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Emozione Gianni Morandi:
“Camerino, uno su mille ce la fa”
(foto/video)

SISMA - Abbracci, selfie, riflessioni, canzoni tra gli sfollati del cantante accompagnato dall'attore Cesare Bocci. Una giornata intensissima per i due artisti. Il Gianni nazionale: "Tra un po' di anni Camerino tornerà ad essere quella che era, un'opera d'arte, un luogo straordinario. Ce la fa chi ci crede, come spiega il famosissimo slogan dell'università #ilfuturo non crolla". L'attore agli universitari: "Siete ragazzi coraggiosi, perché continuate a restare qui"

Uno dei tanti selfie di Morandi con i giovani fan

di Monia Orazi

Tra un po’ di anni Camerino tornerà ad essere quella che era, un’opera d’arte, un luogo straordinario. Ce la fa chi ci crede, come spiega il famosissimo slogan dell’università #ilfuturo non crolla. Uno su mille ce la fa”. Parola di Gianni Morandi nel bar della mensa Ersu di Camerino, di fronte ad un pubblico che accomuna diverse generazioni, nonne e nipoti, casalinghe e giovani studentesse e studenti, gli irriducibili del fan club, arrivati da diverse parti d’Italia per ascoltarlo. La canzone manifesto di chi non si arrende mai, sa rialzarsi dalle difficoltà e riparte nonostante tutto è l’ultima che canta il Gianni nazionale, nella sua intensa giornata, prima tra le macerie del centro storico, poi tra la gente, le diverse anime di questa Camerino del presente, che è già tutta proiettata al futuro. Accanto a lui che suona la chitarra, un altro figlio di questa terra, uno straordinario e semplice mattatore che insieme a lui tiene banco, Cesare Bocci, nato a Camerino e vissuto a Camporotondo, il commissario Mimì della serie del commissario Montalbano.

L’attore Cesare Bocci nella sua visita alla mensa di Unicam

“Entrando qui in mensa ho provato un’emozione fortissima, l’ho frequentata per cinque anni, è tutto come allora – ha detto l’attore – era il 1978, un po’ di anni fa, non fate come me, che mi sono laureato soltanto sei anni fa, ma era per inseguire un sogno. E’ stato bello vedere tutti questi ragazzi, che hanno il sogno di uscire, per fare cose straordinarie. Seguite il vostro sogno, perché, come diciamo da queste parti, se uno si intigna, ce la fa. Siete ragazzi coraggiosi, perché nonostante abbiate sentito il terremoto, continuate a restare qui”. L’incontro al bar della mensa Ersu è stato l’ultimo tassello di una giornata riempita dalla grande energia e vitalità dell’inossidabile cantante, accompagnato dall’amico Cesare Bocci, che lo ha chiamato per poter visitare la sua terra colpita dal terremoto. L’incontro, inizialmente previsto a dicembre, è stato rinviato, sino ad oggi. Ad accogliere i due ospiti il prorettore Claudio Pettinari, che ha illustrato nei dettagli la situazione dell’ateneo e della città. Prima una veloce visita al rettorato ed agli uffici Unicam, con numerosi dipendenti che si sono scattati un selfie con Morandi, poi via nella zona rossa, avvolta solo dal desolante silenzio di muri vuoti. Al cantante non è sfuggito lungo il corso un fiocco azzurro, il segno degli ultimi giorni di vita prima delle scosse. Morandi ha ascoltato a lungo Pettinari, Cesare Bocci che gli ha raccontato i suoi ricordi di giovane studente, ha parlato con chiunque ha incontrato, posando per le foto ricordo con vigili, carabinieri e tutti i presenti. È rimasto profondamente colpito dalla devastazione di San Filippo, dalle auto sepolte dalle macerie vicino al carcere, dai palazzi venati di crepe.

Morandi mattatore per gli studenti di Unicam

“Sono rattristato da quello che ho visto – ha detto il cantante – sono rimasto senza parole. Sino a quando uno non vede con i propri occhi, non si rende conto, mi ha colpito quel silenzio dentro Camerino, mi sono chiesto dove sono finite le settemila persone che vi abitavano, Camerino è bellissima, dovrà rinascere e tornare com’era”. In centro l’incontro con il sindaco Gianluca Pasqui: “Camerino è come un malato in rianimazione, non sarà facile dare una risposta, ma per non sbagliare ci rivolgeremo agli esperti, la nostra città deve diventare un esempio per la ricostruzione a livello nazionale”. Il prorettore Claudio Pettinari ha tentato di dare dei tempi ai due “incontenibili” artisti, che hanno voluto parlare con tutti, ascoltando i più piccoli, gli anziani, gli studenti ed i commercianti, ha definito “una giornata indimenticabile, forse la più bella vissuta nel dopo terremoto, che ha il senso di un piccolo ritorno alla normalità”.

La visita è scivolata via tra un bagno di folla, prima al Camerino City Park, il centro commerciale a San Paolo, poi insieme agli studenti ed agli sfollati del villaggio container di Vallicelle. Blitz anche al centro diurno Millecolori, dove Gianni Morandi e Cesare Bocci hanno avuto una parola per tutti gli ospiti, ricevendo dei piccoli regali da alcuni. Gianni Morandi ha scattato dei selfie insieme ai fan, dando loro indicazioni su come si fa, postando in diretta sul suo seguitissimo profilo Facebook, alcuni momenti della giornata. In ritardo di un’ora e mezzo sul programma ufficiale gli artisti sono rientrati con Pettinari a Colle Paradiso, dove si trova la mensa dell’Ersu, mangiando insieme agli studenti, prima dello spettacolo di un’ora al bar, dove ha cantato le sue canzoni più famose. Da quelle degli inizi, “Andavo a mille all’ora”, a quelle storiche che hanno fatto sognare intere generazioni di italiani, come “C’era un ragazzo”, “Anna”, “Vita”, “Fatti mandare dalla mamma”, “Scende la pioggia” ed il gran finale con quella che sintetizza il sentire profondo di una terra che seppur piegata dal terremoto, non si arrende: “Uno su mille ce la fa”.

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