Accoltellò e tirò l’acido alla ex fidanzata, confermata in appello la condanna a 8 anni per Sheval Ramadani. L’udienza si è conclusa oggi pomeriggio alla Corte d’appello di Ancona. A Ramadani, macedone di 33 anni, veniva contestato il tentato omicidio della fidanzata Alina Emilia Pavel, 31enne romena. I fatti risalgono al 17 novembre del 2018 ed erano avvenuti a Civitanova. L’uomo quel giorno, accecato dalla gelosia, gettò dell’acido in faccia alla ragazza per poi accoltellarla all’addome con tre fendenti. Ramadani non aveva mai negato niente di quello che aveva fatto spiegando però che non voleva uccidere la ex.
Aveva detto che tutto era nato dalle sue richieste ad Alina di smettere di lavorare al night. Ramadani aveva detto di aver “visto tutto nero”. Le aveva gettato in faccia l’acido e alcune gocce avevano raggiunto la ragazza (che però a causa del gesto del suo ex ha perso 4 decimi di vista da un occhio). Alina era fuggita e si era rifugiata al ristorante Tonno e salmone. Ramadani le era andato dietro, era entrato nel locale e l’aveva cercata trovandola nel bagno. Lì l’aveva accoltellata (il titolare del ristorante era intervenuto e aveva fermato l’uomo). Arrestato dalla polizia era finito in carcere. Lo scorso aprile Ramadani, difeso dall’avvocato Luca Bartolini, era stato condannato al tribunale di Macerata, in abbreviato, a 8 anni. Pena confermata oggi in appello. Parte civile al processo si è costituita Alina.
(Gian. Gin.)
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