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Il ministro Centinaio a Osimo
rilancia il turismo Marche:
“Lavoriamo a un progetto importante” (Video)

VISITA - Si è parlato anche delle produzioni di olio e frumento durante la visita all’Azienda agricola Giorgi Stefano di Ancona e all’Oleificio Guzzini di Osimo. I percorsi eno-gastronomici collegati a quelli turistici, secondo il ministro, possono aiutare a creare una filiera di prodotti regionali

Il ministro Centinaio durante l’incontro all’oleificio Guzzini di Osimo di fronte a un numeroso pubblico. In platea, con la fascia tricolore, anche il sindaco Simone Pugnaloni per il saluto istituzionale

“C’è un grande progetto per rilanciare il turismo marchigiano. Ci stiamo lavorando con l’assessore regionale e con i nostri consiglieri regionali. E’ un progetto che collega il turismo ai percorsi enogastronomici. Io, turista, vengo da voi, mangio il vostro prodotto tipico e quando torno a casa lo cerco al supermercato. Questo crea economia. Ce la faremo a realizzarlo? La nostra forza sta nella qualità di quello che stiamo proponendo. Possiamo creare una filiera dei prodotti marchigiani, basta crederci davvero”. Lo ha detto oggi pomeriggio ad Osimo il ministro Gian Marco Centinaio.  Dopo il tour svolto in mattinata allo stabilimento Fileni di Cingoli, il vertice del ministero dell’Agricoltura e Turismo ha visitato oggi alcune realtà produttive anche dell’Anconetano . In particolare è stato ospite dell’Azienda Agricola Giorgi Stefano di Ancona e dell’Oleificio Guzzini di Osimo. che rappresentano le eccellenze nel loro comparto. Le Marche sono un territorio a forte tradizione agricola, che oggi fra le prime realtà produttrici di cereali, con una superficie di circa 160.000 ettari dedicati al frumento duro, 40.000 ettari dedicati alla produzione di girasole e colza, e con una viticoltura piuttosto sviluppata pari a circa 17.000 ettari. E di produzione di olio e frumento, la coltivazione più diffusa nella nostra regione, si è parlato oggi a Osimo.  I proprietari dell’oleificio Guzzini, in particolare hanno raccontato del calo di produzione delle olive quest’anno che si è attestato su una percentuale altissima, quasi sul 90% , collegato alle gelate della scorsa primavera e alla mosca dell’oliva. Ma le Marche producono olio extravergine di qualità ed i produttori non chiedono tanto sostegno economico quanto che il loro marchio doc sia riconoscibile in tutto il mondo.

Renato Frontini stringe la mano al ministro

Durante la visita, T.E.R.R.A di Marche, associazione locale composta da aziende agricole, contoterzisti e tecnici riuniti attorno ad un nome che vuole indicare lo stretto legame con il territorio e che mette al centro i valori della sostenibilità, ha infatti  presentato al Ministro le pratiche virtuose di agricoltura conservativa, tracciando lo scenario rappresentato dalle ultime evoluzioni tecniche ecosostenibili e dal contributo della ricerca. Proprio nelle Marche sono state lanciate le pratiche di agricoltura conservativa e della semina su sodo, una tecnica in grado di coniugare innovazione e tradizione. L’agricoltura conservativa prevede l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili indirizzate a preservare l’agroecosistema dalla progressiva degradazione causata dall’evoluzione dei cambiamenti climatici e dalla pressione antropica.

“Siamo molto lieti della visita del Ministro – ha commentato Renato Frontini, presidente di T.E.R.R.A di Marche – e del suo interesse nei confronti di una Regione che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy, per qualità, sostenibilità ed attenzione all’ambiente. Siamo fiduciosi di aver trasferito al Ministro le esigenze del nostro comparto nelle Marche, convinto che i gli agricoltori sono loro i veri custodi del territorio della nostra bellissima regione, che è anche una fonte di attrazione per i turisti. Con il Ministro abbiamo convenuto come l’agricoltura è una forte traino di sostegno al turismo, sia nel promuovere le eccellenze agroalimentari locali, sia per il ruolo che gli agricoltori ricoprono nel tutelare il suolo e la bellezza del paesaggio ad esempio regimando le acque meteoriche, riducendo il rischio di incendio nella stagione secca e prevenendo fenomeni di erosione”. L’agricoltura conservativa contribuisce anche a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, ed è in grado di adempire al 20% degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti; l’Italia potrebbe ridurre di circa 11 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 entro il 2030 (pari alla chiusura di circa 3 centrali carboelettriche). Al termine dell’incontro, Renato Frontini ha regalato una tuta da lavoro al ministro.

La tuta da lavoro regalata da Renato Frontini al ministro Centinaio

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