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Congresso Pd, Martina presenta
la candidatura nella città
del «modello Mancinelli»

ANCONA – L'ex segretario nazionale Dem: «Sindaca ci ha dato una prova importante di come il Pd possa ancora battere la destra ed i 5 stelle». Ad accoglierlo oggi all'Informagiovani di piazza Roma, anche il primo cittadino di Macerata, Romano Carancini e l'ex deputato Emanuele Lodolini - VIDEO

La sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, ed il candidato alle Primarie nazionali del Pd, Maurizio Martina

 

di Martina Marinangeli

«Fianco a fianco» per rilanciare il Pd. La carovana della mozione di Maurizio Martina, candidato a segretario nazionale Dem nelle Primarie del 3 febbraio, ha fatto oggi tappa ad Ancona, città del «modello Mancinelli» che «ci ha dato una prova importantissima di come il Pd possa ancora battere la destra ed i 5 stelle». Ad attendere colui che ha tenuto le redini del Partito nel difficilissimo dopo-Renzi c’era, tra gli altri, il trittico che nella tornata regionale ha sponsorizzato più di tutti la candidatura di Paolo Petrini – sconfitto da Giovanni Gostoli nel Congresso marchigiano del 2 dicembre –, composto dalla sindaca dorica Valeria Mancinelli, dal primo cittadino di Macerata, Romano Carancini e l’ex deputato Emanuele Lodolini.
Arrivato con quasi un’ora di ritardo, Martina fissa però subito l’obiettivo strategico della sua candidatura, ovvero «mandare un messaggio di forza, a partire da questa città che ci ha dato una prova importantissima di come il Pd possa vincere, quindi grazie a Valeria Mancinelli per il sostegno e, più in generale, a tutti i sindaci che ci stanno dando una mano. Dobbiamo concentrarci in particolare sulle elezioni Amministrative – anche nelle Marche quest’anno andranno al voto tanti Comuni – e dobbiamo lavorare per un centrosinistra aperto e coeso. Poi arriverà la sfida delle Regionali, ma al momento le priorità sono amministrative ed europee. Nel definire la peculiarità della sua mozione rispetto a quella degli altri candidati allo scranno di Segretario nazionale, Martina sottolinea poi l’importanza di «rilanciare una sfida riformista senza rancori, senza nostalgia e senza guardare indietro. Proponiamo alcuni contenuti forti che hanno a che vedere con la sfida dell’uguaglianza, quella europea, la questione ecologista». Appello d’ufficio, poi, all’unità interna perché «se tra noi prevalessero certe spinte interne da duri e puri, temo rischieremmo sul serio di non avere più il Pd. Invece, la nostra mozione ha la giusta ossessione per l’unità delle nostre forze. Sappiamo che pluralità e unità devono stare insieme contro questa destra». Fianco a fianco, appunto, come recita lo slogan scelto da Martina per la sua mozione.
Una piattaforma politica, quella dell’ex Segretario, che convince molto Mancinelli, su due punti in particolare: «innanzitutto, se andasse in crisi questa maggioranza prima della scadenza naturale, Martina è stato chiarissimo nel dire che si torna a votare. Nessuna alleanza, nessuna operazione ambigua che non risolverebbe i problemi e creerebbe ulteriore confusione. Altrettanto chiaro, poi, sul concetto di Primarie sempre – diventato ormai un mantra per la sindaca dorica, cosa che ha creato una ormai evidente frattura con il governatore Luca Ceriscioli, ndr –, sia nella scelta del segretario nazionale, che dei segretari regionali e, soprattutto, dei candidati ai ruoli istituzionali. Su questo punto, invece, la mozione Zingaretti – sostenuta, tra gli altri, proprio da Ceriscioli e dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ndr – dice esplicitamente di cambiare lo statuto del Pd, finendo, di fatto non fare le Primarie». Al Congresso del 3 febbraio, gli sfidanti di Martina – che si presenta in tandem con Matteo Richetti – saranno il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Dario Corallo, Maria Saladino e il ticket Anna Ascani-Roberto Giachetti.

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