei tempi stabiliti, il sito del Guasco riaprirà per le Giornate del Patrimonio. Restauri previsti per l'area delle terme, arricchita dai mosaici. Il punto con l’archeologa Raffaella Ciuccarelli, funzionaria della Soprintendenza

Anfiteatro romano

di Giampaolo Milzi

Fondi freschi di cassa, nuovi lavori in cantiere e, dopo l’estate, se tutto fila liscio, la tanto attesa ripartenza delle visite guidate. Anfiteatro Romano di Ancona, insomma, pronto per non essere più quella specie di “bello quasi impossibile” che è stato negli ultimi due-tre anni, ma per diventare ancora più bello e fruibile da cittadini e turisti. La “fumata bianca” dalla Soprintendenza unica delle Marche è ufficiale, alimentata da una quota di 270mila euro ricavata nel fondo complessivo di 2 milioni e 300mila euro stanziato dal Ministero della Cultura (Mic) per l’attuazione del progetto “Parco culturale della città di Ancona”.

Raffaella Ciuccarelli

Un progetto complessivo per la riqualificazione anche dei resti del Porto Romano e del sito del Foro Romano, il secondo visibile di fronte a Palazzo Ferretti sede del Museo archeologico nazionale delle Marche. La strategia di interventi per l’anfiteatro sul colle Guasco – realizzato nel periodo augusteo tra fine I sec. a.C e inizi I sec. d.C. – «è nella fase di approvazione per ciò che riguarda il piano definitivo, che si concluderà entro la fine di luglio, a stretto giro l’ok per il piano esecutivo, quindi entro fine anno la gara per l’affidamento dei lavori e il loro completamento nel tardo autunno 2022 – spiega l’archeologa Raffaella Ciuccarelli, funzionaria di zona della Soprintendenza – Un piano che comprende cantieri per ulteriori scavi e restauri, oltre che la predisposizione di nuovi itinerari per le visite Cantieri che opereranno per salvare e valorizzare anche tutti quegli elementi in muratura residui degli edifici che nel corso dei secoli, dal Medioevo all’800, avevano completamente riempito l’area dell’anfiteatro». Quali edifici? Per lo più conventuali, fino al ‘700, poi inglobati via via nel XIX secolo da quelli di uso giudiziario e detentivo, su tutti il carcere di Santa Palazia con la sua svettante e lunga parete coronata dal camminamento di ronda.

Le sbarre a uno degli ingressi dell’anfiteatro

Ma andiamo per ordine, iniziando con la campagna di scavi. Mirata a due obiettivi: riportare alla luce una nuova porzione dell’arena; ricostruire usando il terreno di riporto una “cavea” artificiale, cioè la parte riservata agli spettatori, che secondo le ipotesi di studio più credibili si sviluppava su oltre venti gradinate disposte su tre ordini e poteva accogliere fino a 10.000 persone. «Le parti della cavea originaria rimaste non sono visibili perché nascoste da alcune murature dell’ex convento, ma rimodelleremo la struttura come una sorta di collinetta fedele all’andamento delle pendenze e alla forma ellittica di 2000 anni fa», sottolinea la Ciuccarelli. Novità anche per l’itinerario riservato al pubblico. Che sarà rifatto – in base ad una progettazione già in atto – in parte seguendo la forma ad anello schiacciato dell’Anfiteatro, in parte installando una rampa per scendere nell’arena. Un percorso scandito dall’installazione di nuovi pannelli illustrativi per i visitatori. «Proprio per studiare e realizzare al meglio questi interventi sarà necessario un sondaggio di scavo per definire i dettagli del progetto esecutivo e definitivo» rimarca l’archeologa della Soprintendenza.

I mosaici delle terme dell’anfiteatro

Punto interrogativo sul rinnovo degli impianti di illuminazione interna serale e notturna e sulla sostituzione dell’impianto per la raccolta delle acque reflue. «Non sappiamo se i fondi disponibili ci basteranno, lo speriamo (la nuova illuminazione nella prospicente via Birarelli dovrebbe rientrare nel piano “Waterfront” dell’Amministrazione comunale, ndr). In caso negativo dovremmo chiedere altri finanziamenti ordinari al Mic». Un nodo da scogliere, quello dei costi effettivi, anche per il cantiere parallelo, quello per i restauri. «I più urgenti in calendario sono per l’area delle terme o “balneum”, con gli straordinari mosaici (visibile da via Pio II, ndr) e della contigua, ampia zona di pavimentazione in opera spicata, a spina di pesce. Anche in questo caso auspichiamo che le nostre disponibilità economiche bastino, considerato poi che ci piacerebbe montare una struttura un po’ sopraelevata che consenta al pubblico di ammirare da vicino l’area termale-balneum e la citata pavimentazione. La richiesta di ulteriori fondi ordinari al Mic è un’impresa difficile, se andrà in porto restaureremo anche i resti dell’edificio conventuale con archi a volta che dà su via Birarelli». In ogni caso tutto ciò che sarà restituito dagli scavi sarà restaurato, compresi i residui degli edifici di epoca successiva di cui abbiamo accennato.

Il cancello chiuso da cui si accede all’anfiteatro

Un tormentone, la questione fondi. Il “Progetto Parco culturale della città di Ancona”, che comprende quello dell’anfiteatro Romano, ha vinto un budget straordinario. Ciuccarelli: «Pensi che per la manutenzione ordinaria il Mic ci eroga ogni anno poche migliaia di euro per tutti i siti archeologici delle Marche, dobbiamo quindi centellinare i soldi, per l’anfiteatro restano spiccioli». E allora, come ne usciamo? «La Soprintendenza sta puntando molto al rinnovo della convenzione, in scadenza, col progetto della Regione Marche che ha coinvolto un certo numero di persone con problemi di tossicodipendenza che avevano quasi terminato il loro percorso riabilitativo in comunità. Un progetto che ha funzionato benissimo sia dal punto di vista operativo che, diciamo così, umano. Queste persone hanno provveduto sistematicamente alla pulizia e al taglio di erbe ed erbacce nell’Anfiteatro». Non solo, e qui veniamo alla delicata questione della riapertura al pubblico: «Sempre queste persone, dopo un breve periodo di formazione, hanno assicurato l’accoglienza riservata ai crocieristi, prima della pandemia da Covid. Sul tema dell’accoglienza occorrono alcune precisazioni. Intanto va ricordato che anche l’anno scorso, tra settembre e ottobre, il venerdì e il sabato, la Soprintendenza ha garantito almeno una dozzina di visite guidate, ben oltre i week end delle Giornate europee del Patrimonio. Ciò è stato possibile non grazie a personale addetto all’accoglienza, che non abbiamo, ma ad altro personale che svolge mansioni diverse. E questo stratagemma ci ha consentito, sempre prima dell’emergenza sanitaria Covid, di assicurare continuità alle visite riservate alle scuole. Che dovrebbero riprendere a settembre, quando si dovrebbero ripetere le aperture per le Giornate de Patrimonio». Già, il dovrebbe, purtroppo, per una stabile e periodica fruibilità tutto l’anno di quel gioiello che è l’anfiteatro romano di Ancona, è d’obbligo. Ciuccarelli: «O il Mic aumenta il nostro organico, o dovremo studiare altre soluzioni, coinvolgendo soggetti esterni». Tornando alla manutenzione, la Soprintendenza spera anche in un aiuto da parte dell’Amministrazione comunale.

 

 

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