facebook rss

Rinvio della caccia,
bocciata la mozione Bisonni
“I cacciatori dettano legge”

ANCONA – Proteste degli ambientalisti in Consiglio regionale per chiedere il posticipo del calendario venatorio che si apre domenica 17 settembre. Respinta la richiesta del consigliere del gruppo misto. Maria Aquila (Lav): “Hanno chiesto lo stato di calamità naturale per la siccità, ma si può cacciare”

Posticipo della caccia, il Consiglio regionale a maggioranza boccia la proposta del consigliere del gruppo misto Sandro Bisonni. Il consigliere di minoranza aveva raccolto l’appello dell’alleanza delle associazione ambientaliste e animaliste che raccoglie oltre 20 sigle e comitati marchigiani, uniti nel chiedere il rinvio del calendario della stagione venatoria in seguito ad una stagione estiva tra le più torride di sempre. Incendi e siccità hanno stremato gli animali, per questo gli ambientalisti hanno chiesto il posticipo di un mese della stagione di caccia, al via domenica 17 settembre secondo il calendario approvato dalla giunta regionale, e il divieto della caccia di appostamento nei pressi dei corsi d’acqua. La proposta rilanciata in Consiglio regionale da Bisonni è stata bocciata con 15 voti contrari, 5 favorevoli e l’astensione del Pd Enzo Giancarli. “Chiedo alla Regione Marche di seguire le direttive Ispra. Due giorni di pioggia non bastano per ripristinare la siccità peggiore degli ultimi 100 anni” ha dichiarato Bisonni. In aula, ad assistere al dibattito, una delegazione degli ambientalisti. Tra gli interventi contrari, quello del consigliere Pd e cacciatore Federico Talè. “Non siamo killer del territorio, il cacciatore è sul territorio anche quando non caccia, senza fucile e senza cane. Si citano gli incendi, ma sul San Bartolo la caccia è vietata da sempre” commenta Talè.

Sandro Bisonni

La consigliera Lega Nord Marzia Malaigia ha parlato delle ripercussioni economiche in caso di posticipo del calendario venatorio. “Sarebbe un colpo a molte attività nella zona di Muccia che lavorano con la stagione di caccia” ha spiegato Malaigia. Nessuno stupore dagli ambientalisti sull’esito del voto del Consiglio regionale. “I consiglieri hanno dato motivazioni risibili per spiegare il voto contrario. L’assessore Pieroni ha ribadito che per lui le indicazioni dell’Ispra sono solo consigli, allora chieda che l’istituto superiore protezione ambientali venga chiuso – commenta Maria Aquila, referente regionale Lav –. Le associazioni presenti sottolineano la disillusione di chi sperava che l’interesse per la salvaguardia della natura e della fauna marchigiana contassero più dei quattro voti dei cacciatori. I politici consiglieri hanno sottovalutato la forza delle associazioni e della maggior parte dei cittadini che sono stanchi di aver paura di passeggiare in sicurezza nel territorio e continueranno la loro opera di salvaguardia della natura”. Amaro anche il commento di Bisonni. “La Regione non tiene assolutamente conto del parere dell’Ispra – prosegue Bisonni – e per l’avvio della caccia tutto deve restare immutato come se l’estate appena passata non sia stata una delle più aride degli ultimi decenni, che gli incendi che hanno danneggiato il nostro territorio non siano avvenuti. Importante è solo inseguire un pugno di voti (quello dei cacciatori) senza pensare al bene comune che è il nostro ambiente e che un insieme di piante e animali dove entrambi contribuiscono alla sua bellezza e al suo equilibrio.”

Maria Aquila, tra il pubblico

Il volantinaggio degli ambientalisti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X